Usa-Nord Corea, ritorno al passato di Maurizio Molinari

Usa-Nord Corea, ritorno al passato Il presidente americano al leader di Seul: Pyongyang costituisce una minaccia, non bisogna fidarsi Usa-Nord Corea, ritorno al passato Bush cancella le aperture delVera Clinton Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Gh Stati Uniti considerano la Corea del Nord una «minaccia» e per il momento non intendono riprendere i negoziati con il regime comunista di Kim Jong-D, anzi tutti i progressi compiuti in passato dal governo Clinton nei negoziati con Pyongyang saranno «sottoposti a una totale revisione». E' questa la posizione della nuova Amministra�zione di Washington che il presidente Geoi-ge W. Bush ha illustrato al collega sudcoreano Kim Dae Jung durante un colloquio avuto alla Casa Bianca. Al primo vertice pohtico difficile dopo quelli con paesi amici come Messico, Canada e Gran Bretagna il nuovo presidente americano ha scelto la linea della fermezza. Kim è arrivato a Washington nel bel mezzo di un forcing diplomatico per firmare in tempi stretti una «Dichiarazione di pace» con i cucini del Nord, e già la prossima settimana alti dignitari di Seul e Pyonyang si vedranno per studiarne i dettagh. Ma Bush ha frenato lo slancio di Kim cui lo scorso anno è stato assegnato il Nobel della Pace per il ruolo svolto nel dialogo con il Nord verso l'ultima ridotta dell'ortodossia stalinista e lo ha invitato alla prudenza. Non a caso l'incontro fra i due è stato descritto come «franco e limpido» dal Segretario di Stato, Colin Powell. Ovvero: ognuno ha detto come la pensava. Quando Kim ha chiesto lumi sulle intenzioni di Washington in merito al negoziato con Pyongyang lasciato in sospeso dall'Amministrazione Clinton, Bush ha risposto: «Certo, a un certo punto in futuro avremo un dialogo con la Corea del Nord, ma ogni negoziato richiederà prima delle precise garanzie di verifica sull'applicazione». Come dire: per ora non se ne parla, di Pyongyang non ci fidiamo. Bush ha molti dubbi sull'affidabilità della Corea del Nord, ritiene che i negoziati finora condotti da Clinton l'ex segretario di Stato Madeleine Albright andò anche a Pyongyang non abbiano dato alcuna garanzia sulla cessazione del programma di rianno missilistico e sulla corsa al nucleare. «Siamo molto scettici sulla possibilità che qualsiasi accordo con i nordcoreani possa mai essere soggetto a verifiche credibili», ha sottolinea�to Colin Powell dopo aver preso parte all'incontro alla Casa Bianca. Per Bush la Corea del Nord è uno «Stato canaglia», «un pericolo per l'America» perché il suo vettore a lungo raggio è la più diretta minaccia di attacchi non convenzionah contro il territorio nazionale. Il progetto dello Scudo antimissile, che Bush è determinato a realizzare, nasce proprio per Il presidente Bush con il leader sudcoreano Kim Dae Jung difendersi da simili azioni mihtari. Inol�tre Pyongyang è sta�ta accusata dal rap�porto redatto nel 1998 dall'odierno Segretario alla Dife�sa, Donald Rumsfeld, di favorire la proliferazione esportando tecnolo�gia e missili verso paesi come Iran, Iraq e Libia. «Il pre�sidente sudcoreano conosce molto bene il regime del Nord e non si fa trarre in inganno sulla sua natura», assicura Colin Powell. In effetti Bush e Kim Dae Jung condividono l'analisi sulla Corea del Nord, ma l'incontro alla Casa Bianca ha confermato che le strategie sul «che fare» divedo�no. «Con Kim Jong-Il Bush si comporta come un poliziotto e Kim Dae Jung come un prete spiega Douglas Pai, direttore delT'Asia Pacific Policy Center" perché il primo vuole disarmarlo e toglierlo dalla circolazione, mentre il secondo vuole fare di tutto per convertirlo, metterlo in condizione di diventare una persona differente». .: .: Il presidente Bush con il leader sudcoreano Kim Dae Jung