«I Buddha saranno demoliti in tre giorni»

«I Buddha saranno demoliti in tre giorni» «I Buddha saranno demoliti in tre giorni» I taleban ignorano gli appelli e puntano fucili e cannoni KABUL Sorda a ogni appello, la milizia afghana dei Taleban ha prosegui�to ieri nella sua opera di distru�zione del patrimonio storico dell' Afghanistan, ignorando le prote�ste venute da tutto il mondo. Il ministro della cultura dei tale�ban, Qadratullah Jamal, ha rila�sciato una serie di dichiarazioni contraddittorie che hanno ali�mentato speranze sull'entità del�la furia iconoclasta ma che co�munque non sembrano lasciare dubbi sul fatto che le demolizio�ni siano in corso. Riferendosi alle più famose statue buddhiste dell'Afghani�stan, i Buddha giganti di Bamiyan, Jamal ha detto che le teste e le gambe delle statue erano già state distrutte avant'ieri è che la demolizione sarebbe stata «com�pletata in tre giorni». In un'altra dichiarazione, il ministro ha detto che «diverse dozzine di idoli» sono stati di�strutti a Herat, Ghazni, Kabul e Jalalabad, altri centri dell'arte buddhista e induista del Ghandara, l'antico nome della regione in cui, nei primi cinque secoli dopo Cristo; s'incontrarono l'arte elle�nistica e quella buddhista, fon�dendosi in statue e monumenti straordinari. Interpellato per te�lefono dall'Ansa, Jamal ha detto che «due terzi di tutte le statue preislamiche dell'Afghanistan» sono già state distrutte ma di non essere «sicuro» sulla sorte dei Buddha di Bamiyan. Secondo voci,,diffuse dagli stessi,taìeban,,,e,.prjpf3rmate cja fonti dell'opposizione, la distru�zione dei Buddha è stata iniziata dai miliziani locali a colpi di cannone, di mortaio e di fucili automatici. Pierre Lafrance, in�viato speciale dell'Unesco, ha detto che esiste ancora «una debole luce di speranza» per i Buddha, le due imponenti statue alte rispettivamente 53 e 35 metri, che risalgono al secondo e al quinto secolo dopo Cristo. Lafrance, ex-ambasciatore fran�cese in Iran e Pakistan, si è incontrato ieri a Islamabad con il rappresentante dei Taleban Abdul Salam Zaeef. Oggi sarà invece in Afghanistan, dove il ministro degù Esteri di Kabul Wakil Ahmed Muttawakil ha accettato di incontrarlo. L'inviato dell'Unesco non ver�rà invece ricevuto dal mullah Mohammed Omar, r«Emiro» dei taleban che ha dato l'ordine di demolire tutti gli «idoli non isla�mici del Paese». Zaeef ha detto a Lafrance di non essere sicuro che esista un ordine scritto del Mullah Omar i cui editti prescri�vono, per esempio, che «le giova�ni donne non devono lavare i vestiti nei fiumi» e che «tutti gli aquiloni (uno dei giocattoli preferiti dei bambini afghani) del Pae�se devono essere sequestrati». La decisione di distruggere tutte le statue preislamiche del Paese ha detto Zaeef è infatti stata presa dagli «ulema», i saggi musulmani, e il governo di Ka�bul non fa che «applicarla». La confusione dei dirigenti dei Tale�ban ha suscitato la speranza che i danni causati fino a questo momento non siano irreparabili. Dopo l'Iran, l'Egitto e il Pakistan, ieri è stato il Qatar Paese che detiene la presidenza della Confe�renza Islamica a invitare «i fratelli afghani» ad annullare la decisione. Forte anche la prote�sta dell'Iran. «I Buddha apparten�gono alla Storia e alle civilizza�zioni dei Paesi della regione, delle quali tutta l'umanità possie�de ima parte ha detto un portavo�ce del Ministero degli Esteri di Teheran. Una valanga di proteste è venuta dalla comunità buddhi�sta mondiale. Il Dalai Lama, leader del buddhismo tibetano e premio Nobel per la pace, si è dichiarato «colpito e preoccupa�to» dalla decisione iconoclasta «in un momento nel quale sono forti la comprensione e l'armo�nia tra le diverse religioni del mondo». Il Consiglio mondiale della sangha (comunità) buddhi�sta una delle principali organiz�zazioni buddhiste del mondo, che ha sede a Taiwan ha espresso «la condanna di questa azione barbarica, anti-religiosa e anti-culturale». La principale organizzazione buddhista india�na, la «Mahabodi Society», ha annunciato per oggi una «giorna�ta speciale di preghiera», affin�ché «la saggezza prevalga nelle menti di coloro che stanno di�struggendo i Buddha di Bami�yan». [Ansa] Una manifestazione di monaci buddhisti in India: protestano contro la distruzione afghana adelle due statue di Bamiyan

Persone citate: Abdul Salam Zaeef, Dalai Lama, Lafrance, Mohammed Omar, Mullah Omar, Pierre Lafrance, Wakil Ahmed Muttawakil