L'Ue bandisce per sempre le farine animali di Enrico Singer

L'Ue bandisce per sempre le farine animaliL'Ue bandisce per sempre le farine animali Mucca pazza, in Italia il consumo di carne è crollato del 42!^ Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES «Qui stiamo a discutere di date e di deroghe. La verità è che per la politica agricola europea è caduto il muro di Berlino. Possiamo anche fare finta che il regime sopravviva a se stesso, ma ci prendiamo in giro». È polemico il ministro Alfon�so Pecoraro Scanio nel giorno del�l'ennesima maratona di Bruxelles alla ricerca di misure per vincere la Bse e per isolare l'afta. E in realtà la cronaca della giornata non è ricca di decisioni importanti. I ministri e i loro tecnici hanno discusso per ore la proroga del divieto delle farine alimentari, l'ipotesi di aprire le frontiere, alme�no alle bistecche con l'osso che arrivano da Paesi «immuni» come l'Argentina, o la richiesta francese di eliminare a partire dal 27 marzo il blocco delle sue esportazioni. Tutto questo mentre la crisi di fiducia tra i consumatori ha fatto precipitare la vendita al dettaglio della carne bovina. I dati che la Ue ha diffuso proprio ieri, in occasio�ne del Consiglio dei ministri agrico�li, sono significativi. In Italia il consumo è crollato del 42 per cento in marzo. È un ulteriore calo rispetto al meno 40 di gennaio. Il nostro Paese, in fatto di paura della mucca pazza, è secondo sol�tanto alla Germania dove il consu�mo si è letteralmente dimezzato: 50 per cento in meno. Le vendite rimaste stabili in Svezia, Danimar�ca, Finlandia, Olanda e Irlanda e risalite del 3 per cento in Inghilter�ra (dove la crisi aveva colpito prima che altrove), limitano la media europea a un meno 25 per cento. Comunque una catastrofe. E sulle vie di uscita non c'è ancora un'intesa generale. L'unico punto sul quale si è creata un'alleanza forte Germa�nia, Francia, Italia, Inghilterra, Spagna, Portogallo e Austria è la definitiva eliminazione deUe fari�ne animali. Anche se le riserve dei Paesi scandinavi che hanno poco foraggio finiranno per far adotta�re soltanto una proroga del blocco che era stato già decretato e che dovrebbe scadere il 30 giugno prossimo. Per quella data dovran�no essere stabilite le regole per l'aumento della produzione delle proteine vegetali. Perché se è vero che quelle animali vanno bandite daU'alimentazione dei ruminanti, è anche vero che devono essere sostituite con proteine vegetali che, al momento, l'Europa produ�ce in misura insufficiente al punto di importarle quasi tutte dagli Usa. A proposito di importazioni, la Ue è anche d'accordo nel consenti�re l'arrivo di carni con l'osso dai Paesi immuni da Bse come, per esempio, l'Argentina, l'Australia o la Namibia. Questo significa che la tanto discussa «bistecca alla fioren�tina» sia pure d'importazione potrà resistere anche dopo il pri�mo aprile, quando scatterà l'obbli�go della distruzione dei tagli consi�derati a rischio provenienti da animali europei. Queste misure specifiche, secondo il ministro Pe�coraro Scanio, possono anche esse�re condivise, ma non risolvono il problema di fondo. È tutta la pohtica agricola europea che va riformata senza aspettare l'appun�tamento già fissato per il 2006. Nel processo di riforma l'Italia rivendica un ruolo da protagonista e il 2 aprile presenterà una sua proposta che ieri il ministro del�l'Agricoltura ha anticipato nelle linee fondamentali. «I soldi del�l'Europa dovranno essere spesi per la qualità e non per la quanti�tà», ha detto Pecoraro Scanio. «E ogni intervento dovrà essere divi�so al 50 per cento per l'emergenza e al 50 per cento per misure strutturali». Una notizia positiva, infine, arriva dal ministero della Sanità che ha annunciato «la realiz�zazione del 95 per cento» dell'ana�grafe bovina italiana: un passo importante per arrivare a una corretta etichettatura della carne. I ministri riuniti a Bruxelles hanno affrontato anche il capito�lo-afta. Ma senza nuove decisio�ni. L'inglese Nick Brown ha de�scritto l'evoluzione dell'epidemia in Gran Bretagna (dove l'infezio�ne non è ancora sotto controllo) e il francese Jean Glavany ha fatto altrettanto per il suo Paese soste�nendo, al contrario, che il conta�gio è circoscritto al punto che Parigi ha chiesto la revoca' del blocco delle sue carni a partire dal 27 marzo. Ma su questo i ministri non potevano decidere senza un parere scientifico che è stato «girato» al Comitato veteri�nario che si riunirà domani. Nonostante l'embargo sulla fiorentina che scatterà dall0 aprile Bruxelles ha deciso l'import di tagli con l'osso dai paesi esenti dall'epidemia I produttori di latte chiedono che sia fermato l'abbattimento delle mucche di Pontevico

Persone citate: Jean Glavany, Nick Brown, Pecoraro Scanio, Scanio