«Le Regioni facciano inlese con gli Stari»

«Le Regioni facciano inlese con gli Stari» Formigoni rilancia la polemica da Tokyo «Le Regioni facciano inlese con gli Stati» TOKYO «Più autonomia in politica estera. Le regioni italiane devono poter firmare diret�tamente accordi con altri paesi e avere un proprio rappresentante al tavolo del Consiglio dei ministri dell'Unione europea quan�do si discutono questioni di diretto interesse regionale». Il presidente delia regio�ne Lombardia Roberto For�migoni è tornato all'attacco e, come «campo di batta�glia», ha scelto Tokyo, dove è giunto per partecipare all'inaugurazione della ma�nifestazione «Italia in Giap�pone 2001», curata dalla Fondazione Italia in Giappo�ne 2001, di cui fanno parte la Farnesina e l'Associazio�ne Italia in Giappone, presie�duta da Umberto Agnelli. «Non vedo motivi di dissa�pori o discrepanze» tra un ruolo più ampio svolto dalle regioni e quello del governo centrale, ha detto Formigo�ni. «Su queste basi si può collaborare con reciproco vantaggio». Per Formigoni, la politica estera, anche quando fun�zionerà il sistema federale, «è e resterà di competenza del governo centrale, ma allo stesso tempo è necessa�rio che le regioni abbiano un amplissimo spazio di manovra nelle relazioni in�ternazionali». Nonostante queste «preci�sazioni», la partecipazione del presidente della Regione Lombardia alla cerimonia di apertura della manifesta�zione è stata fonte di attriti con il ministro degli Esteri Lamberto Dini. La Farnesina avrebbe in�fatti invitato Formigoni a restare più defilato, ma en�trambi ora smorzano le pole�miche. Dini ha sostenuto che «non c'è stato nessun incidente», ma forse «qual�che preoccupazione dei col�laboratori» del presidente della Regione Lombardia. Mentre Formigoni si è limi�tato a dichiarare: «Con il ministro ci siamo parlati e lo vedrò in questi giorni». Ma alla sua missione a Tokyo non ha rinunciato. Anzi, la Lombardia tornerà in Giappone in autunno per presentare tutto il sistema produttivo e gettare le basi per una sua più ampia pre�senza. Sul ruolo «più autonomo» delle regioni in politica este�ra si erano già espressi nei mesi scorsi sia Formigoni sia il presidente della regio�ne Veneto Giancarlo Galan. Quest'ultimo è stato anche protagonista di una feroce polemica col ministro Loiero. «Il nostro impegno in politica estera aveva detto in quella occasione Galan ha fatto s�che oggi il Veneto esporti il 40 per cento della propria produzione con un vantaggio anche per tutto il paese». Anche Galan, co�munque, aveva affermato che la politica estera era competenza dello Stato, ma che questo non doveva escludere «la possibilità da parte delle singole regioni di concludere accordi con altri Stati e con porzioni di altri Stati». Già prima della rassegna di Tokyo, l'attività «estera» di Formigoni negli ultimi sette mesi è stata particolar�mente intensa. Ha guidato delegazioni lombarde negli Stati Uniti, in Cile, in Uru�guay, in Brasile e una dele�gazione umanitaria in Iraq. A Milano ha ricevuto diver�si presidenti e primi mini�stri, tra i quali il presidente messicano Vicente Fox e il premier ungherese Viktor Orban. La sua «passione» per la politica estera ha indotto qualcuno a ipotizzare un suo ruolo alla Farnesina nel caso di vittoria del centrode�stra alle prossime elezioni politiche. Ipotesi che Formi�goni ha fino a questo mo�mento sempre smentito: «Ho un patto con gli elettori della Lombardia e voglio mantenerlo fino alla fine». Ir. mt.l