Nove storie di vita quotidiana

Nove storie di vita quotidiana OTTAVO FESTIVAL DEL CINEMA DELLE DONNE Nove storie di vita quotidiana Ritratti di donne comuni, intense, libere nei lungometraggi scelti per il concorso IL Concorso Intemazionale Lungometraggi propone que�st'anno nove film. «Ghronicle of love» (Cronaca di un amore) dell'israeliana Tzipi Trope descrive le dram�matiche vicende di una famijlia apparentemente tranquil�la. In realtà, l'architetto Yaram scatena spesso la propria rab�bia contro la moglie Nava, assistente sociale che cerca di aiutare le donne che subiscono violenza dai mariti, e i figli. -«Emporte-moi» (La mia liberta) della canadese Lea Pool è ambientato nella Montreal del 1963 e s'incentra sulla tredicenne Hanna, ragazza che vive in una famiglia in cui i genitori non si vogliono più bene e frequenta una scuola dove le compagne di classe la dileggiano in quanto ebrea. Hanna rimane affascinata dalla protagonista del film di Go�dard «Vivre sa vie» e s'invagbisce di una insegnante che la ricorda. «Hidden Whisper» (Sussurro impercettibile) di Vivian Chang, produzione di Taiwan, comincia con una bambina di cinque anni che trascorre le sue giornate in bicicletta, a vendere sigarette ai passanti mentre il padre chiede l'elemo�sina all'angolo di una strada; il tempo passa e ritroviamo la stessa Xiao-bai, diciassette ri�belle che lavora in una videote�ca e ruba carte d'identità. «La saison des hommes» (La stagione degli uomini) della tunisina Moufida Tlatli narra di Aicha, assoggettata al mari�to Said che non le consente di seguirlo a Tunisi dove lavora per undici mesi all'anno in un negozio di tappeti. «Les fantòmes des trois Madeleine» (I fantasmi delle tre Maddalena) della canadese Guylaine Dionne racconta di tre dorme alla ricerca della propria identità. «Nosotras» (Donne) della spagnola Judith Colell s'incen�tra su storie di donne comuni e comincia in un bar, dove Sofia confida all'amica che il marito è prossimo a lasciarla. «Saynt-Cyr» della francese Patricia Mazuy è ambientato alla fine del XVII secolo e vede la donna più potente di Fran�cia, Madame de Maintenon (Isabelle Huppert), fondare la scuola di Saint-Cyr con cui intende educare le fighe della nobiltà rovinata dalle guerre in modo da fame donne libere. Alla duecentocinquanta ragaz�ze vengono insegnate la filoso�fia e la libertà di pensiero. «The monkey's mask» (La maschera di scimmia) dell'au�straliana Samantha Lang s'im�pernia sulla figura di Jill, detec�tive lesbica specializzata nella ricerca di persone scomparse. Sulle tracce di una timida di�ciannovenne, l'investigatrice s'imbatte in un'affascinante docente di poesia. «The prompter» (La suggeritrice) della norvegese Hilde Heier s'incentra sul personag�gio di Siv, suggeritrice al teatro dell'Opera di Oslo che sposa Fred e si trova costretta ad ospitare la sua prima moghe, vittima di un incidente e lascia�ta dal nuovo marito. [d. ca.] IN GARA ANCHE IL SUCCESSO SPAGNOLO FIRMATO DAJUDITH COLELL NOSOTRAS, BASATO SULLE VICENDE DI DONNE COMUNI Isabelle Huppert In «Saynt-Cyr» della regista francese Patricia Mazuy

Luoghi citati: Oslo, Sofia, Taiwan, Tunisi