Internet, la festa delle idee di Francesca Paci

Internet, la festa delle idee A FIRENZE TRE GIORNI DI MANIFESTAZIONI Internet, la festa delle idee Che cosa ci si può inventare online al di fuori del mercato tradizionale Francesca Paci inviata a RRENZE Lo chiamano il popolo della Rete ma la Rete è un paese multietnico e di popoli ne contiene infiniti. A Firenze, alla terza edizione della Festa di Internet (15-18 marzo), s'è dato appuntamento quello «al�ternativo»: operatori del no-profit, musicisti e discografici indi�pendenti, cyberartisti, visitatori navigati e neofiti della materia (con l'ingresso gratuito a dare un'occhiata ci va chiunque). Alcu�ni di loro nelle stesse ore erano a Napoh a manifestare contro il Global Forum. «Ma non è una contraddizione», si affretta a pre�cisare Riccardo Ventrella, 32 an�ni, imo dei curatori della quattro giorni fiorentina. «La protesta, quella corretta e civile, non è contro il web ma contro un mon�do che si appiattisce su leggi esclusivamente commerciali. La Rete è un moltiplicatore di spazi di democrazia alternativa: per ogni porta che il mercato chiude se ne apre un'altra. Vedi che cosa è successo con la musica gratis su Napster». La Festa di Internet all'ex sta�zione Leopolda un fabbricone industriale dismesso, riadattato dal Comune a spazio espositivo è uno spaccato di quello che ci si può inventare online al di fuori del mercato tradizionale. Orari compresi: la manifestazione è aperta tutto il giorno, ma la folla fa le ore piccole. Dal tramontò in poi l'afflusso è ininterrotto. Solo quando i deejay di RaiRadio2 e Radio Toscana, a tarda notte, staccano i mixer, i visitatori ab�bandonano il campo. GU organiz�zatori ne hanno contati almeno venticinquemila ogni giorno. Gli stand, una trentina, resta�no allestiti fino all'ultimo minu�to. Ci sono le etichette musicali indipendenti come la Red (www. redrec.net), jazz intemazionale da vent'anni ma solo da tre distri�buito sul web. Sergio Veschi, fon�datore e «one-man-labor» della «baracca» come si autodefinisce, è un cyberfanatico: la Rete gh ha moltiplicato la visibilità. «Per il momento le vendite online sono solo il 5 per cento del totale, ma la comunicazione con i chenti per richieste di catalogo o brani fuori commercio passa al 90 per cento pere-mail». C'è l'arte. In un angolo dell'ex stazione un grappolo di computer moltiplica le immagini di www. mycity.com: la prima esposizione mondiale di citywebdesigner. Un progetto ideato da due brasiliani, Jair De Souza e Alexandre Ribenboim, che hanno raccolto le immagini di 43 città selezionate da 46 net-artisti. In pratica un grande atlante online disegnato da infiniti punti di vista: gli occhi di chi abita il mondo. C'è lo spazio per i dibattiti. Tanti gli ospiti, unico il soggetto: la ricerca del punto d'incontro tra nuove tecnologie, mercato e socie�tà reale. Qui convellono l'espe�rienza del Ministero della Pubbli�ca Istruzione nel campo della «form@zione», l'informatica ap�plicata alla didattica. La provoca�zione del professor Alberto Tron�coni che, dall'area ricerca del Cnr fiorentino, ha avviato uno studio sulle barriere archittettoniche online. Infine, la promozione di nuove idee. Alla Festa di Internet è annesso il concorso «L'officina dei sogni» che quest'anno ha pre�miato i progetti web di tre giova�nissime, mettendo in palio per loro la possibilità di frequentare la scuola musicale di Mogol. Il popolo multietnico della Rete avrà presto ima compositrice, un paroliere e una cantante in più.

Persone citate: Alberto Tron, Alexandre Ri, Jair De Souza, Mogol, Riccardo Ventrella, Sergio Veschi

Luoghi citati: Firenze, Toscana