Assalto all'aereo dirottato

Assalto all'aereo dirottato Tra le vittime uno dei 4 terroristi ceceni che prima di essere catturati hanno ucciso una hostess e un passeggero Assalto all'aereo dirottato Medina, tre morti nel blitz saudita AnnaZafesova MOSCA E' finito in una tragedia il dirotta�mento del «Tupolev-154» russo, decollato gioved�da Istanbul con 174 tra passeggeri e membri del�l'equipaggio e costretto all'atter�raggio a Medina, in Arabia Saudi�ta. Ieri a mezzogiórno (ora di Mo�sca), dopo una notte di trattative via radio, i sauditi hanno lanciato all'assalto del vehvolo le teste di cuoio. Nel blitz sono morte tre persone: l'hostess Julia Fomina, un pirata e un passeggero turco. I dirottatori nelle prime ore dòpo il dirottamento avevano libe�rato 34 ostaggi, altri otto erano riusciti a fuggire. Ma successiva�mente, secondo fonti saudite, il negoziato con i pirati era entrato in un vicolo cieco. I pirati, dopo aver chiesto e ottenuto un pieno di carburante, avevano deciso di pro�seguire verso l'Afghanistan. Se l'ae�reo fosse atterrato nel territorio dei taleban, influire sulla sorte degli ostaggi sarebbe diventato quasi impossibile. La decisione di attaccare l'aereo approvata da Mosca era dunque inevitabile. Una trentina di teste di cuoio saudite ha circondato il velivolo, forzando contemporaneamente tutte le porte. Il blitz è durato meno di tre minuti, ma i pirati hanno avuto il tempo per uccidere due ostaggi: la 28enne Julia Fomi�na, alla quale è stata tagliata la gola, e un cittadino turco accoltella�to all'addome. La polizia ha ucciso uno dei terroristi, a quanto pare il più giovane, quasi un ragazzo. Gli altri 118 passeggeri e undici mem�bri dell'equipaggio sono salvi, an�che se sotto choc. Mosca ha già criticato l'operato della polizia saudita. Il Cremlino -"■che fin dall'inizio del dramma sem�brava propendere per un blitz voleva mandare a Medina le trup�pe speciali «Alfa», senza però otte�nere l'autorizzazione saudita. L'operazione è' stata seguita in diretta da Vladimir Putin che memore delle crìtiche dell'agosto scorso, quando rimase in vacanza mentre 118 marinai morivano sul «Kursk» ieri ha interrotto la sua settimana bianca in Siberia per ritornare nella capitale. E il Cremli�no ha già chiesto l'estradizione dei pirati dell'aria per processarli in Russia. Un dirottamento anomalo co�munque, con i terroristi armati solo di coltelli. La loro identità rimane incerta. Nella confusione che è seguita al blitz, i sauditi hanno fermato una decina di uomi�ni giovani scesi dall'aereo. Ma, a quanto pare, i terrorìsti erano sol�tanto quattro, tutti ceceni. Duran�te la sosta a Medina hanno attacca�to al portellone del «Tupolev» la bandiera della Cecenia indipenden�te. I quattro farebbero parte del clan Arsaev. Aslanbek Arsaev era stato ministro dell'Interno in imo dei governi separatisti di Grozny, suo fratello Supjan si era distinto nella guerriglia. Il ragazzo, Eriskhan, probabilmente era figlio di uno dei due. Dubbi sull'identità del quarto terrorista : potrebbe tratharsi di Mohammed Rezaev, un militante della banda di Shamil Bassaev, il «terrorista numero 1» del Caucaso. Nonostante lo sfoggio della ban�diera cecena, i dirottatori (secondo i russi) non hanno avanzato richie�ste politiche, anzi, volevano soltan�to proseguire verso l'Afghanistan. Alarne fonti indipendentiste inve�ce pur negando che il dirottamen�to fosse stato ordinato dal presiden�te separatista Aslan Maskhadov affermano che gli Arsaev avevano obiettivi pohtid: chiedevano a Mo�sca di fermare la guerra e comincia�re im negoziato con i ribelli. A quanto pare, i pirati avevano con sé anche ima videocassetta con testimonianze delle atrocità com�messe dairussi in Cecenia, echiede�vano di renderla pubblica. Salvi gli altri 118 passeggeri e i membri dell'equipaggio Mosca critica l'azione dei militari I pirati chiedevano alla Russia di fermare la guerra nel Caucaso e di iniziare trattative con i ribelli L'aereo russo è sgombrato dopo l'intervento delle teste di cuoio saudite all'aeroporto della Medina

Persone citate: Aslan Maskhadov, Aslanbek Arsaev, Julia Fomina, Mohammed Rezaev, Saudi, Shamil Bassaev, Vladimir Putin