Ma è nuova la terapia del dolore?
Ma è nuova la terapia del dolore? Ma è nuova la terapia del dolore? IMPIEGO della morfi�na in terapia del dolo�re risale ai primi dell' Ottocento. Da allora la morfina ha sempre mantenuto la sua posizione di analgesico eccellente. Quando negli Anni 50 si iniziò ad applicare in Italia in modo sistematico la terapia del dolore, l'introduzione della morfina nei protocolli speri�mentali fu immediata. Fino agli Anni 70 le modalità di prescri�zione della morfina e degli op�piacei maggiori erano semphcissime: bastava che il medico sulla propria ricetta indicasse in tutte lettere data, dosaggio e nome del paziente cui era pre�scritta e qualunque farmacia consegnava la morfina. Nessun problema nel trasporto. Fu subi�to evidente che la somministra�zione di morfina ai malati termi�nali di cancro toglieva il dolore, alzava il tono dell'umore e quin�di migliorava la qualità della vita. Ciò significava anche allon�tanare lo spettro dell'eutanasia. Poi, nel tentativo di ostacola�re l'espandersi della tossicodi�pendenza, gradualmente, si op�posero limitazioni e difficoltà burocratiche alla prescrizione e al trasporto. Questo non riusc�a fermare la tossicodipendenza mainvecepenalizzò, soprattut�to nelle terapie antidolore domi�ciliari, medico e paziente. Le modifiche di recente ap�provate alla legge sulla prescizione della morfina e degli op�piacei riportano quasi tutto alle normative degli Anni 60, che responsabilizzavano il medico, e che tutto sommato si erano dimostrate le migliori. Invece, come spesso succede nel nostro paese, si sta facendo un gran polverone e si sprecano titoli ad effetto come «La terapia del dolore diventa legge». Chiaria�moci dunque le idee. Primo. In Italia, non esistono leggi che vietano la sommini�strazione terapeutica di morfi�na né tantomeno di analgesici oppiacei ma leggi che ne regola�mentano l'uso. Queste leggi so�no state giudicate troppo seve�re e complicate, al punto da ritenere rappresentino un serio ostacolo alla somministrazione di morfina a domicilio. Si è quindi deciso di alleggerirle, in modo da semplificare la sommi�nistrazione domiciliare di que�sti analgesici. Morfina e oppia�cei sono, invece da sempre, normalmente somministrati ne�gli ospedali sia ai malati termi�nali sia a pazienti affetti da dolore cronico non oncologico (nei quali è largamente dimo�strato che la morfina, non pro�voca, o in forma assai minore, l'assuefazione). Di questo han�no beneficiato milioni di pazien�ti. Secondo. La terapia del dolo�re in Italia è fra le meglio strutturate. Nata negli Anni 40 grazie soprattutto a due scuole universitarie, Firenze con Lunedei e Torino con Ciocatto, si è rapidamente sviluppata dal Nord al Sud, creando numerosi Centri di diagnosi e terapia del dolore universitari e ospedalie�ri. Non dimentichiamo che l'Ita�lia è stata la prima, nel 1979, a inserire gli studi sul dolore fra gli insegnamenti universitari di medicina. Terzo. Che cosa cambia oggi nella terapia del dolore? Certo non la terapia come tale. Ha fatto invece un sicuro progres�so la regolamentazione, che, semplificando prescrizione e trasporto, rende finalmente molto più accessibile al medico il trattamento domiciliare a ba�se di morfina. Adesso si spera e ci si augura che i consumi di morfina nelle terapie antidolo�re a domicilio, aumentino e si attestino su livelli paragonabilii a quelli dei consumi ospeda�lieri. (*) Già Presidente dell'Associazione Italiana per gli Studi sul Dolore Università di Milano
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