Parigi, la carica gay della Gauche di Enrico Benedetto

Parigi, la carica gay della Gauche Parigi, la carica gay della Gauche Dopo 101 anni sconfitta annunciata della destra Enrico Benedetto ^^rispondente da PARIGI Alla presa della Nuova Bastiglia, la Gauche si allenava da 101 anni, quando le cronache ne registraro�no l'ultima vittoria «nazionali�sta». Ma il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli: dieci giorni tondi separano gli eredi del populi�smo tardo-ottocentesco dal trion�fo. Almeno, cos�giurano gli ultimi sondaggi clandestini. Il sanculot�to versione 2001 è Bertrand Dela�noe, rosa come il ps e come l'orgoglio gay: capo di un'opposi�zione ormai sulle barricate, omo�sessuale dichiarato e jospiniano di ferro. L'ancien regime lo incar�nano invece l'attuale sindaco Jean Tiberi e il suo carissimo nemico PhiUppe Séguin. Il primo in versione clientelistico-patemalista, l'altro in nome d'un riformi�smo zelante quanto patetico che risparmi a Jacques Chirac lo schiaffo di una Parigi sinistrosa come la Francia circostante. Del duello fratricida potrebbe�ro approfittare in molti. Ma l'estrema destra è al lumicino, con un Le Pen ormai senile. Quan�to ai Verdi, la loro bandiera Daniel Cohn-Béndit è a mez�z'asta da quando l'ex leader sessantottardo ha dovuto riconosce�re che sì, un suo vecchio libro conteneva effettivamente torbidi passaggi d'incitazione alla pedofi�lia libertaria. Morale, avanti tutta per Delanoe, l'unico a poterperdere le Comunali. Per chi ancora dubitasse che Parigi eclissi da sempre la Francia trasformandola iwnno stermina�to contado, le Municipali del�l'11-18 febbraio costituiscono il colpo di grazia. Malgrado i lodevo�li sforzi di giornali e radio-telfevisioni per descriverci un possnbile sorpasso rosa a Marsiglia e Lione, o la feroce resistenza della Destra grazie all'ex premier Alain Juppé in quel di Bordeaux, solo la Tour Eiffel «aggancia» davvero. In effetti, la telenovela parigina è troppo ghiotta per non sedurre. Il duello Tiberi-Séguin si direbbe scritto da Feydeau e messo in scena da Sacha Guitry, cruenta commedia da boulevard più vera del vero. Quanto a Delanoe, che il suo carisma sia l'assenza di cari�sma non è una boutade. Ma dietro gli uomini, le armi e gli amori d'ima campagna atipi�ca, in cui Chirac si direbbe brilli per impotenza e la first lady Bernadette improvvisatasi fan seguinista tenti invano di limita�re i danni, c'è, soprattutto, una città che cambia. Parigi la Ricca votava tradizionalmente con il portafoglio, e non solo nell'opu�lento XVI arrondissement dove i comunisti faticano a raggiungere il 20Zo. Occultando l'originaria cari�ca eversiva del gollismo, ne aveva fatto una religione civica da benpensati vagamente patriotti�ci. Peccato che siano arrivati i «bobo» a guastare la festa. Nes�sun dizionario registra ancora l'acronimo, ma il suo esordio sul Larousse pare imminente. Sono i «borghesi bohémiens», inattesa razza padrona di una capitale che aveva smesso di guardarsi allo specchio e oggi allibisce scopren�do fattezze diverse. Assolutamen�te impermeabili all'eredità golli�sta velleitario-eroica stile Sé�guin o imbolsita come il clan Tiberi chiedono a Parigi servizi, occasioni d'incontro, chances sco�lastiche e professionah, ecologia urbana e slancio innovativo. In�controllabili secondo i parametri ideologici tradizionali, si ricono�scono tuttavia nell'atipicità di Bertrand Delanoe. Single, ma an�che coppie e famiglie. Alle ultime, oceaniche parate Techno e Gay per tacere Halloween non face�va forse ala un'inedita folla di mamme, babbi e, talora, nonni? Il ludico metropolitano, che spiazza i valori d'una città a lungo fondamentalmente austera e un po' tronfia come l'architettu�ra hausmanniana (salvo le inevita�bili enclaves: Quartiere Latino, Montmartre) parla ormai al cuore dell'elettorato. Ma per Séguin, l'uomo della crociata anti-Maastricht, e per il grande faccendie�re Tiberi impastoiato nella ragio�nieristica gestione dei favoriti�smi, i «bobo» sono creature meta�fisiche. Delanoe, al contrario, ne integra in qualche misura le aspi�razioni portandoli in dote alla Sinistra. Non avrebbero mai vota�to un uomo del serraglio mitterandiano. L'ipnosi da potere, l'intelli�genza al servizio d'una ambizione ipertrofica sono loro estranei. Vor�rebbero un sindaco qualunque, ma non qualunque sindaco. Ber�trand Delanoe ha l'identikit idea�le e tuttavia un'inconfessata pau�ra di non farcela. Perché Parigi potrebbe improvvisamente ricor�darsi, fra i due turni, del buon tempo antico e ritrovare nel tardi�vo embrassons-nous Séguin-Tiberi il colpo di reni per soffiare Io sprint all'onesto gregario in fuga da mesi con la maglia rosa. I sondaggi sono a senso unico: sarebbe vera sorpresa un ribaltone provocato dall'alleanza fra i «gemelli rivali» della destra, Tiberi e Séguin Bertrand Delanoe, candidato socialista alla carica di sindaco di Parigi: in questi giorni, sulla spinta dei sondaggi favorevoli, gli obiettivi e le telecamere sono quasi esclusivamente riservati alla sua campagna