A Parigi sono i ventenni il segreto della Gauche di Filippo Ceccarelli

A Parigi sono i ventenni il segreto della Gauche DIETRO LE QUINTE DELLA SVOLTA FRANCESE A Parigi sono i ventenni il segreto della Gauche reportage Filippo Ceccarelli inviato a PARIGI FACCE da liceali, salti da adolescenti, coppie e cop�piette scatenate nel ballo, «piercing», abiti larghi, scarpe da tennis, nuvole di Gauloise, ma anche di altre sostanze so�spette: sotto l'Hotel de Ville la festa è andata avanti ancora a lungo, grazie ai ragazzi e alle ragazze della «gauche». Vero è che nella fredda e ventosa notte di Parigi, domeni�ca dopo le dieci, pur con tutto l'entusiasmo per la sospirata vittoria, la gente di una certa età ha mille ragioni per restarse�ne a casa. E infatti c'è restata. Ma quanti giovani sulla piazza del municipio: quasi tutti giova�ni e giovanissimi, diciotto, di�ciannove, vent'anni, felici e pa�droni della scena. Fossero loro, magari al primo voto, che han�no fatto la differenza? Arrivano dai ponti anche su pattini e monopattini, fanno tintinnare le chiavi di casa, schiamazzano, uno si arrampi�ca su un lampione come una scimmia, un altro corre come un matto prima di appiccicare un adesivo sulla manica di una telecronista. Giovani. Una quan�tità di giovani. Per chi è abitua�to alle manifestazioni della sini�stra italiana, precocemente e malamente invecchiata, è stata una visione surreale, un rove�sciamento incredibile. Quando Rutelli, che pure non è un vecchione, si presentò per la prima volta a Milano, l'età media al Palatrussardi sarà sta�ta cinquant'anni. E una «giova�ne» (poi neanche tanto: avrà avuto minimo una trentina d'anni) fu esibita e fatta addirit�tura parlare, come un esempla�re raro di specie preziosissima, in via di estinzione politica. Quel giorno i «giovani», a miglia�ia, facevano la fila davanti ai cancelli dello Smau, immensa�mente più interessati all'elettro�nica che al leader del centrosini�stra. E si capisce: in Italia i giovani sono senz'altro i più estranei, i più indifferenti; e se proprio debbono, beh, pare che votino Fini o Berlusconi. A Pari�gi, invece, è probabile che pro�prio con il loro contributo la sinistra si è presa la capitale. Una conferma alla suggestio�ne tutta visiva della festa viene da un'inchiesta realizzata mer�coled�e gioved�scorsi dall'Isti�tuto Louis Harris, in collabora�zione con radio Bfm, e pubblica�ta il giorno dei risultati su «Liberation». Ebbene: per quan�to riguarda il primo turno eletto�rale, il prossimo sindaco sociahsta Bertrand Delanoe ha pesca| to bene (35 per cento) nella fascia anagrafica che va dai 18 ai 24 anni; benone (36 per cento) è andato in quella dai 25 ai 34 anni; e benissimo (38 per cento) tra i 35 e i 49 anni. Altrettanto stabilmente sembra�no insediati i verdi nelle medesi�me fasce di età: rispettivamen�te al 13, al 21 e al 20 per cento. Mentre in maniera del tutto speculare, il candidato neo-gol�lista Philippe Séguin è risultato debolissimo tra i giovani (appe�na il 18 per cento), mentre raggiunge il record dei consensi (39 per cento), fra gli elettori che hanno più di 65 anni. La stessa area anagrafica guarda caso in cui i socialisti sono al 18 e i verdi addirittura al 2 per cento. Il quadro di ima sinistra giovane (e vittoriosa) cui fa riscontro una destra anziana (condannata alla sconfitta) ri�guarda soltanto Parigi, essendo altrove le cose più complicate, tra astensionismi e oscillazioni e pencolamenti a destra. E tutta�via si comprende come la que�stione vada oltre un puro calco�lo ragionieristico ed elettorale. Se i giovani sono per defini�zione il futuro della politica, a maggior ragione ne costituisco�no la maggiore risorsa; essi sono anche una novità natura�le, che non occorre strombazza�re; depositari di una propria cultura generazionale, costrin�gono i partiti a fare i conti con nuove esigenze e li spingono a ricollocarsi rispetto a nuovi orizzonti, di solito senza svolte traumatiche, riverniciature ar�tificiali, inutili e ambigui cambi di nomi «a l'italienne». In concreto, e tornando al caso di Parigi, a quella vivace folla di ventenni che l'altra notte ha animato la festa: qui il Ps ha problemi enormi, deve assorbire la crisi terminale del Pcf e nello stesso tempo rim�piazzarlo con i Verdi pur conte�nendone la crescita, possibil�mente senza perdere di vista le varie Uste locali, alternative, rockettare, a loro volta portatri�ci di temi inediti (volontariato, biotecnologia, multiculturali�smo, diritti telematici, sociali�tà, accesso alla musica, alla cultura). Il punto interessante è che, con Delanoe, la «gauche» sem�bra davvero aver trovato l'uo�mo giusto; e precisamente nel senso che in lui è riuscito a rispecchiarsi un certo mondo giovanile altrimenti perso al�l'impegno civile, forse addirittu�ra al voto. E allora: quali le virtù che domenica sono state premiate da un elettorato che si affaccia per la prima volta alla vita pubblica? Curioso a dirsi, potrebbero essere esattamente quelle che mancano alla sini�stra italiana: vocazione anti-divistica e anti-leaderistica, com�petenza minuta, serenità d'ani�mo, capacità di ascolto, tenacia nei propositi, modestia, anzi per meglio dire umiltà. Personaggi del genere a Ro�ma scarseggiano. Ci sono fin troppi tipi alla Lang: brillanti, creativi, seduttivi, piccole gran�di star della tv come il ministro della cultura di Mitterrand. Ma i giovani non li intercettano (più). La sinistra italiana si preoccupa un sacco dei pensio�nati (e fa anche bene), però lascia che i ragazzini dei Centri sociali, una volta fuori dai loro ghetti, vengano presi a manga�nellate, come è successo l'altro giorno a Napoli; oppure tenta la carta dell'aggregazione sociale con un gioco d'azzardo, il Bingo. Inutile lamentarsi, poi, da�vanti alle sconfìtte. In Francia la destra sta facendo un proces�so al Sessantotto. Lo fa in modo cos�sottile e appuntito da desta�re il sospetto che lo faccia per mettere i figli dei sessantottini, ora al potere, contro i loro padri rimasti viziati, immaturi e dan�natamente opportunisti come erano al tempo della loro como�da rivolta. Da che mondo è mondo, i veri nemici dei giova�ni sono gli ex giovani, divenuti padri. Ma Delanoe non ha figli: in quanto gay dichiarato tra�smette cos�anche il coraggio della propria sincerità. Al contrario di quanto avviene in Italia la festa della sinistra è affollata da liceali Delanoe li ha convinti con le virtù della competenza e della umiltà e ha riportato alla politica una generazione che pareva scettica e delusa WkWm ^3^ «H :' ' .mi.. ^■^: wr. x Giovani festeggiano la vittoria del socialista Bertrand Delanoe (nella foto piccola, mentra ringrazia i suoi sostenitori) davanti al municipio di Parigi

Persone citate: Berlusconi, Bertrand Delanoe, Delanoe, Louis Harris, Mitterrand, Rutelli