Zaccaria: non sono il padrone Rai, non me ne vado di Maria Grazia Bruzzone

Zaccaria: non sono il padrone Rai, non me ne vado Zaccaria: non sono il padrone Rai, non me ne vado Landolfi all'attacco: bloccare tutti i programmi politici Maria Grazia Bruzzone ROMA «A dimettermi non ci penso proprio. Grazio al cielo c'è la legge che prevede l'autonomia del Cda nei confronti del governo e del sistema istituzionale». Da Napoli, dove ha partecipato a un dibattito del Global Forum (disertato per protesta da Fedele Gonfalonieri di Mediaset), il presidente della Rai Roberto Zacca�ria risponde con calma ai cronisti. Gli chiedono cosa farà di fronte alle richieste di dimissioni arrivate dal Polo nel corso di una giornata dram�matica, in cui l'ennesimo caso politi�co legato a un programma Rai provo�cava la convocazione urgente del�l'ufficio di presidenza della commis�siono parlamentare di Vigilanza. Una vicenda, quella del «Satyricon» di Luttazzi, che poche ore prima aveva spaccato in due lo stesso Cda, contrapponendo i due consiglieri vicini all'opposizione ai due della maggioranza, ai quali si è unito il presidente. «Non trovo aggettivi», esordiva Gamaleri. Il nuovo direttore genera�le Claudio Cappon, al suo battesimo del fuoco, ha commesso l'ingenuità di raccontare di aver visto Carlo Freccerò. I sospetti peggiori velava�no rinfocolati. Come era possibile che il direttore di RaiDue non fosse informato sui contenuti di una tra�smissione registrata?, si chiedevano i consiglieri vicini all'opposizione, quel centrodestra che del direttore di Rai2 e del presidente Zaccaria va chiedendo la testa. Volano espressio�ni pesanti. Gamaleri dà a Freccerò del «cialtrone» e parla di «scasso della democrazia». «E' uno dei pochi qui dentro che ha delle idee», rispon�de Vittorio Emiliani che difende a oltranza, con Stefano Balassone, il principio della satira. «Se si comin�cia a mettere il bavaglio a uno, dove ci si ferma?», insiste Zaccaria. Alla fine si vota 3 contro 2 un ordine del giomo in cui, definita «una ricchez�za del servizio pubblico» la presenza di trasmissioni satiriche e difeso «Satyricon», «in considerazione del�la campagna elettorale in atto», il Cda invita il direttore generale a verificare col direttore di rete le caratteristiche delle prossime punta�te del programma di Luttazzi e eventualmente a considerare la pos�sibilità di modifiche del calendario. Vale a dire trasmettere un'altra puntata, riservando le ultime tre al dopo elezioni. Sabato mattina il Cda esaminerà le decisioni di Cappon nel merito. Il fatto è che «Satyricon» è soltan�to il detonatore che rischia di far esplodere la bomba dell'informazio�ne sul servizio pubblico televisivo in periodo elettorale. A rischio sono infatti i programmi cosiddetti «di approfondimento», come «Porta a Porta». E come «Raggio verde», che dovrebbe andare in onda stasera: sullo stesso argomento esplosivo tirato in ballo da Luttazzi e con la presenza di Antonio Di Pietro, l'ex magistrato di Mani Pulite. «Ci stiamo provando», spiegano cauti alla redazione di Santoro. Il boato sarebbe certo ben più grande di quello suscitato dal «Satyricon», che pure è stato visto da oltre 2 milioni di ascoltatori. Non a caso da parte della maggioranza si invita in coro la Rai a ritornare sull'argomen�to concedendo l'opportunità di repli�care all'opposizione. Mentre la Casa delle libertà, oltre a sparare a palle incatenate su Luttazzi, reagisce pro�clamando che non interverrà più a programmi del servizio pubblico, nemmeno ai Tg. ((Ai linciaggi non c'è diritto di replica spiega il responsabile Co�municazione di Fi Paolo Romani. Sarebbe come se Rutelli venisse accusato di pedofilia da un tizio qualsiasi: andrebbe in Tv a dire che non è vero?». La strategia della Casa delle libertà si sta esplicando nella commissione di Vigilanza, il cui ufficio di presidenza ha deciso di ascoltare il presidente Zaccaria. La partita vera si gioca in realtà sul regolamento applicativo della par condicio. La Vigilanza avrebbe dovuto emanarlo entro 5 giorni dal decreto di convocazione dei comizi da parte di Ciampi. Ma non lo ha fatto. Anzi, il relatore Massimo Bal�dini si è autosospeso, per protesta contro Luttazzi. Nel frattempo, il presidente Mario Landolfi, di An, ha spedito una lettera alla Rai chieden�dole in attesa del regolamento di non mandare in onda le trasmissio�ni di «comunicazione politica» che dovranno appunto essere oggetto delle regole.ù «Vogliono perdere tempo per bloccare i programmi, a cominciare da Raggio Verde», sostiene il Verde Stefano Semenzato, secondo il qua�le «se l'opposizione non partecipa, vuol dire che le sedie resteranno vuote». La Rai, a ogni buon conto, si è premunita. Il Cda ha assegnato le responsabilità dei programmi di ap�profondimento ai responsabili di testata come prevede la legge (Mi�mmi l'ha rifiutata e Santoro ricadrà sotto Longhi) e ha votato all'unani�mità un ordine del giomo in cui viene sospesa la presenza di politici fino al termine prescritto. Dopo di che, la Rai farà da sé applicando la legge. Il termine scade a mezzanotte di oggi. Difficilmente Di Pietro potrà partecipare al dibattito chez Santo�ro. Drammatica riunione del Cda Gamaleri e Contri chiedono la testa di Freccerò e la cancellazione della trasmissione Confalonieri diserta il confronto col presidente al Forum di Napoli

Luoghi citati: Napoli, Roma