Gli scoiattoli piemontesi cacciati da quelli americani

Gli scoiattoli piemontesi cacciati da quelli americani | AMBIENTE" I BIODIVERSITA E ANIMALIST Gli scoiattoli piemontesi cacciati da quelli americani LA POPOLAZIONE AUTOCTONA DI RAZZA ROSSA E' ORMAI QUASI SCOMPARSA VORACI E ROBUSTI I FORESTIERI GRIGI SI SONO MOLTIPLICATI A DISMISURA TUTTO COMINCIO'NEL 1948 CON LA FUGA DI UNA COPPIA IMPORTATA Caterina Gromis di Trana SONO allegri e accattivan�ti, folletti dalla lunga coda che volteggiano agili tra i rami. Hanno una pelliccia lucida e setosa, un' espressione irresistibile, modi simpatici che sembrano fatti per risvegliare teneri istinti. Tutti rimangono folgorati dall'incan�to di uno sguardo vivace, dal guizzo di una coda elegante, dalla confidenza delle zampette rapide che afferrano la noccioli�na tesa pian piano, per non spaventare. Purtroppo sono scoiattoh, perché se fossero topi o locuste o ragni o pipistrelli sarebbe più facile parlarne male. Sono belli, anzi ancora di più, sono "carini". Ma, tolti dal natio suolo america�no, sono un bel problema. Gli ultra animalisti li hanno difesi e hanno vinto: la campagna di eradicazione in Piemonte è fini�ta ancora prima di cominciare, e oggi non siamo più in tempo: ormai sono dappertutto, voraci, robusti e irrag�giungibili, e stan�no arrivando le prime segnalazio�ni degli invasori tra i noccioleti delle Langhe, pronti a sbafare tutta la futura nutella della Ferre�rò, abbarbicati sui pioppi a grat�tarne la cortec�cia, dal Boero al�la collina di Tori�no. Questi intrusi che proliferano come metastasi sono gli scoiattoli grigi nord-ameri�cani (Sciurus carolinensis). In Pie�monte il proble�ma nasce a Candiolo: era il 1948 e dal giardino di una villa sono scappate due cop�pie di scoiattoh grigi, souvenir di un viaggiatore. Fu come dire "crescete e moltiplicatevi". Da allora generazioni di roditori con la pelliccia sfumata d'argen�to hanno calcato j boschi dove, all'inizio in modo quasi imper�cettibile, ma inesorabili, hanno annientato gli scoiattoli rossi di casa. A un dato momento qualcuno se ne è accorto, vuoi per le segnalazioni dei naturalisti più attenti, vuoi per le lamentele dei coltivatori danneggiati, e si è cominciato a parlarne. Erano tempi, gli Anni 70, in cui l'inva�sione era circoscritta ai boschi di Stupinigi, e questa stasi inizia�le alimentò la speranza da una parte nella barriera delle montagne dove le conifere sono meno appetitose delle latifoglie di pia�nura e dall'altra nel corridoio invalicabile del Po. Ma esistono i ponti, e qualcuno li ha attraver�sati. L'allarme suonò quando fu raccolto uno scoiattolo grigio vittima di un'auto nei pressi del Parco di Racconigi. Era il 1989 e da allora gli eventi si sono susse�guiti rapidamente: l'areale occu�pato è cresciuto dai 243 chilome�tri quadrati del 1990 ai 380 del 1997; in quell'anno si è deciso di proteggere la popolazione di sco�iattoh locali; è intervenuto l'INFS (Istituto Nazionale Fauna Selvatica) di Bologna in collabo�razione con l'Università di Tori�no; nella vicenda sono entrati veterinari, tesisti e frange estre�me animaliste rese forti dal disinteresse dei politici. La campagna di eradicazione era stata decisa sulla base del principio enunciato dalla Con�venzione di Berna secondo cui per il mantenimento della biodi�versità si deve essere pronti a tutto, con tanto di sanzioni agli stati inadempienti. Ma poi la campagna è stata fermata, in un impeto di nefasto buonismo. So�no seguite denunce, condanne, polemiche e assoluzioni in appel�lo, e il progetto si è arenato. Adesso tutto è acqua passata e gli scoiattoli grigi vagano indi�sturbati per il Piemonte (è del 1999 il dato di 900 chilometri quadrati occupati), liberi dai pre�datori naturah, dalle malattie specifiche, dalle carestìe stagio�nali. I predatori ci sono anche qui, equivalenti a quelli che avevano in patria, ma le popola�zioni di scoiattoh sono regolate dalla disponibiltà di cibo e non dai nemici: quindi sono robustis�simi. Lo scoiattolo europeo (Sciu�rus vulgaris) pagherà sempre più cari i cali di popolazione che di tanto in tanto le leggi di natura gli infliggono. L'america�no non aspetta altro che un attimo di debolezza, pronto a rubare i posti lasciati vuoti e ad installarsi in casa d'altri. Non è l'aggressività la sua arma: si tratta di "esclusione competiti�va", e non ha una sola causa. Un insieme di fattori agisce in ma�niera sinergica: lo scoiattolo gri�gio è più efficiente nell'occupare 10 spazio e nello sfruttare le risorse, e se i gusti sono gli stessi, in una forte competizione alimentare è vincente. Poi c'è la stazza, che assicura riserve per l'inverno proporzionali al peso, quindi maggiori per l'america�no, e la sua abitudine di muover�si di più al suolo, dove il rovista�re ha più successo. Ingrassare con vantaggio e senza danni è una gran fortuna; la ciccia di troppo-non è consentita ai fu�namboli rossi di abitudini più arboricole, che, spiluccando qua e là, riescono s�a mantenersi leggeri per saltare tra i rami, ma devono anche cercare di raggiun�gere un peso minimo sotto il quale le femmine non vanno in estro. Quindi hanno vita grama. 11 vantaggio ecologico del grigio nei confronti del rosso è indiscu�tibile: ormai è solo questione di tempo. Non resta che augurarsi la stratificazione, ultima spiaggia prima dell'estinzione, che co�munque non sarà scongiurata: lo scoiattolo grigio in pianura tra le latifoglie, a fare scorpac�ciate, oltre al resto, anche di ghiande, indigeste per molti sto�maci ma non per il suo. E lo scoiattolo rosso in montagna, a frugare sulle conifere, alla ricer�ca di qualche pigna e qualche gemma, adattato a rigori e ri�strettezze che non merita, e che, finché sopravviverà, gli regale�ranno se non altro un bel fisico asciutto, da alpinista. IL PRIMO ALLARME RISALE AGLI ANNI SETTANTA MA LA CAMPAGNA DI ERADICAZIONE FU BOCCIATA SUL NASCERE PER LE PROTESTE DELLE FRANGE ESTREME DEGLI ANIMALISTI E OGGI E' ORMAI TROPPO TARDI PER RIMEDIARE Lo scoiattolo grigio dopo la sua fortuita introduzione 50 anni fa, ha soppiantato in Piemonte i suoi simili autoctoni Il rosso nostrano, più piccolo, è ormai raro, e confinato jjefjopjùjn montagna

Persone citate: Boero, Caterina Gromis

Luoghi citati: Berna, Bologna, Piemonte, Racconigi, Trana