Caos nella destra per il trono di Parigi di Enrico Benedetto

Caos nella destra per il trono di Parigi Caos nella destra per il trono di Parigi Scade il termine per l'alleanza con Tiberi, Séguin recalcitra Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI Doveva essere «il giorno più lungo» per la Destra parigina, quello in cui scegliere tra prin�cipi virtuosi ma forieri d'una storica débàcle e la possibile vittoria nel compromesso bie�co. Perché solo unendo le sue forze (25 per cento) al contestatissimo sindaco Jean Tiberi (13 per cento), Philippe Séguin potrebbe farcela domenica. E a mezzanotte scadeva, per leg�ge, l'ultimatum sulla confluen�za delle candidature. Ma i ventiquattro rintocchi hanno sorpreso Séguin in pie�na crisi. E' davvero la Ceneren�tola della Droite, anzi il San Sebastiano. Sognava il «DDay», con Tiberi che cede il passo lasciandogli via libera. Ma eccolo in pieno calvario. Uno dopo l'altro i suoi alfieri l'abbandonano trescando con il nemico. Sui 20 arrondissement regna il caos. Pur di mettere in salvo l'argenteria, nemici storici si riconciliano dopo una campagna elettorale dalla contumelia facile. L'unione fa la forza. E la presidentessa gollista. Michè�le Alliot-Marie finirà per scon�fessare il povero Séguin, sugge�rendogli a mezze parole l'embrassons-nous con Tiberi. Lui non cede. Ma, per dirla con Jacques Chirac citato dal «Candard enchàiné» in edicola oggi, che ne menziona una frase off records «è morto». Secondo il foglio satirico, gene�ralmente attendibile, l'Eliseo piloterebbe il nuovo corso. Ossia: bando agli indugi, no pasaran. I programmi di mora�lizzazione politica si direbbe�ro un pallido ricordo, l'essen�ziale è impedire il trionfo rosa sprintando contro Delanoe. Sembrerebbe dura ma il do�ping fa miracoli, e Tiberi è i'Epo ideale per il secondo turno. Per fortuna, in altre città l'aria è un po' meno viziata. Lione, per esempio. Malgrado la Sinistra possa ancora farce�la, il candidato a sorpresa in pole position è Jean-Michel Dubernard. Ossia il chirurgo trapianta-mani alle cui pro�dezze la metropoli sul Rodano deve una fama planetaria che sinora gli garantiva solo Paul Bocuse. Non era lui, il princi�pale araldo della Destra. Ma 1' 11 marzo un altro Michel Mercier si è inabissato apren�dogli la strada della capolistatura. Uomo gioviale, con un debo�le per il jogging, Dubernard potrebbe spuntarla. Malgrado lo definiscano fedelissimo gol�lista, grazie alla sua fama aggancia suffragi liberali o addirittura della Gauche. Ep�pure si ritrova con un handi�cap non da poco. Il suo grande elettore è Charles Millon, il centrista che alle ultime Regio�nali si alleò con il Front Natio�nal. Il ps Gerard Collomb spe�ra di approfittarne, staccando�lo sulla «questione morale». Che, in definitiva, è un leit-mo�tiv a doppio taglio, come Pari�gi insegna. E proprio sulla capitale si cristallizzano le tensioni di uno scrutinio atipico e apertis�simo. Imitando Collomb, Ber�trand Delanoe moralizza: «Tra democrazia e voto di scambio c'è un abisso. La De�stra parigina ammaina i pro�grammi. Almeno è chiaro: vuo�le il potere». Infaticabile, l'ex peone Bertrand trasformatosi nella star Delanoe percorre la Ville Lumière stringendo ma�ni ogni 10 metri. Come ai bei tempi di Jacques Chirac. La differenza è che, malgrado la popolarità, teme il peggio. Lo stesso Jospin ammette�rebbe se crediamo al «Ca�nard» l'eccessivo trionfali�smo su Parigi che oggi imba�razza il ps. Il ministro del�l'Educazione nazionale Jack Lang non lanciò forse, la scor�sa settimana, un proclama vittorioso sulla capitale, quasi che Delanoe potesse sbancarla al primo colpo? E invece parte dal 31 per cento, più il 12 Verde. Per fortuna, Séguin gli dà una mano. Il chirurgo che trapiantò la prima mano verso la conquista di Lione Jean-Michel Dubernard, Il chirurgo che per primo esegu�un trapianto di mano, ha la possibilità di diventare sindaco di Lione. Candidato dell'rpr, ha formato un'alleanza con II candidato della destra cristiana, Charles Millon. Nella prima tornata la vittoria era andata all'uomo del ps

Luoghi citati: Lione, Parigi