Parigi, lo sprint finale di Enrico Benedetto

Parigi, lo sprint finale Parigi, lo sprint finale Delanoe-Séguin, domani si decide Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI «Sarà uno sprint al fotofinish», dice Phihppe Séguin. Già si vede sindaco di Parigi per un'incolla�tura, il deputato gollista, dopo un miracoloso recupero fra i due turni. Ma il suo rivale Bertrand Delanoe, che ieri ha concluso la campagna guidando la «marcia per l'alternanza» nel V Arrondissement, il feudo tangentoso su cui regna il primo cittadino at�tuale Jean Tiberi, non demorde. «Credo nella vittoria spiega e sono persuaso che rastrellerò voti pure a Destra». «Non ci si può far beffe degli elettori», prosegue: «Dopo aver martella�to par mesi sulla questione mo�rale, oggi Séguin tende la mano a Tiberi. Ma Parigi non si lasce�rà ingannare». Tuttavia la Gauche ha paura. Anche se i sondaggi clandestini quelli ufficiali sono fuorilegge da 13 giorni, per non turbarelo scrutinio la danno in beve vantaggio, grazie alla tregua con Tiberi, Séguin recupera. Ec�come. Qualcuno parla di «effet�to Chirac». Pur senza volerlo ammettere corani populo, da luned�l'EUseo è sceso in campo moltiplicando le pressioni. Obiettivo: ricucire la Destra. Il che significa, in quel di Lione, riabUitare Charles Millon dimen�ticando le scomuniche per la sua alleanza con Jean-Marie Le Pen alle Regionali. Pure Berna�dette, la first lady, predica l'unione nell'«interesse genera�le». ;,p Philippe Séguin, dunque, può farcela. Ma sarà davvero lui ad approfittare dell'eventuale vit�toria, divenendo il terzo sindaco rpr consecutivo in una Parigi scossa da troppi «affari» politicogiudiziari? Parrebbe logico. Ma nel finale la maratona per le Municipali parigine riserva un enigma Séguin. Manifestini, ap�pelli, comizi della Destra sottac�ciono da marted�il sindaco vir�tuale privilegiando un fermo richiamo ideologico: «Strappia�mo Parigi alla Sinistra». Donde un dubbio impertinente. E se la Droite si accingesse a scaricare Philippe Séguin anche se vitto�rioso? L'ipotesi non è peregrina. Parigi avrà un terzo turno il 25 marzo, data in cui gli oltre 150 consiglieri municipab eleggeran�no il sindaco. Qualora vincesse la Sinistra con l'appoggio dei Verdi, sarebbe l'uomo-miracolo Delanoe. Ma, compbce una ma�ratona elettorale assai disconti�nua, Séguin è inviso ai notabili, che ne temono la scarsa affidabi�lità, e la base non stravede per lui: Morale, resogli doveroso omaggio, i suoi grandi elettori potrebbero votare l'ex premier Edouard Balladur o un outsider come Frangoise de Panafieu. Nell'attesa, fra Séguin e Tiberi la schermagba continua. Dopo gli odi feroci, è scoccata l'ora di stringersi la mano accontentan�do i fotografi e l'Eliseo. Entram�bi dicono okay d'accordo, ma senza accordarsi sul come e dove. Risultato: per ora la ricon�ciliazione assomiglia pericolosa�mente alle vecchie querelles. Sul piano nazionale, Chirac e Jospin tengono d'occhio altre tre metropoli decisive. Comin�ciamo da Strasburgo, ove la Gauche sembrava regina indi�scussa. E invece il sindaco ed ex ministro Catherine Trautmann si ritrova in ballottaggio sfavore�vole contro madame Keller, golli�sta d'attacco, e una dissidenza in casa ps già costatale il 1207o potrebbe rivelarsi fatale. A Lio�ne, che da mezzo secolo vota Destra, sindaco in pectore è il chirurgo riattacca-mani JeanMichel Dubemard, ma forte di una ben più solida esperienza politica Charles Millon potrebbe esserne il burattinaio. Denundando l'intesa fra i due, il-ps Gerard Collomb vuole federare Gauche e Destra moderata. Le chances di riuscirci sono reali, ma Jospin non s'illude. Infine, Tolosa. La «ville rose» deve l'appellativo ai suoi intonaci è politicamente conservatrice. Ma l'accordo tra il ps e la lista musical-libertaria del gruppo rock multietnico Zebda ha messo in crisi il pio centrista Philippe Douste-Blazy, già sindaco a Lourdes. Difficilmente Chirac o Jospin s'aggiudicheranno il pòkerParigi-Strasburgo-Iione-ToIosa. Ma per la vittoria ai punti. trampolino verso le Presidenziali 2002, basterà aggiudicarsi la capitale. Il deputato gollista crede nel recupero e qualcuno (nonostante il rivale liberi) oparla di «effetto Chirac» L'uomo della sinistra guida nei sondaggi e ostenta fiducia: «La capitale non si lascerà ingannare» Philippe Séguin, candidato della destra ufficiale alla poltrona di sindaco di Parigi «Ho una viscerale voglia di vittoria», confessa Al primo turno ha preso appena il 25 per cento dei voti ma non sarebbe la prima volta che, dato per spacciato, risorge Accadde anche alle regionali del 1998

Luoghi citati: Parigi, Strasburgo, Tolosa