Slitta il rientro dei Savoia di Maria Corbi

Slitta il rientro dei Savoia Slitta il rientro dei Savoia Il Consiglio di Stato: niente deroghe Maria Corbi ROMA I Savoia devono aspettare. Fino a che non sarà modificata la tredi�cesima disposizione transitoria della Costituzione, che vieta loro ingresso e soggiorno in Italia, dovranno attendere oltre confi�ne. Una decisione del Consiglio di Stato, riunito ieri in adunanza generale, che risponde alle tre domande sollevate dal presiden�te del Consiglio Giuliano Amato, intenzionato, dopo la morte del�l'ultima regina Maria José, a cercare di accelerare il ritomo dell'ex famiglia regnante. Ed è proprio sul termine famiglia che si fondava la speranza del rientro per Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto. Il governo ha chiesto, infatti, se con la scom�parsa di Umberto II «non fosse venuta meno l'esistenza della Ca�sa Savoia come soggetto di diritto pubblico» e se con la morte di Maria José non fosse anche venu�to meno «ogni legame storico tra i Savoia e l'effettivo esercizio della funzione monarchica». Ma la risposta é stata netta. La bozza del parere era stata siglata la settimana scorsa da una com�missione speciale del Consiglio di Stato e ieri i 92 consiglieri e i 18 presidenti di sezione dell'organo consultivo dello Stato presiden�te Renato Laschena hanno segui�to l'indirizzo tracciato. Nel pre�mettere che «la disposizione é chiara nel comminare il divieto a quella serie indeterminata di sog�getti che.ne cp^itujscono la, di�scendenza maschile»,' ritiene «as�sai dubbio» che «la scomparsa della ex regina possa effettiva�mente aver inciso sulla valenza giuridica dell'istituto casa Savo�ia». «Infatti si legge nel parere il riferimento alla "Casa" piutto�sto che alla Famiglia aveva all' epoca ima valenza semantica con�venzionale, quando si trattava di designare ima stirpe, una casata regnante o nobihare». Un secco stop a interpretazioni «ardite» della norma. Impossibile anche basare una decisione favorevole al rientro sull'impopolarità dell'esilio e sul�la considerazione che la misura appare oggi esorbitante rispetto alle finalità che la norma si prefig�geva, soprattutto in un contesto attuale in cui le istituzioni repub�blicane sono solide e in cui non «non si teme più il coagulo di iniziative eversive e restauratri�ci». Anche per quanto riguarda gli impegni intemazionah l'Itaha ha aderito alla Convenzione euro�pea dei diritti dell'uomo e, in particolare, nel 1982, ha ratifica�to il quarto protocollo della Con�venzione in base al quale «nessu�no può essere privato dei diritto di entrare nel territorio dello Stato di cui è cittadino» da Palazzo Spada una risposta che non apre al rientro. Innanzitutto perché l'Italia ha ratificato con riserva il quarto protocollo della Convenzione, ossia facendo salva proprio la XIII disposizione fina�le e transitoria. E poi perché esiste un quadro di riferimento che porta ad escludere che «la Convenzione si collochi, sul pia�no delle fonti, in posizione pariordinata rispetto alla Costituzio�ne». Ingenerale, hannoripettttQ i giuristi, « le norme della Costitu�zione non possono essere modifi�cate o abrogate se non da norme di pari grado nella gerarchia delle fonti». I giudici: «La morte di Maria José non annulla il divieto d'ingresso in Italia per i discendenti maschi» Il rientro nel nostro paese della famiglia reale è vietato dalla XIII disposizione transitoria della Costituzione

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