Conto alla rovescia per l'arresto di Milosevic

Conto alla rovescia per l'arresto di Milosevic Conto alla rovescia per l'arresto di Milosevic Aperta un 'indagine sul trasferimento di fondi in Svizzera inviato a BELGRADO Un arresto eh facciata, per argina�re le pressioni occidentali ed incassare gh aiuti al più presto, oppure un processo serio che coinvolga tutto il Paese? Sulla sorte di Slobodan Milosevic il dibattito in Serbia si sta facendo furioso, e comincia a coinvolgere direttamente le maggiori autori�tà dello Stato. Le ultime indiscrezioni sono di ieri, e corrispondono ormai ad una guerra giocata tutta attraver�so i «media», con indiscrezioni più o meno manipolate che han�no lo scopo di stanare i due maggiori protagonisti dello scon�tro politico: Vojislav Kostunica, presidente federale, schierato su una linea «garantista» e Zoran Djindjic, il suo primo ministro, più incline ad una soluzione im�mediata. Ieri l'ennesimo «ballon l'es�sai» è partito dalla «Beta» agen�zia privata che attribuisce ad un'anonima, importante fonte dello Stato la seguente previsio�ne: «Slobodan Milosevic sarà ar�restato entro il 10 marzo». La fonte dev'essere davvero autorevole, poiché afferma di sapere che le autorità serbe «han�no già raccolto sufficienti prove materiali per portare l'ex presi�dente in carcere». Di pochi giorni fa sono le dichiarazioni di Zarko Korac, uno dei cinque vice primi ministri, il quale ritiene che le autorità democratiche abbiano «già ottenuto risultati importan�ti nelle inchieste sul passato regi�me, in particolare su certe transa�zioni». Terzo elemento, la notizia di un'altra indagine formalmente aperta ieri nei confronti di Milo�sevic sul trasferimento in Svizze�ra di 173 chili d'oro provenienti dal Tesoro jugoslavo. Il trasferi�mento avevano riferito inchie�ste giornalistiche che la Svizzera ieri sera ha confermato sarebbe avvenuto in due «tranches» il 21 settembre ed il 2 novembre dello scorso anno, ed il ricavato della vendita dall'oro sarebbe versato prima nelle casse di aziende di Stato jugoslave, e poi chissà a chi altri. La pressione si accentua, insomma, anche se almeno sino a questo momento (come spiega nell'intervista qui accanto il mi�nistro della giustizia, Vladan Ba�tic) pare che le iniziative si molti�plichino mantenendo però un carattere di facciata. Insomma, manca ancora il giudice disposto a mettere la propria firma sotto un ordine di cattura per l'ex presidente. Gli avvenimenti dei prossimi giorni, e più ancora il confronto fra presidente federale e premier serbo, diranno se in Jugoslavia sta per iniziarsi il «processo del secolo» o se tutto andrà demandato ad una futura «Norimberga dei Balcani». Nel frattempo la pressione dei «media» intemazionali comincia a provocare i primi sconquassi. Ieri, a notte fonda, la voce di un arresto segreto di Milosevic ha scatenato torme di giornalisti stranieri per le strade di Dedinje, con frenetico incrocio di taxi e fuoristrada dalle parti della villa dell'ex presidente. I sondaggi d'opinione dicono che la schiacciante maggioranza dei serbi vorrebbe che questo teatro terminasse al più presto. E' interessante però notare come l'opinione prevalente non riguar�di la «consegna» o meno dell'ex presidente ad un Tribunale inter�nazionale. Sottilmente, gh autori del son�daggio hanno evitato la doman�da diretta chiedendo invece co�me dovrebbe comportarsi l'ex capo. La quasi totalità degli ex sudditi dice che Milosevic do�vrebbe «arrendersi» a Carla Del Ponte, mostrando cos�di conside�rare questa fase come una conti�nuazione della guerra. Il partito dell'ex leader, r«Sps», ridimen�sionato ma non scomparso, co�mincia ad organizzare nuove ma�nifestazioni di protesta. Qualcu�no prevede che in caso di decisio�ni traumatiche le proteste potreb�bero trasformarsi in qualcos'al�tro, [g. z.] Una donna, a Belgrado, agita il ritratto di Milosevic durante una manifestazione, ieri, in favore dell'ex presidente

Luoghi citati: Balcani, Belgrado, Dedinje, Jugoslavia, Milo, Norimberga, Serbia, Svizzera