Mancino prova a fermarli

Mancino prova a fermarli SCONTRI INTERNI A! PIANI ALTI DI VIALE MAZZINI Mancino prova a fermarli Tensione tra Zaccaria e Cappon retroscena Maria Teresa Meli ROMA E ora tocca a Mancino e Violante, che domani in�contreranno i dimissio�nari Contri e Gamaleri, tenta�re di sbrogliare l'intricata matassa Rai, mentre il Polo, che morde il freno, vorrebbe addirittura arrivare alle di�missioni di Zaccaria e alla sua sostituzione in corsa. Il presidente del Senato, ieri, si era già speso nel tentativo di evitare che i due consiglieri d'amministrazione lasciasse�ro il loro incarico. Ma ormai non c'era più niente da fare. Del resto l'atmosfera che circonda questa vicenda e il clima che s�respira a viale Mazzini testimoniano di un disagio e di una tensione che vanno oltre gli episodi Lut�tazzi e Santoro. Un piccolo esempio, assai esplicativo, lo s�è avuto agli inìzi della settimana, quando Roberto Zaccaria ha chiesto un pare�re molto delicato al capo dell'ufficio legale dell'azien�da. Voleva sapere, il presi�dente, se fosse possìbile li�cenziare il direttore genera�le senza l'assenso deirazìonista. E gli è stato risposto che un precedente c'era: Letizia Moratti si disfece senza trop�pi complimenti di Raffaele Minicucci. Probabilmente, non che Zaccaria avesse in animo di congedare sul serio Cappon, però quello è stato un modo per lanciare al suo indirizzo un messaggio ben preciso, giacché certe noti�zie, a viale Mazzini, non restano mai per molto avvol�te nel mistero. La battaglia contìnua Zaccaria-Cappon è un aspetto della più grande guerra che le forze politiche stanno gio�cando sulla Rai. Il presiden�te non sembra avere inten�zione alcuna, e lo dicono tutte le sue dichiarazioni di questa settimana, di abbas�sare la testa con Berlusconi. Il direttore generale, invece, non pare troppo propenso a schierarsi con l'Ulivo in que�sta battaglia (dicono che il Polo lo abbia contattato pro�prio in questi giorni). Come dimostra un altro episodio, avvenuto nella serata-clou di Sanremo. Zaccaria voleva salire sul palco, per un dìscorsetto d�saluti, in cui avrebbe voluto infilare qual�che ironia nei confronti di Berlusconi e Mediaset. Cap�pon, però, gli ha risposto: «Su questo non ti copro». Scene d�vita quotidiana, in una Rai nell'occhio del ciclo�ne. Ci vorrà tutta l'abilità diplomatica di Mancino e Violante per venirne a capo. Epperò il Polo proprio quello teme: l'abilità diplomatica dei due presidenti. Fino a oggi, infatti, Berlu�sconi ha già ottenuto un risultato: «delegittimare de�terminati programmi», far s�che i telespettatori «non prendano per oro colato» tutto quello che manda in onda la tv di Stato. Ma ora arriva la parte più diffìcile. L'obiettivo massimo sareb�be quello di far cadere Zacca�ria, magari sostituendolo con il consigliere anziano Vittorio Emiliani. E' vero: anche lui è espressione della maggioranza. Però non rap�presenta, come il presidente, la massima espressione del partito Rai, e, comunque, un oda passato attraverso que�sta bufera sarebbe molto più accorto nei confronti del cen�trodestra. Ma trattasi del�l'obiettivo massimo. Alla fi�ne della festa, a Berlusconi potrebbe anche andar bene se le cose rimanessero così: Contri e Gamaleri fuori, e un eda monco. In questo modo, secondo il Cavaliere, «sareb�be evidente a tutti che la Rai è della sinistra». Un consi�glio d'amministrazione a ranghi incompleti e sotto tiro, inoltre, dovrebbe muo�versi con prudenza. Ma quel�lo che il Polo teme è che Violante e Mancino risolva�no la faccenda in un'altra maniera. Ossia che rivolga�no ai due membri del oda dimissionari un appello al senso di responsabilità, con�dito con un richiamo alla Rai perché tomi al giusto spirito del servizio pubblico, allo scopo d�blandire il centrode�stra. Contri e Gamaleri (che già non erano entusiasti di dimettersi) tornerebbero sui loro passi, Zaccaria rimarreb�be al suo posto, e il Polo s�troverebbe in imbarazzo ad andare avanti nella polemi�ca. Una soluzione del gene�re, è ovvio, non sarebbe la migliore per Berlusconi. An�che se è vero che pure in questa ipotesi, dopo le pole�miche che sono state solleva�te, la Rai sarebbe più condi�zionata nei comportamenti. Però il Cavaliere non s�fida di Zaccaria. Le voci che lo danno candidato dell'Ulivo al Mugello gli danno da pen�sare. Benché lo stesso Berlu�sconi sappia che la vicenda della candidatura del presi�dente della tv d�Stato è roba di qualche mese fa e non si è conclusa positivamente. Ma il Cavaliere è convìnto che con Zaccaria la Rai «conti�nuerà ad essere appiattita sull'Ulivo» e «proseguirà a fare bassi servizi alla sini�stra». Il negoziato, ora, è affidato a Mancino e Violan�te, e la soluzione di compro�messo, con il rientro d�Con�tri e Gamaleri in oda, sareb�be l'unica che soddisferebbe la maggioranza e ridurrebbe gli spazi di manovra del Polo.

Luoghi citati: Roma, Sanremo