«Più leucemie, ma nessuna prova»

«Più leucemie, ma nessuna prova» LO SCIENZIATO LE NEOPLASIE SONO NELLA MEDIA «Più leucemie, ma nessuna prova» Mandelli: iproiettili non sono la causa intervista D�OVUTI, forse, alla fatalità i 48 casi d�tumore studia�ti della Commissione Man�delli, incaricata dal ministero della Difesa di verificare se esistesse un rapporto fra le malattie che hanno colpito nu�merosi militari impiegati nei Balcani e i bombardamenti o munizionamento all'uranio im�poverito. L'ematologo Franco Mandelli, nel presentare i dati della ricerca, ha risposto alle domande dei giornalisti. ' È vero che esìste un ecces�so d�casi di linfoma e di leucemìa linfatica tra �mi�litari italiani impegnati nei Balcani? «Sì, è vero, ma allo stato attuale dei numeri, tale risultato può essere dovuto al caso. Una correlazione causale tra linfo�ma e l'esposizione interna all' uranio, àUo stato attuale delle conoscenze non è stata mai dimostrata». I casi di tumore maligno sono stati 28. Un numero preoccupante? «Dall'analisi dei dati emerge che, considerando tutte le neo�plasie malìgne(ematologìche e non), vi è un numero di casi significativamente inferiore a quello atteso. Questo significa che è stato fatto un rapporto fra l'incidenza dei tumori nella popolazione italiana e l'inciden�za tra i militari italiani impe�gnati nei Balcani». Ma c'è un eccesso di linfo�mi d�Hodgkin e di leuce�mia linfatica acuta... «Un eccesso statisticamente non significativo che merita, comunque, d�essere valutato attentamente, per cui la Com�missione ha consigliato d�segui�re, attraverso il tempo, i gruppi di militari impegnati in Bosnia e Kossovo, ritenendo indispen�sabile un accurato monitorag�gio per individuare eventuali nuovi casi di neoplasie mali�gne, da effettuare anche su altre popolazioni a rischio». L'uranio impoverito, dun�que, è stato scagionato per �militari italiani? «Non possiamo dirlo, ma possia�mo solo confermare che per ora l'incidenza dei casi complessivi di neoplasìe maligne non è statisticamente superiore a quella che ci si poteva aspetta�re in una popolazione norma�le». S�tratta, dunque, di con�clusioni preliminari? «Fino ad ora non abbiamo alcuna prova che l'aumento registrato del linfoma di Ho�dgkin (nove casi su quattro attesi) sia dovuta all'uranio. Il nostro lavoro, comunque, non è concluso, i dati conclusivi si avranno alla fine di aprile. Dobbiamo continuare a racco�gliere altre informazioni e a valutare i dati dal punto di vista statistico. Inoltre, nel caso non avessimo alcun dato che dimostri il rapporto causa�le tra uranio e neoplasie maligne(come ora), dobbiamo vede�re se vi sia.» j altre cause. Abbiamo avuto un aumento linfoma d�Hodgkin, una malat�tia molto frequente anche nei giovani e nelle persone in età inferiore ai quarant'anni, co�me sono quasi tutti i militari; è un tumore maligno e come la stragrande maggioranza dei tu�mori maligni non ha un fattore causale unico, ma ha più fatto�ri che ne favoriscono insorge�re. Per il tumore d�Hodgkin, in particolare, in passato erano state prese in considerazione cause infettive, come virus. Ma si tratta di ipotesi che non sono mai state dimostrate». Le cause dell'aumento di casi potrebbero essere al�tre? « Si potrebbe pensare che abbia�no giocato altri fattori che però non siamo, al momento, assolu�tamente in grado di dimostrare. Si tratta d�una peculiarità italia�na, di cui è estremamente diffici�le stabilire la causa: se ne fossi�mo capaci, ci darebbero il pre�mio Nobel. Ma escluderei l'ura�nio come causa, perché il linfo�ma d�Hodking è una delle malat�tie tumorali in cui l'effetto delle radiazioni come causa non è mai stato dimostrato». [r.r.l «Ci attendevamo un numero inferiore di casi ma statisticamente i numeri restano poco significativi» «Se capissimo con esattezza quali fattori hanno influito ci insignirebbero del premio Nobel» Franco Mandelli è alla guida della Commissione incaricata dal governo di valutare le malattie dei soldati italiani impegnati nei Balcani

Persone citate: Franco Mandelli, Hodgkin, Mandelli

Luoghi citati: Balcani