Truppe serbe al confine del Kosovo

Truppe serbe al confine del Kosovo Truppe serbe al confine del Kosovo Con l'autorizzazione del comando Nato Ingrid Badurina ZAGABRIA HH Le forze di polizia e dell'esercito jugoslavo potranno entrare in una piccola parte della zona di sicurez�za tra la Serbia e il Kosovo, vicino al confine con la Macedonia. La decisione è stata presa ieri dalla Nato per via degli attacchi sempre più violenti dei gueniglieri albane�si nella Serbia del Sud e nel territo�rio macedone al di là della frontie�ra kosovara. L'ultimo attacco in Macedonia ieri sera: im agente è stato ucciso in un attacco compiu�to con lanciagranate contro un convoglio della polizia. A controllare il dispiegamento dei poliziotti e dei militari di Belgra�do sarà la Kfor, la forza intemaziona�le di pace a guida Nato stazionata nel Kosovo. In par�ticolare sarà il co�mandante in capo della Kfor, il gene�rale italiano Carlo Cabigiosu ad im�partire gli ordini. Le forze jugoslave saranno dotate uni�camente di armi leggere e non po�tranno fare uso di carriarmati. La di�sposizione degli al�leati entrerà in vigore questo fine settimana. L'autorizzazione accor�data dalla Nato alle forze jugoslave verrà estesa nelle prossime setti�mane ad altri settori'della zona di sicurezza. «Si tratta di un importante se�gnale di fiducia nella Nato nel nostro esercito e nella nostra poli�zia. Sarà l'inizio di un'attività co�mune tra noi, la Kfor e la Nato» ha dichiarato il vice premier serbo Nebojsa Kovic, coordinatore non�ché autore del piano di pace per la Serbia del Sud. Molto meno entu�siasmo da parte del presidente jugoslavo Vojislav Kostunica che ha detto che Belgrado «accetta l'offerta» della Nato, ma ha critica�to duramente la politica degli allea�ti. «La Nato non sa che cosa fare con il terrorismo albanese. L'unica cosa che l'interessa è di salvare la propria pelle» ha affermato il capo dello Stato in una conferenza stam�pa. «In questi due anni la politica della Nato e della Kfor è stata una catastrofe. Hanno armato gli estre�misti albanesi anziché disarmarli. Invece di costruire una società multietnica i teiroristi sono stati incoraggiati nella pulizia etnica e nel progetto della grande Albania. Kostunica ha poi aggiunto che le forze jugoslave che entreranno nel�la zona di sicurezza potranno ritro�varsi tra due fuochi. «Si tratta di una zona pericolosa ma non abbia�mo altra scelta. D'altronde la Nato e la Kfor ci hanno fatto quest'offer�ta perché anche loro non hanno altre scelte. Loro non osano usare la forza contro gli estremisti alba�nesi perché temono per la sicurez�za dei loro soldati più che per quella della gente che vive nella zona». Ma proprio ieri i soldati america�ni della Kfor, appoggiati da elicotte�ri da combattimento «Apache» han�no smantellato una base albanese nel villaggio di Mijak, in territorio kosovaro, a 50 metri dal confine macedone e a 200 metri da Tanusevci, il paesino della Macedonia settentrionale controllato da più di un mese ormai dai miliziani del�l'esercito di liberazione nazionale degli albanesi che ha la stessa sigla Uck del vecchio e disciolto esercito di liberazione del Kosovo. La vera battagha si è svolta tutta�via durante la notte tra mercoled�e ieri: i guerriglieri albanesi hanno usato per la prima volta i mortai e le forze macedoni hanno risposto con l'artiglieria pesante. «Poco do�po la mezzanotte gli albanesi han�no cercato di circondare il nostro punto di osservazione. Volevano approfittare della fitta nebbia che ricopriva tutta la montagna intor�no a Tanusevci per attaccare» ha dichiarato il portavoce dell'eserci�to macedone spiegando che gli scontri sono durati fino all'alba quando i guerriglieri albanesi si sono ritirati abbandonando anche il villaggio di Tanusevci. Secondo le testimonianze di alami giornali�sti verso le 8,30 nel villaggio mace�done totalmente deserto sarebbero entrati 300 soldati americani, ma la notizia è stata categoricamente smentita dalla portavoce del con�tingente Usa della Kfor Annemarie Daneker. «I nostri soldatinon han�no mai oltrepassato il confine ma sono entrati nella base dei combat�tenti albanesi a Mijak, in territorio kosovaro». Una vecchia casa di montagna dove hanno trovato avanzi di cibo ancora caldo, segno che i guerriglieri erano scappati da poco. Il nulla osta all'ingresso dei militari jugoslavi nella «fascia di sicurezza» per arginare i violenti attacchi dei guerriglieri albanesi. Voci su un raid delle forze americane in Macedonia HH Militari americani con elicotteri Apache a pochi metri dalla frontiera con la Macedonia teatro degli scontri Soldati Usa della Kfor pattugliano un villaggio al confine Kosovo-Macedonia

Persone citate: Carlo Cabigiosu, Ingrid Badurina, Kostunica, Nebojsa Kovic, Vojislav Kostunica