Lettera di un sopravvissuto ai figli e al fratello perduti di Gianni Riotta

Lettera di un sopravvissuto ai figli e al fratello perduti Lettera di un sopravvissuto ai figli e al fratello perduti RECENSIONE Gianni Riotta lutti privati di Luigi Pintor fa�ranno parte a lun�go, per un gioco crudele del fato, del�la cultura italiana. La lettera che b fra�tello Giaime gb spe�dì, prima di saltare su una mina nel 1943, fondan�do la Resistenza, ha motivato all'impegno tre generazioni di ragazzi, ed è ancora oggi esem�pio di come si deve agire. Con serietà, senso dell'umorismo,, guardando al cielo stebato de�gb ideali, ma con una dose di scettico disincanto su se stessi (amico del cuore di Giaime Pintor era Ugo Stille, che ne difese a lungo le verità). Oggi Pintor parla della preco�ce morte dei suoi figli, Giaime junior, il fondatore della rivista underground Muzak, e Rober�ta, firma del manifesto e del Tg3. Il volume si intitola II nespolo (Bollati Boringhieri) e completa, dolorosamente, la tri�logia autobiografica di Pintor, dopo l'itinerario politico di Ser�vabo (Pintor, ex condirettore dell'Umtd e deputato comuni�sta, fu espulso dal partito nel 1969 per avere ammirato il socialismo dal Volto umano di Dubcek e fondò il quotidiano il manifesto) e la saga personale di La signora Kirchgessner (Pin�tor, musicista e uomo schivo, si interroga subo scorrere del tem�po). «Che rapporto c'è tra il bam�bino biondo che usciva di corsa RECENGiaRio SIONE ni ta con la sorella dai capannoni dell'asilo romano sul Gianicolo e l'uomo sepolto anzitempo nel cimi�tero di una città lon�tana?». E più avan�ti: «Che rapporto c'è tra la bambina che guardava gli aquiloni sulla spiaggia di Ostia e la donna incenerita in queba piccola ur�na? La stessa persona, la stessa bambina. Questa assurdità ina�sprisce b dolore». Al lutto per la morte del fratello Giaime, Pintor reag�aderendo alla battaglia politi�ca, senza però mai raggiungere il marchio di dolore stesso lo avrebbe impedito la levità armoniosa che strabilia nel�l'opera di Giaime, caduto a 24 anni. La scomparsa dei figli, evento atroce e anacronistico per ogni genitore, lo porta a rivedere l'intera esistenza, co�me un Giobbe laico. Se «b male ha una fantasia illimitata» co�me può difendersi dal buio un essere umano? Con la memoria, certo, ma non basta. Con la partecipazione ai dolori cobettivi, ma qui Pintor segnala l'in�sufficienza dell'impegno politi�co: «Molti amici esortano Gia�no a reagire in base all'assunto (Senior) che "azione è uscire dalla solitudine". Ma bisogne�rebbe sapere quale azione». Come il Brecht di Me-ti, Pintor parla in prima persona, celandosi dietro una maschera. «Senior» è b fratello Giaime Pintor. «Giano» è Luigi Pintor, l'autore. «Junior» è il figlio Giaime Pintor, battezzato con il nome eroico e pesante debo zio. «Beba» è la figlia Roberta Pintor, una donna a prima vista aspra e sobtaria, la cui grinta racchiudeva una ra�gazza di squisita dolcezza e intebigenza (i conflitti di inte�resse è bene dichiararli sem�pre: ho motivi di affetto per l'autore e i due ragazzi scom�parsi sono stati amici di gioven�tù). Pintor, scavato dalla pena, può congedarsi finalmente dal�la consegna strettissima del fratello. Reabzza che la foga e , l'assolutezza dell'impegno gio�vanile non si estende all'intera vita. Ogni stagione ha la sua pena e il suo significato. «"Non esistono persone insostituibbi e vuoti incolmabbi": questa asserzione di Senior è molto laica ma è falsa o può essere vera solo a vent'armi. Si prova invece una vertigine prima e un furore poi. Si fanno odiosi i gesti quotidiani, diventa abusi�vo respirare e camminare. Aste�nersi da tutto sarebbe b solo modo di sottrarsi alla persecu�zione ma non si può». Il nespolo è un breviario di buona scrittura (il Vangelo è da sempre il manuale su cui Pin�tor misura la prosa) ed anche una meditazione sulla famiglia, la gioia, il lutto, il cordoglio e la pena. «Giano» si pone le doman�de di Giobbe: a che vivere se c'è il Male? Al tempo stesso è un'opera che resterà neba nostra lettera�tura. Mai, come nel XXI, solo gli outsider alla Pintor popola�no e rinnovano il nostro canone letterario, dissanguato dall'Ac�cademia. gianni.riotta@lastampa.it «Il nespolo» di Luigi Pintor è un breviario di buona scrittura, una meditazione sulla famiglia, la gioia, il lutto e la pena, la riflessione di un Giobbe laico sulla fantasia del Male Luigi Pintor completa con «Il nespolo» la trilogia di memorie autobiografiche, dopo «Servabo» e «La signora Kirchgessner» Luigi Pintor II nespolo Bollati Boringhieri, pp. 118, L 18.000 DIARIO

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