Mancino e Violante: tregua sulla Rai

Mancino e Violante: tregua sulla Rai Mancino e Violante: tregua sulla Rai Oggi il faccia a faccia: i due consiglieri ritirino le dimissioni Maria Teresa Meli ROMA Sdrammatizzare: è questa la parola d'ordine di Mancino e Violante che oggi vedranno i dimissionari Contri e Gamaleri. I due presidenti di Camera e Senato si incontreranno prima per mettere a punto la loro strategia che mira a far rientrare il «caso» scoppiato dopo la decisione dei due consigheri d'amministrazio�ne Rai vicini al Polo di lasciare il loro incarico. Ieri Contri e Gamale�ri, che per ore e ore, nel pomeriggio, hanno discusso insieme il da farsi, si trovavano tra due fuochi. Sotto�posti, da una parte, alle sollecitazio�ni del Polo, che teme che i due possano far rientrare oggi le dimis�sioni senza sufficienti garanzie; pressati, dall'altra, dall'offensiva diplomatica di Mancino e Violante. I presidenti di Camera e Senato non disperano di riuscire a ricomporre la vicenda. Ieri ci sono stati dei contatti informali con Contri e Gamaleri. I due hanno già fatto sapere ai presidenti quali sono le loro condizioni. Che in soldoni po�trebbero riassumersi così: regole precise in Rai, e meno potere nelle mani di Zaccaria, che condividerà la guida dell'azienda con il diretto�re generale Cappon. Insomma, ieri sia in Mancino che Violante si era fatta strada l'idea che le dimissioni di entrambi potrebbero rientrare.' Del resto, i due presidenti puntano a evitare che nella «quere le» di questi giorni venga coinvolto il presidente della Repubbhca a cui Berlusconi vuole appellarsi. L'unica, perciò, è chiude�re il caso oggi. E Violante Mancino si stanno dando un gran da fare a questo scopo. In questa direzione vanno le dichiarazioni distensive nei confronti del Polo, rilasciate ieri dal presidente della Camera. «Cre�do ha spiegato Violante che in questa campagna elettorale ci sia troppo veleno, bisogna abbassare i toni». Di più, l'esponente diessino ha anche stigmatizzato implicita�mente il comportamento del presi�dente della Rai. Infatti, dopo aver ribadito di «aver letto una trascri�zione di un pezzo di Satyricon, che conteneva un'offesa al nostro Pae�se», Violante ha lasciato intendere di non aver gradito la decisione di Zaccaria di rendere nota la lettera da lui inviata che conteneva «un'opinione personale». Ce la stan�no mettendo tutta. Violante e Man�cino, per spegnere l'incendio. An�che perché sanno benissimo che se non ci riusciranno le conseguenze non saranno indolori e loro stessi si troveranno in una situazione d'im�barazzo. Formalmente, infatti, il oda Rai, può andare avanti anche orbo di due membri, ma i presidenti delle Camere si rendono conto che in questo modo si avrebbe una soluzione «debolissima», con «un cda tutto spostato sul centrosini�stra» e quindi «facilmente esposto a qualsiasi polemica». Il che è proprio l'obiettivo del Cavaher che intende «mettere in mora» la tv di Stato. Però, per i presidenti delle Camere, sarebbe oltremodo complicato, in queste condizioni, sostituire i dimis�sionari Contri e Gamaleri. Benché abbiano tutti i titoli per farlo, è difficile, se non impossibile, in questo frangente, trovare due perso�naggi vicini al centrodestra dispo�sti a ricoprire quell'incarico. «Ci vorrebbero due Dini», era la battuta che circolava negli ambienti di Palazzo Madama. E mentre Mancino e Violante sono alle prese con questo proble�ma, la polemica politica sulla Rai continua. Fini, che ieri era allo stadio insieme a Zaccaria, per vede�re Fiorentina Bologna, ma che con il presidente Rai non ha parlato, ha fatto sapere che il Polo non andrà in tv per replicare a Satyricon. Dello stesso tenore le posizioni del capo�gruppo forzitalista Beppe Pisanu, il quale ha tenuto a precisare che su questo il Polo è unito. Una sottoline�atura d'obbligo, la sua, giacché ancora ieri, dal centrosinistra, si faceva notare come in realtà Fi avesse una posizione più cauta di quella di An. Dal fronte diessino si replicava al centrodestra con fer�mezza. «Il Polo vuole destabilizzare la Rai», denunciava il sottosegreta�rio Vita. «Bisogna respingere que�sta crociata», sottolineava Polena, mentre Veltroni invitava il Polo ad andare in Rai per replicare alle accuse mosse a Berlusconi nel cor�so di Satyricon. Ma le parole più dure, nel botta e risposta tra i due schieramenti, sono state quelle di Francesco Storace. Il presidente della regione Lazio, che non è nuovo a queste sortite, ha dichiara�to: «Non ha senso dire che Berlusco�ni può replicare. E' come se io dicessi che un amico, che da anni vuole scrivere un libro sui rapporti giovanili tra Rutelli e Pannella, adesso lo potesse presentare in tv, e dopo una settimana chiamare il candidato premier dell'Ulivo a dire che non c'è nulla di vero sui suoi bellissimi trascorsi adolescenziali». Contri e Gamaleri chiedono regole più precise e vogliono togliere un po'di potere al presidente Il Polo ha deciso che nessuno andrà in video a replicare alle accuse diLuttazzi contro Berlusconi

Luoghi citati: Bologna, Lazio, Roma