Montedison-Falck, stop alla fusione di Francesco Manacorda

Montedison-Falck, stop alla fusione Respinta in assemblea l'unificazione con l'ex gruppo siderurgico a causa dei concambi poco favorevoli Montedison-Falck, stop alla fusione 1142,60Zo dei soci si astiene. Bondi: avanti comunque Francesco Manacorda MILANO «Non concordo sul rapporto di concambio stabilito per questa ope�razione». Alle 11 e 30 diierirazionista Livio Strazzera, in rappresen�tanza della Serfìs Spa, spara il primo colpo contro la proposta di fusione per incorporazione della Falck nella Montedison. Tre ore e una decina di interventi più tardi l'operazione è affossata, l'assem�blea straordinaria della Montedi�son non approva la fusione. Un no pesante, che compatta il fronte della contestazione contro un concambio ritenuto troppo gene�roso nei confronti della famiglia Falck. Un no che manda all'aria il piano preparato da Mediobanca desiderosa di rafforzare il suo con�trollo su Montedison proprio attra�verso l'ingresso dei Falck in Foro Buonaparte ma che soprattutto segna la rottura di una rete di alleanze consolidate attorno alla banca guidata da Vincenzo Maren�ghi. A segnare il destino dell'opera�zione è infatti l'astensione di quat�tro soci di peso oltre alla Serfìs la Banca di Roma, il Sanpaolo Imi e la Tassare del finanziere franco-polac�co Romain Zalesky a cui si aggiun�gono i fondi della Comit con lo 0,5^0 del capitale. Mediobanca e gli altri soci a favore della fusione tra di loro Banca Intesa, le Generah e Francesco Gaetano Caltagirone raggiungono il 56,407o dei votanti, ma non riescono ad arrivare al 660Zo previsto dalla legge proprio perché i voti dei 5 astenuti pesano per il 42,70Zo e i contrari rappresentano lo 0,90Zo del capitale. Che in assemblea si annunci battagha lo si capisce fin dall'inizio, alla notizia che alcuni tre i maggiori soci hanno rafforzato le loro quote: Medipbanca, prima al 13,50Zo, si presenta con illS^cioèil massimo di partecipazione consentita dalla legge bancaria, e al suo fianco c'è anche Caltagirone, passato dal 2AVo al 40Zo. Sul fronte opposto crescono Serfìs, al 7,460Zo e la Tassara, che ha il 6^0. Una battaglia che s�sviluppa, prima del voto finale, con gli inter�venti dei soci che non sostengono la proposta del consiglio. Nonostante il piano industriale di un'integrazio�ne tra Montedison e Falck sia vali�dissimo spiega annunciando la sua astensione il rappresentante della Nuova holding Sanpaolo Ange�lo Benessia il concambio ipotizza�to rappresenta «un'impropria dilui�zione a danno degli azionisti Monte�dison». E ancor più duro è Attilio Ferrari, che parla per i fondi Arca e quelli Intesa, secondo cui ci sono «azionisti bonsai destinati a perenni potature». Di fronte ai 9 euro per azione pagati ai soci Falck in sede di Opa, insomma, non convince la proposta di offrire alla famiglia Falck (che controlla ancora il 2007o dell'omonima società) 31 azioni Montedison ogni 5 azioni proprie, valutando quindi ogni titolo circa 13 euro. Non solo per una questione di equità di trattamento fra azioni�sti, ma anche perché la valutazione offre ai Falck che diventerebbero soci di Foro Buonaparte con il 7,50Zo un premio di circa 200 miliardi pagato proprio dagli attuali azioni�sti Montedison. Anche la Consob del resto ha qualche interrogativo sui differenti criteri di valutazione usati per stabilire il valore delle azioni Falck per l'Opa e per la fusione. Quesiti a cui la società risponde con spiegazioni dettaglia�te e che l'amministratore delegato Enrico Bondi sintetizza così: «Re�spingiamo drasticamente l'accusa che ci sia stato un trattamento di favore per la famigha Falck: qui il concambio è in carta, i 9 euro erano denaro sonante». Non tutti i soci, evidentemente, sono della stessa opinione, ma subi�to dopo la sconfitta in assemblea Bondi ribadisce che il piano indu�striale è buono, che la sua holding ha comunque il pieno controllo della Falck con quasi IW/o e che «resta inalterata la prospettiva di un rafforzamento nel settore del�l'energia attraverso l'integrazione già avviata di Edison con Sondel». Tra pochi giorni ìl cda Montedison esaminerà le prossime mosse: men�tre appare improbabile una revisio�ne del concambio si potrebbe per�correre la strada di un'Opa residua�le. Montedison, intanto, chiude in crescita dello 0,420Zo, Falck perde il 5,6407oal2,3euro. Ma al di là delle conseguenze immediate, il voto di ieri scatena un'onda d'urto che supera le sale di Foro Buonaparte e si propaga diret�tamente verso Mediobanca. La fu�sione tra Montedison e Falck era il primo progetto messo a punto da Marenghi dopo la morte di Cuccia e la presa di distanza di alcuni soci tradizionalmente vicinissimi a Me�diobanca è il caso della Banca di Roma che siede nel patto di sindaca�to dell'istituto appare molto signi�ficativa. E allo stesso modo, sebbe�ne la Banca Intesa guidata da Gio�vanni Bazoli abbia votato a favore dellafusione, due azionisti tradizio�nalmente legati a Bazoli come Zale�sky e gli Stazzerà, hanno preferito smarcarsi e portare il loro dissenso in assemblea, privilegiando quello che considerano il valore del loro investimento rispetto alla stabUità delle alleanze. Foro Buonaparte: l'integrazione tra Edison e Sondel non si arresta Alberto Falck e, nella foto a sinistra, l'amministratore delegato della Montedison ' Enrico Bondi LE FORZE IN CAMPO A FAVORE 56,410Zo ASTENUTI 42,6607o tra cui MEDIOBANCA | 1507o j BANCA DI ROMA 8f440^Ì GENERALI | S/Zg0/»! SERFÌS (Stazzara) 7t46yo| BANCA INTESA | 4,61 "/o f SANPAOLO IMI B,670M CALTAGIRONE | 40/» TASSARA jjwyiPESENTI 3,039/0 LIGRESTI 2,10Zo :^^^v^^::^-y-^^--t:---^ ; ■'■^*-mwmWMX!*l ■■■■■■■■■■■■■■■-■^-.■■■.■■■■.

Luoghi citati: Caltagirone, Edison, Milano