La traccia delle scarpe inchioda Erika e Omar di Angelo Conti

La traccia delle scarpe inchioda Erika e Omar La traccia delle scarpe inchioda Erika e Omar «Hanno ucciso insieme», lo svela un test ottico dei Ris Angelo Conti TORINO Le tracce delle scarpe: è questo il huovo elemento d'accusa destinato a incastrare, una volta per tutte, Erika ed Omar, dimostrando che hanno ucciso insieme. Forse basterà appena una settimana, il tempo perché siano pronti i risultati degli esami eseguiti dagli esperti del Ris, il Raggruppamento investiga�zioni scientifiche dei carabineri di Parma, che ieri sono entrati nella villetta della strage di Novi per un sopralluogo che si annuncia decisivo: «Le nostre analisi consentiranno di attribuire ogni singola traccia alle persone che erano presenti in quella casa e di ricostruire la dinamica dei fatti come sono veramente avvenuti», ha spiegato il capo del Ris, il tenente colonnello Luciano Garofa�no. A mettere con le spalle al muro i fidanzati e a dimostrare che entrambi si trovavano nelle due stanze dell'omicidio di Susy e Gianluca (il bagno al primo piano e la cucina al piano terreno) sarà il sangue delle vittime, la cui caduta in terra ha «fissato» in modo incontrovertibile i momenti della furia assassina. I carabinieri del Ris hanno utilizzato una tecnica d'avanguardia, che in Italia non era mai stata impiegata in precedenza: è quella delle «luci alternate» che consente, attraver�so una serie di microrilievi ottici, di dare una cronologia alle impronte e alla loro sovrapposizio�ne, seguendo passo dopo passo gli assassini. In questo modo sarà possibile capire anche il momen�to preciso in cui il sangue si è sparso sul pavimento. I rilievi, secondo le prime indiscrezioni, hanno dimostrato la presenza sia di Erika che di Omar, con le suole deUe scarpe ancora pulite, all'interno delle stanze in cui sono stati compiuti gli omicidi e la loro presenza nei momenti in cui il sangue è cominciato a scorrere e le suole si sono sporcate. Non solo. Sulla vasca dov'è stato ammazzato Gianluca è stata trovata anche un'impronta della mano di Erika, mentre la ferita sulla mano di Omar risulta il morso di un bambino e non una ferita da taglio. Così, il «verdetto» dei carabinieri smonterà pezzo a pezzo la versione resa finora da Erika, che ha sempre cercato di addossare a Omar la responsa�bilità della strage, raccontando e ripetendo di essersi rifugiata in bagno e di essere rimasta chiusa l�dentro fino al termine della carneficina. La ricerca non è stata facile anche perchè, giorno dopo giorno, ]'«inquinamento» della scena del duplice delitto non ha fatto che aumentare: «Ogni persona che è entrata in quella casa puntualizzano gli investigatori ha finito con il cambiare qualcosa». Nella villa sono state infatti individuate moltissime tracce, ma quelle che sono destinate a rivoluzionare lo scenario dell'indagine sono proprio le impronte delle scarpe, lette con l'high tech del Duemila. «Se reperire le tracce spiega Garofano è una fase molto delicata, non è certo meno importante quella dell'attribuzione ai protagonisti. Nel giro di qualche giorno saremo in grado di riferire ogni traccia a ogni singola persone. Quando avremo finito, potremo ricostrui�re con grande esattezza quanto è avvenuto in quella casa la sera del delitto». I rilievi dei militari non si fermeranno comun�que qui: particolare attenzione viene rivolta ai due coltelli utilizzati per colpire le vittime e anche alle unghie delle vittime, che è l'ipotesi più probabile devono essersi disperatamente difese. E' infatti possibile che abbiano trattenuto alcuni frammenti dei loro assassini, come microlembi di pelle, peluria e capelli: il lavoro certosino è quello di evidenziarle e recuperarle. Poi sarà piuttosto semplice estrarre da quei frammenti la mappa genetica degli aggressori e confrontarli con il Dna di Erika e di Omar. Utilizzata una tecnica d'avanguardia mai usata in Italia «È stato il sangue delle vittime a fissare i momenti del massacro» Analisi sulla radio che secondo il racconto del fidanzato sarebbe stata accesa a tutto volume per coprire le grida delle due vittime In bagno trovata un'impronta di Erika, anche se la ragazza ha sempre detto di essere rimasta chiusa dentro uno sgabuzzino Un'immagine del sopralluogo condotto ieri dai carabinieri nella villetta dei De Nardo

Persone citate: De Nardo, Garofano, Luciano Garofa

Luoghi citati: Italia, Torino