Il ritorno di Haider il provocatore di Francesca Sforza

Il ritorno di Haider il provocatoreIl ritorno di Haider il provocatore Antisemitismo reportage Francesca Sforza inviata a VIENNA H AIDER è sceso in campa�gna elettorale. E con il fare teatrale che lo con�traddistingue, in una Vienna tappezzata di cartelloni con la sua immagine (anche se non è lui a presentarsi, ma la giudi�ce Helene Partik-Pablé), ha inAescato nuove polemiche sul tratto illiberale della sua formazione politica. Tutto è cominciato quando durante un discorso a Ried, nell'Alta Austria, in chiusura del periodo di carnevale, ha ironizzato sull'attuale presi�dente della comunità ebraica austriaca, Ariel Muzicant. «Non capisco come uno che porta il nome di un detersivo possa avere le mani cos�spor�che» aveva detto ridendo a proposito della richiesta di risarcimento avanzata dalla comunità ebraica nei confron�ti del governo austriaco per i beni espropriati dai nazisti durante la Seconda Guerra mondiale. La battuta, che al�l'inizio sembrava destinata a rimanere entro i confini di uno dei tanti discorsi da comi�zio nel tipico stile haideriano (pare che gli austriaci si siano abituati), è rimbalzata per qualche giorno sui giornali fino a quando Ariel Muzicant non l'ha raccolta. Senza neanche entrare in conflitto diretto con Haider, il presidente della comunità ebraica, proprietario di una delle maggiori imprese immo�biliari di Vienna, ha attaccato direttamente il cancelliere au�striaco Wolfgang Schuessel. E nel pieno della campagna per le elezioni comunali e regiona�li di Vienna (si vota il 25) ha dichiarato, in un'intervista te�levisiva, che «Ci sono settori del governo che si augurano una liquidazione della comuni�tà ebraica». Muzicant che è stato incaricato dal consiglio della comunità di fare causa ad Haider per diffamazione si è detto inoltre particolar�mente irritato per il fatto che lo Stato ha restituito solo il tre per cento del valore dei beni ricevuti. Ma come stanno davvero le cose? Nel gennaio scorso l'Au�stria ha accettato di istituire un fondo di 380 milioni di dollari per il risarcimento dei beni sottratti agli ebrei e uno di 436 milioni di euro per l'indennizzo dei lavoratori for�zati (quelli che in Germania sono noti come «gli schiavi di Hitler»). La comunità ebraica ha però giudicato insufficien�te lo stanziamento e per que�sto ha avanzato la richiesta di «qualche milione in più». «Ab�biamo preferito dirlo adesso ha precisato Muzicant per evitare di dover vendere im�mobili di proprietà della comu�nità ebraica e con i soldi pagare i debiti accumulati dal dopoguerra a oggi. Vorrei ri�cordare ha aggiunto che circa 44 milioni di euro di debiti contratti dalla comuni�tà ebraica austriaca sono servi�ti per rimettere in piedi, dal 1945 a oggi, ciò che i nazisti avevano totalmente annienta�to». Di fronte al rifiuto di Schuessel (il cui governo è sostenuto da una coalizione di centro-destra tra Oevp e Fpoe) e alle battute di Haider, Muzi�cant ha dunque ritenuto di far valere il suo peso approfittan�do dell'attenzione che la cam�pagna elettorale avrebbe por�tato, nell'Austria reduce dalle sanzioni, su tutti i temi legati al presunto atteggiamento an�tisemita della formazione di governo. Le assicurazioni di Schues�sel sono state immediate: «Nessuno al governo vuole liquidare la comunità ebraica, che ha ricevuto fino ad oggi tutto il sostegno possibile. Ma la richiesta di Muzicant non può essere accettata perché sulla questione ci siamo rego�lati in base a precisi accordi internazionali». Diversa inve�ce la reazione di Haider, che ieri dichiarava al settimanale «News» quanto «preoccupan�te sia l'atteggiamento di Muzi�cant. E' un uomo ha aggiun�to che impersona l'impossibi�lità di una riconciliazione, e in un panorama democratico non merita tutto questo spa�zio». Anche il dipartimento di Staio biuericauo ha sentito la necessità di intervenire, criti�cando duramente le ultime accuse lanciate da Haider a Muzicant. «Il comunicato del dipartimento Usa ha dichia�rato ieri sera il ministro degli Esteri austriaco Benita Ferrero-Waldner corrisponde nel contenuto alle reazioni che i leader politici austriaci hanno avuto negli ultimi giorni nei confronti delle dichiarazioni del governatore Haider. Anch'io preferirei assistere a un dibattito più elevato». La politica austriaca non è nuova alle prese di distanza dagli eccessi haideriani, e ogni volta si trova a dover scusare o a minimizzare quello che sempre di più sembra un trat�to caratteriale, più che una scelta di campo. «L'agitatore fascista ha affermato una volta Adorno è in genere un eccezionale venditore dei suoi difetti psichici». Ma se Haider non è un fascista come anche i suoi più duri critici in fondo riconoscono è certa�mente un ottimo venditore d'immagine. Con tutto ciò che ne consegue. Il capo della comunità ebraica: c'è nel governo chi vuole liquidarci II cancelliere Schuessel ifiuta maggiori indennizzi agli «schiavi di Hitler» Jà Il leader della Fpoe, Joerg Haider e, nella foto piccola il cancelliere Schuessel

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