Antimafia, lo scontro finale

Antimafia, lo scontro finale Lumia difende i pentiti: la mancanza di nuovi collaboratori non ci aiuta a capire quel che accade in Cosa nostra Antimafia, lo scontro finale Sulla relazione no di Fi e Ccd, astenuti Lega eAn Quid» Ruotalo ROMA PassEi a maggioranza la relazione conclusiva dell'Antimafia, con il voto contrario di Forza Italia e del Ccd e l'astensione di An e della Lega. Passa con la sola astensione di Rifondazione e Verdi la relazione del comitato sul contrabbando di sigarette. Durissima la presa di distanza di Forza Italia, del suo capogruppo in commissione, Rober�to Centaro, dalla relazione finale presentata dallo stesso presidente dell'Antimafia, Giuseppe Lumia, Ds: «Il documento Lumia contiene delle affermazioni di una gravità straordinaria». E il senatore Giusep�pe D'Onofrio, Ccd, ha protestato perché nella relazione «non si accen�na al processo Andreotti». La relazione Lumia, dunque, per Centaro contiene delle «affermazio�ni gravissime» che si riferiscono alla vicenda della cattura di Salvato�re Rima («Non si possono gettare ombre ó dubbi sull'attività dei cara�binieri).", ha detto Centaro); al giudi�zio dato, sempre dalla relazione, nei confronti dell'offensiva di que�sti anni contro i collaboratori di giustizia e, infine, alla valutazione della relazione secondo cui siamo stati in presenza, in passato, di «una coabitazione tra Stato e vec�chia mafia». Centaro si è dichiarato contrario alla proposta di una legi�slazione a «doppio binario», per quanto nguarda i reati di mafia. «Si impone l'adozione in via stabile e permanente di un sistema di cosiddetto doppio binario, volto a coniugare le esigenze di difesa sociale con la necessità di assicura�re le adeguate garanzie degne di un moderno stato di diritto». Il «dop�pio binario» significa riaffermazio�ne del regime carcerario duro, il 41 bis, dell'ergastolo per chi si è mac�chiato di'; dehtti e stragi di mafia, e «trattamento differenziato» tra in�dagati di mafia e di reati comuni. Precisa la relazione che questo già avviene sin tema di intercettazioni telefoniche e ambientali, di criteri per l'applicazione della custodia cautelarti, di determinazione della competenza del pubblico ministe�ro». Un capitolo delia relazione è dedicato allo stato della lotta alla mafia ogjgi, d�una mafia, Cosa nostra, che «ha abbandonato la linea stragista e le azioni più scoper�tamente violente per scegliere una condotta di basso profilo, meno appariscomte, d�inabissamento», E in queste» capitolo, dopo aver ricor�dato ìe stragi Falcone e Borsellino, si accenna alla cattura da parte dei carabinieri del capo di Cosa nostra, Salvatore Runa: «Fu un'azione sicu�ramente brillante con risvolti tali da suscitare non poche polemiche su determinati aspetti che ancora attendono di essere chiariti». E il dopo Riina si chiama Provenzano, Binnu Provenzano, l'imprendibile di Corleone: «Provenzano ha cerca�to di chiudere, limitando al minimo i danni, la stagione delle stragi e ha inaugurato un nuovo periodo di confronto con lo Stato che non prevede il ricorso sistematico, e persino ossessivo, alla violenza omi�cida, ma contempla, al contrario, la convivenza, il dialogo, la trattati�va». Fa riflettere la sottohneatura della relazione che con l'èra Proven�zano non si può rintrodurre una «dicotomia» tra vecchia e nuova mafia, quasi a sospettare che qual�cuno voglia sostenere che la mafia che non ammazza sia meno perico�losa. Al contrario, la relazione Lu�mia è espheita: «Nei decenni passa�ti è stato commesso il grave errore di ritenere possibile una coabitazio�ne dello Stato con la "vecchia mafia", considerata buona per defi�nizione. La coesistenza con le istitu�zioni è stata devastante per la credibilità delle istituzioni non cer�to per la mafia». Lumia critica fortemente l'offen�siva contro i penti�ti: «In questi anni c'è stato un forte attacco non all'uso dei collaboratori di giustizia, come pu�re è stato detto prendendo a prete�sto alcuni errori di gestione da parte di qualche magi�strato, ma alla figu�ra del collaborato�re in quanto tale, ritenuta di per sé, quasi per princi�pio, uno strumento inadatto o, peggio ancora, pericoloso per combattere la mafia». La conseguenza? «Il dan�no è del tutto evidente: la mancan�za di nuovi collaborate ri non con�sente di conoscere nei dettagli quan�to sta accadendo in Cosa nostra», A proposito di presunte trattati�ve in corso tra lo Stato e alcuni capi di Cosa nostra: «E' necessario esclu�dere e contrastare del tutto», il tentativo dei capi mafiosi «di pro�porre la cosiddetta dissociazione». Giuseppe Lumìa, presidente diessino della commissione Antimafia

Luoghi citati: Corleone, Roma