Volenze, passa la protezione «all'americana»

Volenze, passa la protezione «all'americana» Volenze, passa la protezione «all'americana» Aggressori via di casa per legge Francesco Grignett�ROMA Basta con gli abusi famibari, le violenze in casa, le botte o anche solo i comportamenti minacciosi. Il Parlamento ha approvato ieri, ab'unanimità e alla vigiba della festa deU'8 marzo, la legge «Misu�re contro la violenza nebe relazio�ni famibari» che stabilisce nuovi diritti e affida ai giudici una vasta gamma di misure di prote�zione. Il modebo è quebo america�no : se il giudice ravvisa la necessi�tà di proteggere la parte debole, senza distinzioni tra coniugi o conviventi, in tempi rapidissimi può decidere l'allontanamento da casa del soggetto violento. Non solo, il manesco avrà l'obbli�go di mantenere la parte offesa. E sarà il giudice, con provvedimen�to immediatamente esecutivo, a stabibre l'entità dell'assegno. Fi�no ad oggi era tutto il contrario. Oltre al danno delle botte, molto spesso la mogbe doveva sopporta�re anche la beffa di vivere come nulla fosse con l'uomo che aveva denunciato. La legge, dunque, è stata ap�provata ab'unanimità. E' assai soddisfatta U ministro per le Pari Opportunità, Katia Bebillo: «Un moderno ed efficace strumento specificamente contro i maltrat�tamenti in famiglia». Si dice feli�ce Livia Turco, ministro deba Solidarietà sociale: «E' una legge di civiltà. All'inizio non le venne attribuita molta importanza, per�ché veniva vista còme una nprma femminista». E cjijji^Patrizia Toia, ministro per i Rapporti con il, Etolamentò: ■•«Il!''prbvvédSnentd riguarda soprattutto le donne vittime deba violenza fra le mura di casa. Un fenomeno che pur�troppo non aveva ricevuto tdtta l'attenzione che merita». Concor�da la senatrice Francesca Scòpelliti, FI: «E' una legge giusta, civbe, non retorica». La parte forse più innovativa della nuova legge, ricalcata sul modello americano, sono gb «or�dini di protezione». Il giudice può intervenire non solo di fronte a violenze acclarate, che potrebbe�ro già essere considerate un rea�to, ma anche per far cessare una «condotta causa di grave pregiu�dizio all'integrità fisica o mora�le». In questo caso, su denuncia della parte offesa, il magistrato emette un decreto che «ordina» di smetterla con la condotta violen�ta o comunque prevaricatrice. Inoltre dispone l'allontanamento del violento daba casa famibare. E se occorre prescrive anche di non avvicinarsi ai luoghi abitual�mente frequentati daba vittima, dal posto di lavoro, dal domicibo della famigba d'origine, e daba scuola dei figb. Un vero e proprio cordone sanitario attorno aba vittima. Con una precisazione: U decreto di protezione dura al massimo sei mesi e può essere prorogato solo in casi estremi e per il tempo strettamente neces�sario. Inutile dire che le statistiche parlano di violenza al maschile. Sono le mogb malmenate la stra�grande maggioranza dei soggetti che andranno difesi. Ma non solo. Spiega fi senatore Antonino Caru�so, An, che «la legge è importante perché tutela non solo donne e bambini, ma anche i genitori di figli violenti o tossicodipendenti». Innovativo è anche l'obbligo di un assegno di mantenimento in caso di separazione coatta, al pari di quanto accade nei casi di separazione o divorzio. Il giudi�ce stabilisce l'entità dell'asse�gno e può anche avvalersi della polizia tributaria per fare inda�gini patrimoniali. E se è il caso, può imporre ai datori di lavoro di intervenire sulla busta paga e detrarre la quota dovuta alla parte offesa. Se poi il condanna�to infrange i divieti rischia una condanna fino a tre anni e multe da 200 mila lire a 2 milioni. Abusi in famiglia Nuovi diritti per il partner malmenato o minacciato Il giudice può imporre a chi è accusato di mantenere la vittima Approvata la legge sugli abusi in famiglia

Persone citate: Antonino Caru, Katia Bebillo, Livia Turco, Patrizia To

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