Un grido dall'atollo che affonda

Un grido dall'atollo che affonda Un grido dall'atollo che affonda In Nuova Guinea: «L'oceano ci sta sommergendo» Claudia Ferrerò Dimenticati all'estremo Est di Papua-Nuova Guinea. E dispo�sti ad andare incontro al mare, fino a lasciarsi inghiottire. Gli anziani del piccolissimo atollo di Takuu non lasceranno mai le loro isole. Anche se il destino di questo paradiso fatto di mangro�vie, leggende e canti sembra segnato. Takuu sta affondando, le acque dell'Oceano risucchia�no mese dopo mese spiagge e raccolti. Ed è difficile intravede�re una soluzione: a causa del riscaldamento della Terra l'atol�lo un reef circolare che rac�chiude tredici isolotti è desti�nato a venire sommerso e «la morte per fame minaccia di estinguere la piccola comuni�tà», come referisce il «New Zealand Herald». Takuu ha ora lanciato l'Sos: lo ha fatto attraverso Internet, chiedendo che vengano spediti al più presto viveri; lo ha fatto chiedendo progetti, un piano di studi d'alta ingegneria per evita�re l'erosione delle coste; infine ha preso in considerazione l'ulti�ma ipotesi la più inaccettabile per la gente di Takuu -, ovvero come e dove creare un paradiso futuro per questa comunità di 2500 anime, un patrimonio cul�turale basato su un migliaio di canti che gli abitanti conoscono a memoria e si tramandano di generazione in generazione. Il dramma che l'atollo lillipu�ziano di nemmeno un chilome�tro quadrato sta vivendo è pre�sto detto: il sollevamento delle acque provoca inondazioni per�manenti agli orti dove si coltiva�no i tradizionali tuberi, mentre le riserve di riso cominciano a esaurirsi. Sione Paasia, presi�dente dell'associazione Takuu nella capitale di Papua, Port Moresby, sottolinea che «i ri�schi imminenti di carestia sono alti se non saranno spediti viveri al più presto. I campi sono allagati da mesi, gli abitanti hanno bisogno di cibo». «L'uni�co legame con le isole spiega era assicurato da una nave au�straliana, ma l'ultima visita risa�le al gennaio scorso; il servizio è stato interrotto perché il gover�no di Port Moresby non pagava le fatture. Neanche i collega�menti telefonici funzionano più. L'atollo è completamente abbandonato a se stesso». «È una cultura che scompa�re», rincara Richard Moyle dell' Università di Auckland in Nuo�va Zelanda, che ha studiato i canti della gente di quest'atollo avvistato per la prima volta nel 1616 dagli esploratori olandesi Le Maire e Schouten, comprato nel 1881 dalla «regina» Emma Forsayth per quattro asce e 10 libbre di tabacco, e cresciuto con il commercio della noce di cocco. Anche se l'atollo fa parte politicamente di Papua-Nuova Guinea, la cultura di Takuu è molto vicina a quella polinesia�na. I canti deir«isola dove nasce il sole» raccontano di storie dove gli animali parlano, dove gli uomini conversano faccia a faccia con gli dei, dove le forze dell'universo vengono convoca.te con un semplice gesto della mano. Già, le forze della natura: «Quando una specie animale è minacciata e rischia l'estinzio�ne fa notare il ricercatore Richard Moyle la mettiamo in salvo almeno in uno zoo, ma se a essere minacciata è una spe�cie umana che cosa si può fare? Gli anziani non vogliono andar�sene, e se l'atollo verrà sommer�so dalle acque preferiranno mo�rire assieme a lui». A causa dell'effetto serra gii orti sono allagati da mesi «Mandateci aiuti stiamo morendo di fame». Minacciata di estinzione la piccola comunità FIUPPINE SINGAPORE sumaVra y MICRONESIA y ISOLE ' 1 MORTLOCK vi -Js ^ :w 0 O N JAVA ^ Oceano Pacifico NUOVA ■*GUINEA v 0 ■'' 1. ■.■'i-iv AUSTRALIA V

Persone citate: Emma Forsayth, Maire, Richard Moyle

Luoghi citati: Australia, Guinea, Nuova Guinea, Port Moresby, Singapore