Da Nato e Ue ultimatum agli estremisti Uck di Enrico Singer

Da Nato e Ue ultimatum agli estremisti UckDa Nato e Ue ultimatum agli estremisti Uck Rinforzi per la Kfor, ma senza nuovi reparti italiani Enrico Singer corrispondente da BRUXELLES Un ultimatum agli estremisti al�banesi affinché sospendano im�mediatamente i loro attacchi in Macedonia, un invito al governo di Skopje perché mantenga i ner�vi saldi e non rinunci alla tradizio�nale pohtica di rispetto di tutte le etnie, un riconoscimento per la difficile missione che le forze Nato stanno conducendo al confi�ne con il Kosovo. I ministri degli Esteri dell'Unione europea, riuni�ti a Bruxelles, hanno affrontato ieri la nuova crisi dei Balcani e nel messaggio che hanno voluto lanciare c'è grande preoccupazio�ne, ma anche la speranza di poter dominare l'emergenza prima che si trasformi in un vero conflitto, capace di mettere in pericolo la pace non solo in Macedonia, ma in tutta le regione. Gli ultimi sviluppi sul terreno sono stati riferiti dal ministro degli Esteri macedone, Srdjan Kerim, che ha prima incontrato il segretario generale della Nato, Lord Robertson, poi i colleghi europei. Una relazione allarma�ta, quella di Kerim, anche se ieri almeno per un giorno ci sono state soltanto scaramucce lungo gli ottanta chilometri del confme tra Macedonia e Kosovo. Le azio�ni dei guerriglieri dell'Uck l'eser�cito di liberazione nazionale che sconfinano in territorio macedo�ne preoccupano il governo di -Skopje eKerimha sollecitato una* maggiore vigilanza della frontie�ra che è controllata dai soldati della,Kfor. Ma non hja chiesto alcuna forma di intervento diret�to in Macedonia. Anzi, ha detto che «gli estremisti di etnia albane�se sono isolati e lo rimarranno». Il segretario generale della Na�to ha assicurato che le infiltrazio�ni di estremisti armati saranno combattute dai soldati della Kfor «all'interno della fascia di sicurez�za» e ha anche annunciato che in questa zona affluiranno rinforzi. Quanti soldati in più saranno inviati al confine tra Kosovo e Macedonia, Lord Robertson non ha voluto precisare: «Non diamo queste informazioni in pubbli�co». Ha però detto che «il loro numero sarà adeguato ai compiti che dovranno svolgere». Questi soldati saranno, comunque, tro�vati all'interno dei contingenti già operativi nei Balcani. In altre parole, almeno per il momento, non si parla dell'invio di nuovi reparti militari dai Paesi della Nato, anche se il segretario gene�rale dell'alleanza ha detto che un rafforzamento «sarebbe opportu�no per dare maggiore flessibihtà» alla Kfor guidata dal generale Carlo Càbigiosu. I ministri degli Esteri della Ue non hanno tuttavia raccolto quest'ultimo «suggerimento» di Lord Robertson. Anzi il sottose�gretario italiano Umberto Ra�nieri rappresentava Lamberto Dini impegnato in Giappone ha escluso che sia all'ordine del giorno l'invio di altri soldati nei Balcani. Cos�come è escluso che possa essere modificato il mandato della Kfor, che è d�proteggere la transizione del Kosovo verso il ripristino della democrazia e non quello di in�tervenire in Macedonia. Secon�do Ranieri adesso è importante far sentire al governo di Skopje che non è solo: «La Macedonia è l'unico Paese dei Balcani che non ha conosciuto guerre etni�che. La comunità alhanese con�vive in pace con le altre e il partito democratico albanese partecipa al governo. Il tentati�vo delle forze estremistiche è di far saltare questo equilibrio. Il compito dell'Europa è di preser�varlo». E' un compito diffìcile, che va realizzato con misure politiche oltre che militari. Ieri sera è vola�to a Skopje l'Alto rappresentante della Ue per la pohtica estera e per la sicurezza, Javier Solane. E do�mani sarà la volta della cosidetta «troika» europea (i ministri degli Esteri dei Paesi della presidenza attuale, uscente e futura della Ue) che dovranno riferire già venerd�al vertice di Stoccolma dei capi di Stato e di governo dell'Unione. A quanto si sa il summit europeo autorizzerà un «accordo di stabili�tà» con la Macedonia che potreb�be essere firmato già il 9 aprile e che costituirà il primo passo verso l'integrazione d�Skopje nella Ue. E' un gesto di fiducia nel processo di pace. Questo, almeno, è il segna�le che l'Europa vuole lanciare. Invito al governo di Skopje affinché mantenga nervi saldi e non rinunci alla politica di rispetto di tutte le etnie Robertson: «Nuove truppe, adeguate al compito da svolgere Ma trovate fra i contingenti già operativi nell'area» Una casa in fiamme sulle colline di Tetovo, dove ieri sono continuati i combattimenti fra esercito macedone e Uck

Persone citate: Carlo Càbigiosu, Javier Solane, Kerim, Lamberto Dini, Lord Robertson, Robertson, Srdjan Kerim