Ai socialisti il primo round per Parigi di Enrico Benedetto

Ai socialisti il primo round per Parigi Ai socialisti il primo round per Parigi La destra tiene nelle altre città, un exploit dei verdi Enrico Benedetto corrispondente da PARIGI Delanoe maglia rosa a Parigi, ma la Destra ci crede ancora. E l'ac�cordo, ormai a portata di mano, tra i fratelli rivali del gollismo parigino il candidato rpr Philip�pe Séguin e il sindaco uscente Jean Tiberi potrebbe rilanciarla domenica prossima scippando al�la gauche un exploit annunciato. Eppure quando Delanoe rompe il silenzio presentandosi alle 21.20 davanti ai fan e alle telecamere, è per fare un discorso da sindaco in pectore. Nessun sorriso, malgra�do le grida dei fan, voce piana e determinata che martella sui te�mi della campagna citandoli imo dopo l'altro ambiente, rilancio culturale ed economico, traspa�renza politica concludendo: «Più che mai, federiamo la speranza. Il 18 febbraio Parigi può entrare davvero in una nuòva era». Ha, in media, il 34 per cento, nonché la pole position in almeno tre quarti dei venti arrondissement parigi�ni. Aggiungendo il 12 per cento dei Verdi che raddoppiano rispet�to al '95 ma si aspettavano un risultato più consistente la mag�gioranza assoluta non è lontana. Philippe Séguin, il candidato gollista ufficiale, totalizza invece un mediocre 25. Tanto più che il sindaco uscente Jean Tiberi screditatissimo per gli scandali politici e finanziari e malmenato dai sondaggi raggiunge un onore�vole 13 per cento (nonché la mag�gioranza relativa del 40 per cento nel suo feudo, il quartiere del Panthéon), restando in Uzza per il ballottaggio triangolare. La soddi�sfazione gliela si legge in faccia: «Ci avevano annunciato l'onda rosa, e non la si è vista. Sono inoltre felice del mio risultato, ottenuto malgrado una campagna stampa particolarmente ostile». Poi martella: «La Destra può, deve vincere. Ma abbiamo biso�gno di unione. Solo facendo preva�lere l'interesse generale sui personahsmi ce la faremo. E' ancora possibile. Rivolgo un appello so�lenne a Philippe Séguin. Fondia�mo le nostre liste, dimenticandoci il passato». Ma per Séguin, che ha basato la sua strategia su un'alter�nativa radicede a Jean Tiberi e sul rifiuto di qualsivoglia compromes�so, l'intesa equivale a un'autosconfessione. Il che spiega il lun�go silenzio notturno dell'interes�sato. Ma poi, pochi minuti prima di mezzanotte, ha scolto la riserva proponendo a Tiberi un patto di desistenza. I candidati della lista Ségyiin si ritirerebbero a favo�re dei «tiberisti» nei 4 arrondisse�ment che vedono questi ultimi in testa esigendo un gesto analogo dai rivali negli altri 16. Ma il Phihppe Séguin della mano tesa è comunque un uomo umiliato. Nel XVIII arrondissement ove era ca�polista, il ministro degli Interni Daniel Vaillant l'ha relegato al 19 per cento conquistando il 38. Ed Edouard Balladur non sta meglio. L'ex premier è in posizione scomo�da nello scrutinio a Montpamasse, su cui regnava indisturbato da sempre. Morale, si annunciano ore difficih per la Destra parigina. Ma la Droite si può consolare con la Francia. Sul piano naziona�le (48 per cento contro il 42) mantiene in parte il vantaggio delle Comunali '95 salvando città come Bordeaux e Marsigha. Da Lione arriva una brutta notizia: per la prima volta nell'ultimo mezzo secolo la Sinistra è in testa. In compenso, guadagna una pole position inattesa a Strasburgo la rosa ove l'ex ministro (e sindaco) Catherine Trautmann è in netto regresso. In definitiva, 1'«effetto Jospin» non paga. Salvo quelli radicati da anni in una realtà locale, i ministri lanciatisi nella battaglia municipale ne escono con le ossa rotte. Persino Martine Aubry fallisce il plebiscito che sognava: è in testa a Lille, ma con quasi il 10 per cento in meno del previsto. Non bisogna tuttavia dimenti�care che la Destra 2001 fruisce del ritomo di voti di cui Jean-Marie Le Pen l'aveva espropriata per quasi due decenni. Il Front Natio�nal si sta afflosciando. Perde Telo ne il sindaco ottiene un risibile 7 per cento e conserva solo Gran�ge. Ma è soprattutto nel resto della Francia che l'Estrema de�stra capitola. Le medie cui aveva abituato il Paese 15 per cento e più sono un pallido ricordo. Globalmente riduce il punteggio a un terzo. E il suo ex delfino Bruno Mégret, che ha rotto con il Front National fondando un partitino dissidente, rischia l'estinzione. Ma gli sguardi, in definitiva, convergono su Parigi. Sarà una settimana torrida, fra accuse e negoziati sfibranti. La Gauche at�tende, per esultare. Ha un'osses�sione: che l'embrassons-nous con�tronatura Séguin-Tiberi le rovini una festa annunciata forse con precipitazione eccessiva. Delanoèèintesta nella capitale, ma si profila un accordo fra gli sconfìtti Tiberi e Séguin che potrebbe guastargli la festa Una disfatta perilepenisti

Luoghi citati: Bordeaux, Francia, Lione, Parigi, Strasburgo