Chi ha rubato Beethoven? di Osvaldo Guerrieri

Chi ha rubato Beethoven? Einaudi sta per pubblicare ['«Enciclopedia della musica», cinque volumi fuori da ogni schema Chi ha rubato Beethoven? Si comincia col Novecento, tra rap e rave Osvaldo Guerrieri Inviato a NEW YORK NON cercate Beethoven: nel\'Enciclopedia della musi�ca, ài cui, il 13 marzo, la Einaudi manderà in libreria il pri�mo dei cinque volumi, non lo trovereste. Per lo meno, non nel modo a cui siete abituati. Secondo questa Enciclopedia, Beethoven non è uno di quei monoliti spiegabili soltanto con un bel saggio di parecchie decine di pagine. Piutto�sto, fa da specchio a un'epoca; in lui s'incarnano problemi e idee; nella sua opera si annodano i filamenti di un costume musicale che col tempo si è modificato, fino ad esplodere e a disgregarsi nel ventesimo secolo, quando tecnolo�gia e globalizzazione hanno cam�biato il concetto stesso di musica. Per questo motivo VEnciclopedia non ha la voce Beethoven, nliuta l'ordine alfabetico e evita come la peste lo sviluppo cronologico. Pro�vocazione fra le provocazioni, par�te dalla fine: dal Novecènto. «So già che qualcuno griderà allo scandalo» dice Jean-Jacques Nattiez, il musicologo canadese che ha diretto l'impresa. Nella bella sala al primo piano della Camegie Hall, Nattiez è seduto accanto a Vittorio Bo, amministra�tore delegato della Einaudi, e al musicista Pierre Boulez che si è rappacificato con New York offren�do un concerto di musica contem�poranea (Bartók, Webem, Debus�sy, Stravinsky) che ha stregato la fitta platea della Camegie. Preve�dendo lo scandalo, il canadese dalla chioma leonina sembra met�tere le mani avanti. In realtà va fiero di questo scardinamento del�le regole, lo stesso da cui scaturì, nel 1975, YEnciclopedia di Ruggie�ro Romano che lo ebbe fra i collabo�ratori. Il progetto di questa nuova im�presa nacque cinque anni e mezzo fa. Per caso, anzi per malumore. Seccato con la Einaudi che tardava apubblicare un suo saggio, Nattiez incontrò Bò. In quella conversazio�ne, Bo lanciò l'esca e propose un cantiere enciclopedico che avreb�be dovuto rifare i conti con il modo di intendere e di studiare la musi�ca. Ora Nattiez mostra la sua crea�tura: un volumone di 1333 pagine (150 mila lire) al cui intemo si trovano 25 articoli sulla produzio�ne del Duemila divisa tra la musica «seria» di Stravinskij, Boulez o Serio, e la musica «della seduzio�ne» costituita da rave, rap, video�clip. Il volume affronta poi il tema dei mezzi di produzione e di diffu�sione attraverso radio, tv, festival e esamina il fenomeno delle inter�sezioni, cioè il modo in cui una tradizione è confluita in un'altra: per esempio la musica «seria» occi�dentale entrata nell'area africana. «Alla fine del 2000 abbiamo voluto lanciare una sfida» procla�ma Nattiez, che spiega: «Non vole�vamo un'enciclopedia organica, ma riflettere sul modo di accostar�ci alla musica». Dice che il XX secolo ha cambia�to tutte le prospet�tive musicali. Ci so�no state intrusio�ni, si sono verifica�ti sviluppi e intrec�ci. E allora, per par�lare di musica, lui e i suoi 185 collabo�ratori hanno «fat�to appello alla so�ciologia, all'antro�pologia, all'etno�grafia», inserendo i grandi autori al�Tintemo delle que�stioni generali. E' un modo di sfuggi�re alla ((falsa crono�logia della storia», chiarisce. ((A volte domandiamo se Verdi sia nato prima di Wagner. In realtà sono nati nello stesso anno. Ma perché facciamo questa domanda? Perché il lettore o il melomane si costrui�sce una specie di cronologia imma�ginaria della storia. Ma poi vede con sorpresa che il Terzo concerto di Rachmaninov è stato composto nello stesso anno di Erwantung di Schònberg. Tutto ciò costituisce un problema serio per chi voglia seguire un ordine cronologico. Tan�to .vale, allora, scegliere un approc-. ciò tematico». Ecco spiegato perché l'Enciclo�pedia procede per temi specifici, esplora gli intrecci culturali, sonda la percezione neurologica (l'orec�chio assoluto è un mito?), pone in Pierre Boulez la popstar Madonna e Ennio Morricone che ha scritto per VEnciclopedia un articolo di cui pubblichiamo un passo relazione fenomeni diversissimi. E succede che Boulez abbia un posto accanto alla popstar Madonna. Co�m'è possibile? Risponde lo stesso musicista; '«La cosa non mi dà fastidio. In quest'opera, per la qua�le ho scritto anch'io un articolo, portiamo soltanto fatti. Non ho pregiudizi nei confronti del pop, ma dico che il pop dovrebbe espri�mere se stesso, se non fosse corrot�to dal sistema e dal marketing. Noi, per salvarci l'anima, diciamo: lasciamo al pop il business, noi facciamo arte. Ma sbagliamo». I fatti, dunque. Magari in oppo�sizione a Nietzsche che credeva soltanto nelle interpretazioni. Qui Nattiez s'infiamma: «Nietzsche è stato troppo radicale, per noi conta l'equilibrio tra fatti e inteipretazione». Per arrivare dove? «Per far s�che il lettore giunga a una propria verità mettendo insieme il reticolo dell'Erccidopedia». Nattiez una sua verità sembra averla toccata. Ce la svela nell'ultimo articolo del primo volume: La musica dell'av�venire. Dopo avere studiato quella del Duemila e sbrogliato la gran matassa delle trasformazioni e del�le connessioni, prefigura un futuro agghiacciante. Scrive: «Se sarà la stagnazione a perdurare nei decen�ni ventyri, col fiato corto delle sintassi, l'ammirazione nostalgica delle grandi realizzazioni del passa�to [...] potremo assistere ad un certa "fine della musica", almeno come l'abbiamo conosciuta dopo il Rinascimento». Perché tanto pessi�mismo? «Ho fatto un po' di fiction, ho immaginato persino la fine dei Wiener Philarmoniker. E' uno scherzo, ma molto serio». Intanto Nattiez affida al pubbhco la parte iniziale dell'opera che sarà completata fra tre anni. Einau�di l'ha già venduta all'editrice fran�cese Acte Sud e ha siglato un contratto di collaborazione con ((Andante», il sito intemet specia�lizzato in musica dal vivo. ((Andan�te» non sarà pubbhca fino alla fine di marzo, ma vi si può accedere con la password «Presto». Metterà in rete \Enciclopedia, però non si sa se l'accesso sarà gratuito. «Stia�mo discutendo», risponde Vittorio Bo con un sorriso che nessuno può definire ottimistico. L'opera è diretta da Jean-Jacques Nattiez Procede per temi e non per voci alfabetiche non segue neppure l'ordine cronologico «Alla fine del Duemila tra globalizzazione e tecnologia, occorreva rifondare i nostri studi» ue volumi n? ave fuorchdi te vagamtrica ubattuta tocco ironcaratteristiè presente inmo per introdLa musica hastoria, e ha personaggioperché mi èAnche se l'unica Unacomdiveanognpresperso ESSS Pierre Boulez la popstar Madonna e Ennio Morricone che ha scritto per VEnciclopedia un articolo di cui pubblichiamo un passo

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