Bse, abbattute 40 mucche di Ponlevko

Bse, abbattute 40 mucche di Ponlevko Bse, abbattute 40 mucche di Ponlevko In Abruzzo sequestro di pecore, «sono a rischio afta» ROMA Nessun appello per la mandria di Pontevico. Quaranta delle mucche della Malpensata, vicine di box dell'oraiai famosa 103 affetta da Bse, sono state abbattute ieri. Due mesi fa il primo caso del morbo di «mucca pazza» mise in allarme tutti gli allevamenti italiani, ieri i camion-stalla che portano gli animali al macello hanno varcato i cancelli della Malpensata. Erano presenti anche i veterinari della Asl, tra loro Loris Alberali, il ricercatore dell'Istituto Zooprofilattico di Brescia che con il biologo Lorenzo Capucci scopr�la Bse. Mario Greci, il titolare della Malpensata, ha partecipato alle operazioni di carico delle mucche. Uno dei figli, Roberto, ha ripreso con una telecamera gli ultimi istanti di vita della sua mandria. Di tutte le vacche solo 28 avranno una sorte più benevola: saranno destinate alla sperimentazione nell'istituto zoo�profilattico. La famiglia Greci dopo le proteste e le barricate dei Cobas, cerca di pensare al futuro dell'alleva�mento. In 59 giorni di «mucca pazza» Roberto Greci è diventato il portavoce della famiglia e racconta: «Da quel sabato di gennaio sono nati altri 14 animali, l'ultimo la notte scorsa. Faremo sapere a tutti, quando compreremo le nuove vacche dipende dai rimborsi. Speriamo che adesso la paura dell'afta non blocchi tutto altrimenti ci vorrà altro tempo». Saranno necessari almeno 2 o 3 anni perché l'attività possa riprendere a pieno regime. Tutto si è concluso nell'impianto Nava Carni di Agrate Brianza, riattivato per l'occasione, dopo la chiusura di alcuni mesi fa, sempre per la crisi della ((mucca pazza». Gli animali sono stati visitati prima di essere uccisi. «Sarà eseguito anche un accertamento sperimentale spiega Cesare Bonacina, direttore del servizio veterinario deUa Regione Lombardia una sorta di elettroencefalogramma attraverso il quale si spera, un giorno, di poter rilevare la malattia quando l'animale è ancora vivo». La sorte delle vacche è quella di finire in farine che poi verranno incenerite nel termodistruttore di Brescia. Contro l'abbat�timento delle vacche si è schierata la Lega. «È indiscrimi�nato sottolinea Gianmaria Flocchini, responsabile delle pohtiche agricole per il Gruppo Lega Nord in Regione Lombardia non risolve il problema ma rischia di aggravarlo. Ci auguriamo che argini la diffusione della malattia. Se cos�non fosse non potremmo tollerare di vedere ridotte sul lastrico intere famiglie di allevatori». Attende i risultati degli esami sugli animali il ministro delle Politiche agricole, Alfonso Pecoraro Scanio. «È importante sapere ha precisato il ministro ieri a Bruxelles per il congresso del Coordinamento agricolo europeo quanto sia utile da un punto di vista scientifico l'abbattimento dei capi, che permetterà di avere maggiori informazioni». Ieri un altro allarme è arrivato dalla Calabria, dove centinaia di capi di bestiame sono stati sequestrati dai Nas. Sui capi saranno eseguiti controlli sia per la Bse sia per l'afta. Proprio quest'ultima si sta aggiungendo alle paure degh allevatori. Ieri sono state sequestrate nove pecore in una tenuta di Pescara, gli animali provenivano dalla Francia e sono «seriologicamente positive» alla malattia. Ma non è ancora allarme, il responsabile del servizio veterinario della Asl, Raffaele Buccella, ha spiegato che le pecore non presentano sintomi clinici della malattia. Potrebbe essere una conse�guenza del contatto con il virus, o del vaccino. Ulteriori esami sono in corso all'Istituto Zooprofilattico di Teramo che accerterà se il virus sia presente negli animali. I risultati saranno pronti tra oggi e domani. L'afta reso orfani degh animali mercati e fiere, vittima ieri anche il foro boario a Cuneo, uno dei più importanti del Piemonte: gli operatori si sono regolati sulla parola e sulle fotografie. Sempre contro l'afta proseguono gli abbattimenti di mandrie in tutt'Europa. Ieri è toccalo a una mandria di vitellini in Germania, in un allevamento di Damme, in bassa Sassionia. Tra loro si era verificato un caso positivo. E sempre in Germania continua lo scambio di critiche con Bruxelles. Renate Kuenast (Verdi), il nuovo superministro tedesco per la Difesa dei consumatori e l'Agricoltura, ha denunciato una carenza d'informazione da parte della Commissione europea nella vicenda della carne bovina tedesca a rischio Bse scoperta nei giorni scorsi in Gran Bretagna. In una lettera inviata al commis�sario alla Sanità David Byme di cui dà notizia la stampa tedesca la Kuenast lamenta il ritardo e il modo incomple�to coi quali Bruxelles ha avvertito il governo di Berlino sulla scoperta di tale materiale a rischio. (a. mar.] In Calabria i Nas bloccano centinaia di capi Dovranno essere sottoposti a test Al mercato di Cuneo bovini venduti in foto