«Prodi ha ragione: l'Europa può farcela, ma...» di Gigi Padovani

«Prodi ha ragione: l'Europa può farcela, ma...» Le reazioni all'intervista con il presidente dell'Ue. E intanto da Bruxelles spunta r«eurotassa» «Prodi ha ragione: l'Europa può farcela, ma...» Gigi Padovani UNA iniezione di fiducia, «ma istituzionale e dovuta», quella lanciata da Romano Prodi con la sua intervista a La Stampa di ieri. E' questo il giudizio che prevale nei commenti del mondo politico italiano al messaggio lanciato dal presidente della Commissione Uè, con un inter�vento a 360 gradi. Prodi difende l'euro, convinto che senza la moneta unica la crisi sarebbe profonda, sostie�ne che i mercati finanziari nel 2000 siano stati troppo euforicie troppo depressi oggi, interviene su immigra�zione, ricerca, agricoltura. Un'analisi condivisa in modo «bipartisan» sia da economisti azzurri sia da quelli diessini, anche se con qualche distin�guo, mentre provoca una dura reazio�ne dalla Lega Nord L'on. Antonio Marzano, responsa�bile del dipartimento economia di Forza Italia e docente universitario, è convinte che il rallentamento degli Stati Uniti non abbia dato spazio alla locomotiva europea e che l'analisi di Prodi, pur corretta, non ne tenga sufficientemente conto. «Se i mercati valutari non credono nell'euro dice Marzano è perché siamo in ritardo nelle riforme strutturali. Capisco che il presidente dell'Unione Europea sia obbligato à infondere ottimismo, ma si deve essere consapévoli dei proble�mi, non nasconderli». C'è però un punto che l'esperto del Polo tiene a sottolineare: bisogna stare attenti a parlare di «regolamentazione» delle Boise e dei mercati, come fa Prodi, «perché dopo il rallentamento quelle norme rimarranno: si potrebbe ferma�re la ripresa». «Ci mancherebbe che da Bruxelles arrivasse qualche immagine negati�va, sul tipo dei gufi e delle civette volate a Cemobbio...», esordisce l'on. Michele Salvati, diessino, docente al�la Statale. Che aggiunge: «In realtà, lo sappiamo tutti, le ragioni di preoccu�pazione ci sono. E' inutile minimizza�re. Il vere problema dell'Europa è un altro: non abbiamo un ministero del Tesoro 0 del Bilancio che possa rispon�dere in tempi rapidi alle esigenze dei mercati, come invece avviene negli Stati Uniti». Salvati critica le ricette keynesiane di Bush, ma è convinto che ormai il Vecchio Continente sia troppo dipen�dente dal ciclo americano. Quanto al passaggio fondamentale dell'intervi�sta a la Stompa, in cui si sostiene che senza l'euro la crisi sarebbe stata più pesante, l'economista della Quercia propone qualche distinguo; «E' un ragionamento che vale per Italia, Spagna, Grecia e in parte anche per la Francia. Ma non per tutti i Paesi. Infatti la Gran Bretagna sta fuori e va benissimo». Il presidente dell'Ue lancia un altro segnale forte: dopo l'esplosione della Bse, tutta la politica agricola deve cambiare. Il ministro per la PoUtche agricole Alfonso Pecoraro Scanio concorda con la sua analisi: «E' vero dice le risorse per interve�nire ci sono, ha ragione Prodi. Ma il vero problema è rimodulare il budget di Bruxelles per l'agricoltura, pari a circa 80 mila miliardi di lire. Basta con le rendite di posizione, si deve investire nella qualità e nella difesa dei consumatori Affronteremo il pro�blema con la commissaria europea al Bilancio, Mìchaele Schrcyer, che è una verde e la prossima settimana verrà in Italia». Per ora si esclude una «imposta mucca pazza», ma proprio la Schreyer sostiene una proposta che può essere molto impopolare: la nasci�ta di una «eurotassa» per tutti i 375 milioni di cittadini europei, invece di usare una quota di Iva come ora. Con il rischio di una rivolta anti-Bruxelles, visto che oggi nessuno di noi sa quanto contribuisce al bilancio Uè. Tra i temi più caldi, ovviamente anche quello dell'immigrazione. L'eu�rodeputata Fimmn Bonino, ex com�missaria Uè, plaude a Prodi: «Mi ha colpito il passaggio in cui il presidente dice che 'gU immigrati servono". Fi�nalmente qualcuno che si oppone al comune sentimento di paura». Ag�giunge la leader radicale: «Giusto il richiamo anche sulla ricerca, ma ag�giungerei che sono a rischio anche biotecnologie e ricerca medica, se non ci svegliamo». Netto invece il contrasto con la Lega. Il capogruppo al Senato, Renato Castelli, numero tre del Carroccio, reagisce con durezza alle accuse di Prodi contro chi vuole «erigere i muri»; «Mi sembra che il presidente dell'Ue non sappia nemmeno rispon�dere alla logica aristotelica del princi�pio di contraddizione. Come si fa a chiedere di regolare l'immigrazione, lasciando 200 chilometri di frontiera senza controlli?» E conclude; «L'ulti�mo regalo di Frodi e Amato è la automatica applicazione dei regola�menti europei, che entrano in Costitu�zione con il nuovo articolo 117». Sull'Intervista a «La Stampa» di ieri rilasciata da Romano Prodi (foto) le opinioni di Marzano (Fi), Salvati (Ds). Bonino, Castelli (Lega) e del ministro Pecoraro Scanio