«Voglio fare politica, non scrivere leggi»

«Voglio fare politica, non scrivere leggi» «Voglio fare politica, non scrivere leggi» Amato: l'Italia ha bisogno di un grande partito riformista «Anche in politica c'è sempre meno spazio per i giocatori di fino come McEnroe. Ora è il tempo degli "arrotini", tutta gen�te che tira fortissimo da fondo campo e da li demolisce gli avver�sari...». Giuliano Amato, in un'intervi�sta a Tv7 andata in onda ieri sera, ricorre alle metafore sporti�ve per spiegare il suo stato d'ani�mo e per confermare il suo futu�ro prossimo: in pohtica, per co�struire quel partito riformista di stampo europeo che in Italia manca, ma senza passare per l'appuntamento elettorale. «Non mi sento una riserva» continua, riferendosi a una recente defini�zione di Francesco Cossiga. «Mi sento di stare in campo, ma per farlo non penso che sia necessa�rio essere eletti hi Parlamento». Un'intervista, quella del pre�mier, che suona come il testa�mento di im'esperienza di gover�no: soddisfazione per le cose fatte («Un rapporto appena pub�blicato dalla Arthur Andersen mette l'Italia al terzo posto tra i paesi europei che hanno saputo creare un ambiente favorevole all'Europa. Dietro Inghilterra e Spagna») e rimpianti per quelle rimaste da fare, a partire dall'«mtroduzione della previdenza inte�grativa con il respiro che sarebbe stato necessario». Amato, però, non si Umita a voltarsi indietro. Parla del futu�ro, e rinuncia a proseguire le polemiche aperte: sia con i «com�pagni di squadra» sia con gli avversari, cui nel pomeriggio attraverso un comunicato ave�va peraltro mandato a dire di non insistere con la storia delle «statistiche addomesticate», co�me ancora sabato aveva fatto Giulio Tremonti. «È doveroso ricordare ha scritto il premier che l'Istat opera per legge, in totale autonomia dagli organi pohtici, usa criteri di fonte europea ed elabora dati che sono poi sottoposti al trasparente riscon�tro dell'Eurostat. Attaccare l'Istat per motivi pohtici e metter�ne in dubbio l'indipendenza ha l'unico inquietante effetto di mi�nacciare per il futuro questa sua essenziale qualità...». Davanti alle telecamere dello «speciale» del Tg 1, Amato ribadi�sce il suo ruolo nella prossima legislatura. «Non mi occuperò di fare leggi dice ma di fare pohtica. Tutti sanno che il mio grande sogno è costruire un parti�to riformista» come quelh che esistono in Inghilterra, Spagna, Portogallo e Germania. Mentre «il nostro sistema pohtico, asso�miglia di più a quello dei paesi usciti dal comunismo: Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca...». «Uno può far politica anche senza essere eletto», ripete il presidente del Consigho. Che spiega cos�la sua scelta: «Io ho un curriculum e un'età che, se mi danno autorevolezza pohtica, me la danno più di un'elezione in Parlamento. Se mi candidassi in un collegio, per esempio quello in cui ora siamo (a Grosseto, dove Rutelli aveva proposto di schierare il presidente del Consi�gho, ndr), implicherebbe da par�te mia che io passassi tutto il mio tempo a convincere le persone a cui chiedo il voto di darmelo. La coalizione perderebbe il valore aggiunto che un premier può dare in campagna elettorale gi�rando più per il Paese». I contrasti con Rutelli sulla data del voto? Amato, con un sorriso, riduce tutto ai minimi termini. «Lui aveva una preoccu�pazione, legittima e fondata», dice: temeva che «l'argomento dell'ineleggibilità dei sindaci che non si siano dimessi sei mesi fa, pur infondato come sappia�mo essere infondato, potesse pesare non tanto a danno suo», quanto su altri sindaci eventual�mente intenzionati a candidar�si. «Ma conclude credo che la soluzione trovata, tra gli altri pregi, abbia avuto quello di tran�quillizzarlo». Quanto alla pro�spettiva del «partito riformista», il candidato premier parlando nel pomeriggio si era limitato a dichiarare che «nel medio perio�do, la struttura dell'alleanza ri�marrà quella di oggi», [g. tib.J «Rutelli? Adesso si è tranquillizzato» Il candidato premier «Nel medio periodo la struttura dell'alleanza resta quella che è»

Persone citate: Arthur Andersen, Consi, Francesco Cossiga, Giuliano Amato, Giulio Tremonti, Rutelli