Macedonia, battaglia con i carri armati

Macedonia, battaglia con i carri armati Migliaia in fuga da Tetovo dove ribelli albanesi e soldati si contendono i sobborghi Macedonia, battaglia con i carri armati Bush richiama iprimi soldati Usa dalla Bosnia Ingrid Badurìna ZAGABRIA Secondo giorno di battaglia tra i guerriglieri albanesi e le forze macedoni sulle montagne a ridos�so di Tetovo, la città a maggioran�za albanese della Macedonia nord occidentale. Dalle loro po�stazioni sulle alture i ribelli han�no attaccato i sobborghi di Teto�vo, mentre i soldati hanno rispo�sto tirando colpi di artiglieria pesante in direzione dei villaggi sulle montagne. Per tutta la gior�nata si sono sentite detonazioni violente e raffiche di armi auto�matiche, mentre colonne di fu�mo nero e fiamme si sono innal�zate sulle colline a pochi chilome�tri di distanza dal centro cittadi�no. Le strado di Tetovo ieri erano deserte, le scuole e gli uffici pubblici chiusi, la gente rintana�ta in casa. Ma dalla città sono già fuggito centinaia di persone, so�prattutto macedoni che si sento�no minacciati dagli albanesi. I miliziani dell'esercito di libera�zione nazionale (vrrsione locale dell'Uck) hanno preso infatti di mira il quartiere di Koltuk abita�to dai macedoni. Gran parte della popolazione è fuggita e le loro abitazioni sono state occupa�te dai soldati e dalla polizia. I carri armati sono stati dispiegati in città, mentre le forze di sicu�rezza presidiano le stazioni di carburante, dove lunghe code di automobilisti attendono il rifor�nimento nel timore che ci sia un razionamento. Anche i negozi al alimentari sono assediati dalla gente che vuole assicurarsi scor�te sufficienti di viveri. Il governo di Skopje, che sta discutendo sull'introduzione dello stato di emergenza, ha lanciato un appel�lo ai paesi occidentali e alla Nato per un aiuto militare nella lotta contro gli estremisti albanesi. Ma proprio mentre il conflitto armato rischia di espandersi in Macedonia il presidente america�no Bush ha preso la decisione di ridurre il numero dei soldati americani che fanno parte della Sfor, la forza di pace dispiegata in Bosnia Erzegovina. Settecento�cinquanta uomini verranno riti�rati nelle prossime settimane insieme agli equipaggiamenti pe�santi e ai carri armati che non sono più considerati necessari. Ulteriori riduzioni verranno fat�te non sostituendo quei militari che hanno portato a termine la loro missione.La decisione, che secondo la Casa Bianca sarebbe stata concordata con la Nato, è in sintonia con la politica di disimpegno militare annunciata da Bush durante la sua campa�gna elettorale. «Il livello di attivi�tà militare americana è inferiore a quello che vorremmo. Abbiamo la sensazione in Europa che gli americani potrebbero e dovreb�bero fare di più»: ad esprimere la preoccupazione degli europei è Espen Barth Eide, esponente del governo della Norvegia, uno dei paesi della Nato impegnati nei Balcani. «Non intendiamo trattare con i terroristi albanesi. La polizia e l'esercito macedone continueran�no a rispóndere agli attacchi» ha dichiarato ieri il presidente mace�done Boris Trajkovski. L'esten�sione delle violenze minaccia però di far cadere il governo di Skopje. Dalla coalizione al potere fa parte infatti il più grande partito albanese della Macedo�nia, il partito democratico che ha annunciato che lascerà l'esecuti�vo se verrà proclamato lo stato di emergenza. Il primo ministro, Ljupce Georgijevski che sostiene una linea più cauta, considera lo stato di emergenza una misura prematura. La questione, discus�sa ieri sera dal Consiglio naziona�le di sicurezza, potrebbe arrivare oggi in Parlamento. Ancora una volta il premier è contrario per�ché vuole evitare una netta spac�catura tra i rappresentanti mace�doni e quelli albanesi. Tuttavia i falchi di Skopje reclamano una soluzione radicale che portereb�be inevitabilmente a uno scontro etnico di maggior gravità. Uomini delle forze speciali macedoni Impegnate nella battaglia contro i guerriglieri albanesi su un blindato ieri alla periferia di Tetovo

Persone citate: Boris Trajkovski, Bush, Espen Barth Eide, Ljupce Georgijevski, Macedo

Luoghi citati: Europa, Macedonia, Norvegia, Skopje, Tetovo, Usa