Traditi da una telefenata di G. Ni.

Traditi da una telefenata Traditi da una telefenata Il colloquio diPrudentino con i boss ROMA La guerra in Kossovo è appena finita. Nell'agosto del 1999, a Podgorica e a Budva, si svolgono incontri «riservati» tra il presi�dente del Montenegro, Milo Djukanovic, i rappresentanti ser�bi dell'opposizione a Slobodan Milosevic e gli emissari del segre�tario di Stato americano, Made�leine Albright. Djukanovic vuole l'indipendenza da Belgrado, guarda all'Europa, sogna di tra�sformare il suo paese nella Mon�tecarlo dei Balcani (alberghi, ca�sinò e porto franco). Siamo nel�l'agosto del 1999, alle ore 16,37 del 5 agosto, gli investigatori della Dia di Bari intercettano una telefonata tra Nedo Caneva e Francesco Pmdentino. Caneva è l'uomo di Prudentino a Luga�no, l'amministratore delle varie società del noto contrabbandie�re brindisino. Quell'intercettazione telefoni�ca è riportata nella richiesta di arresto del pm di Bari, Giuseppe Scelsi, che ha portato, luned�scorso, a una ventina di ordinan�ze di custodia cautelare nei con�fronti della cupola dei concessio�nari di licenze di sigarette in Montenegro. Scrive Scelzi: «Nel corso della conversazione si face�va riferimento alla disponibilità di tale Vuletic, persona ai massi�mi vertici di un partito di gover�no del Montenegro, a concedere, per il tramite di tale Goran Stanevic, ima quinta licenza di importazione, anche per ridurre il peso dei quattro titolari di licenze di importazione in Mon�tenegro che, durante la guerra in Kossovo nella primavera del 1999, si erano disiniteressati delle sorti del Montenegro». P (Pmdentino): «Pronto». C (Caneva): «Sono Nedo. Mi " hanno proposto la quinta (licen�za). Ufficialmente. Chi ha in mano questa carta, questa licen�za è Vuletic che è , che sarà il Presidente del Partito Democra�tico». P: «Non so, Nedo, non so. Io non so questo, però che ti devo dire? Vedi». C: «Comunque questi qui, loro mi hanno detto praticamente così: ci sono 35 dollari che biso�gna dare alla Zetatrans, 15 dolla�ri) alla M.T.T. e 12 a loro (dovreb�bero essere tangenti destinate ai funzionari e ai politici montene�grini, ndr). Loro dicono: "Noi non vogliamo soldi, vogliamo solo una garanzia" no? "Una garanzia di 12...". Sono 20 containers al mese. Vuol dire che si deve fare una garanzia di 240 mila dollari da depositare su un nostro conto ecc.... no, senza problemi, no. E dopo si va giù, si firma il contrat�to direttamente». P: «Aspetta un po' Nedo, aspetta. E come mai te la stanno facendo (la proposta, ndr)»? C: «Questi qua dicono; "Tu vai giù e ti firmi direttamente con il... diciamo con il govemo, no". Questo mi dice: "Questa è la quinta licenza "ufficiale" e quel�lo che vogliono... vogliono toglie�re gli altri 4 perché hanno avuto dei problemi durante la guerra. Cioè non li hanno aiutati, tutte queste p..., eccetera, eccetera, non gli hanno pagato le tasse e altre cose». P: «Va bene, Nedo, ascolta. Noi mo', tu hai fatto quella situazione l�(in Croazia), mo' vediamo questa qui se è vera». L'inchiesta della procura di Bari ha confermato che anche dopo la guerra del Kossovo, ancora in queste settimane, le autorità montenegrine hanno continuato ad avere rapporti «commerciali» con i grossi con�trabbandieri italiani. C'è un accordo che regola questi rap�porti e che prevede l'importa�zione in Montenegro di 100 mila casse di sigarette al mese, «per ciascuna delle quali veni�va versato l'importo di 55/70 dollari a cassa alle locali autori�tà si legge nell'ordinanza di custodia cautelare di Bari per la successiva esportazione in contrabbando nell'Unione Eu�ropea a cura di quei criminali italiani a lungo nascosti in Montenegro». Nell'audizione all'Antima�fia, un ufficiale della Dia, Vito Vespa, a proposito della corru�zione tra gli apparati istituzio�nali del Montenegro, risponden�do a una domanda sul presiden�te Milo Djukanovic, ha ammes�so: «Le nostre risultanze non sono molto lontane dal suo ambito familiare, a livello di corruzione». [g. ni.]