Wall Street «scommette» su Greenspan

Wall Street «scommette» su Greenspan Oggi la Fed decide sui tassi. Il Nasdaq sale del 3,23!^, Dow Jones + ^ó*^ in Europa tiene solo Milano Wall Street «scommette» su Greenspan Bush incontra Morì: impegno comune per far crescere l'economia Maurizio Moiinari corrispondente da NEW YORK Stati Uniti e Giappone si impegna�no a fronteggiare assieme i rischi di rallentamento dell'economica ma per le piazze finanziarie conta l'an�nuncio odierno della Federai Reser�ve sul possibile taglio dei tassi di interessa. Wall Street riprende quo�ta, mentre gli analisti americani si dividono fra chi chiede, e chi teme, una riduzione di tre quarti di punto. I rischi di una crisi economica hanno tenuto banco ieri nell'incon�tro alla Casa Bianca fra il presidente americano, George Bush, ed il pre�mier giapponese Yoshio Mori. Dopo un'ora di colloquio i due leader hanno diffuso un comunicato nel quale si afferma il «comune impe�gno» nel «fronteggiare le sfide» che attendono le rispettive economie alle prese con dati negativi. «Dobbia�mo lavorare assieme si legge nel testo per promuovere la prosperi�tà nei nostri due Paesi e nel mon�do». Nel colloquio Mori non ha celato la preoccupazione per gli effetti dei dati negativi dell'econo�mia Usa ed chiesto a Bush di «adot�tare le appropriate politiche macroeconomiche per occuparsi dell'eco�nomia americana, che sta rallentan�do». Parole che sono state interpre�tate da alami analisti finanziari anche come la conferma per le attese di Tokyo di un abbassamento dei tassi da parte della Federai Reserve, che si riunisce oggi. Man�dando un altro segnale in questa direzione la Banca centrale giappo�nese, poche ore prima dell'inizio del summit di Washington, ha azzerato i tassi di interesse ritornando sulle posizioni che aveva lo scorso ago�sto. Bush ha rassicurato Mori sulla determinazione dell'Amministra�zione a fronteggiare il rallentamen�to dell'economia. «Il nostro primo impegno è quello di far crescere la nostra economia» ha detto il presi�dente Usa, rilanciando la richiesta al Congresso di fare in fretta per approvare il tagho delle imposte decennale per 3,2 milioni di miliar�di di lire. Attendersi di più dal summit fra i leader delle due maggiori econo�mia del pianeta era difficile, soprat�tutto a causa della debolezza politi�ca di Mori che, dopo ima serie di gaffes e scandali, ha annunciato che si dimetterà all'inizio del prossimo mese. Davanti al summit di Washin�gton Wall Street si è mantenuta cauta per tutta la giornata. Solo jn ' chiusura di giornata il Nasdaq con' un guizzo ha raggiunto quota 1.951,97 (-l-3,230Zo). Bene anche l'in�dice Dow Jones (9.956 punti) in rialzo dell'1,36%: si fa largo l'idea di un intervento «pesante» da parte della Fed. Contrastate invece le borse europee, con Milano in rialzo dello 0,140Zo, Londra a -0,2, Parigi e Francoforte in calo dell'P/o. Fermo anche l'euro, congelato a quota 0,90 sul dollaro. L'attesa è per la decisione che prenderà oggi Alan Greenspan, il presidente della Federai Reserve, che nelle ultime due settimane ha resistito alle forti pressioni jii chi gli chiedeva di anticipare la riduzione dei tassi di interesse. Il giorno è arrivato e l'Open Markets Commitee della Federai Reserve dovrebbe oggi compiere il passo atteso dalle piazze finanziarie. La discussione fra gli economisti è accesa su quanto Greenspan deb�ba taghare i tassi, adesso attestati al 5,5 per cento. Due le ipotesi: tre quarti di punto o mezzo punto. Quattro ex governatori della Fed si sono detti a favore di una riduzione di tre quarti di punti, con motivazio�ni diverse ma ugualmente pressan�ti: Alan Blinder per «rafforzare la fiducia dell'economia», Lyle Gramley per «dare fiducia ai mercati bersaghati dalla crescente sfiducia della gente e dei consumatori», Ro�bert Heller per «togliere la Fed dall'impaccio» e Janet Yellen per «togliere l'economia da una zona pericolosa». La Yennet, oggi all'Uni�versità di Berkley in California, non nasconde l'inquietudine: «Il rischio di una discesa in questo momento è enorme, siamo in un frangente peri�coloso, tre quarti di punto in meno è ciò che serve adesso». Il fronte dei favorevoli ad abbassare dello 0,75 per cento è quello che si è fatto sentire di più nella vigilia d'attesa ma non manca chi suggerisce inve�ce più prudenza. E' il caso della Morgan Stanley che, con Richard Bemer, invita a «ignorare il clamore dei mercati» ed a fermarsi ad una riduzione dello 0,50 per cento. «Tre quarti di punto sarebbe un segnale di panico, meglio evitare» aggiunge Thomas Duesterberg della «Manifacturers Alliance». Sulla stessa li�nea Jay Mueller, di «Strong apital Management»: «Certo l'economia sta rallentando ma è stabile». Come dire: evitiamo scossoni che potreb�bero sono peggiorare le cose. «Usare adesso tutto il potere di intervento aggiunge Mueller significa non lasciarsi neanche una cartuccia di riserva, che invece serve sempre». Ed oggi la parola passa al «maestro» Greenspan; LA CORSA DEL DOLLARO 2 marzo 20 1 luglio 2000 2 novembre 2000 ^0.99 TASSI DI RIFERIMENTO NE! MAGGIORI PAESI paese tasso riferimento ^ data Area Euro 4,75 prontì/termine 05/10/00 Stati Uniti 5,00 tasso di sconto 31/01/01 0 89 Gran Bretagna 5,75 tasso di intervento 08/02/01 [.0.87 Giappone 0 tasso ovemight 19/03/01 Canada 6,00 tasso di sconto 17/05/00 Svizzera 0,50 tasso di sconto 08/04/99 2 marzo 2001