Il regalo di Bush: 3 milioni e 200 mila miliardi di Maurizio Molinari
Il regalo di Bush: 3 milioni e 200 mila miliardi I democratici vogliono dare battaglia: sono progetti populisti in una fase economica incerta Il regalo di Bush: 3 milioni e 200 mila miliardi Nel primo discorso al Congresso i tagli alle tasse e aiuti scolastici Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Tagli alle tasse, riduzione del debito e più fondi all'educazione: nel suo primo intervento davanti al Con�gresso riunito il presidente George W. Bush ha presentato il suo proget�to di bilancio che si propone di assicurare un «nuovo inizio» al�l'America, allontanando i serpeg�gianti timori di un'incombente re�cessione. Forte di un surplus di bilancio di 5600 miliardi di dollari pari a oltre 11 milioni di miliardi di lire Bush si propone di dare concretezza econo�mica alla sua versione «compassio�nevole» del conservatorismo comin�ciando con la «restituzione del dena�ro ai contribuenti». La cifra totale del rimborso proposto è di 1600 miliardi di dollari (oltre 3 milioni e 200 mila miliardi di lire) in un periodo di dieci anni: una valanga di dollari destinata a tornare nelle tasche degli americani nella convin�zione delTAmministrazione che que�sta scelta oltre che «giusta» contri�buirà a salvare il Paese dai timori di recessione. Bush è convinto, al contrario di Clinton, che la riduzione delle tasse non è alternativa a quella del deficit pubbhco: le due misure possono essere combinate. Il viatico ottenu�to dalla relazione fatta al Congresso Alan Greenspan, direttore della Fe�derai Reserve, lo ha spinto a mettere nero su bianco i numeri del taglio del deficit: 2 mila miliardi di dollari {4 milioni di miliardi di lire) entro il 2011. E' un passo indietro rispetto all'azzeramento totale del deficit che era stato promesso dall'Ammini�strazione Clinton nel 2008, ma sen�za il cospiscuo taglio delle imposte. Di fronte alle obiezioni la Casa Bianca risponde con motivazioni di tecnica finanziaria: «Eliminare i 1200 miliardi dollari che resteranno del 2011 costerebbe più del loro valore reale». Il terzo pilastro del «Piano per il Nuovo Inizio» sono i fondi per l'edu�cazione e quindi la proposta del voucher per consentire alle famighe di usare un proprio «assegno scuo�la» per mandare i figli a scuole private se quelle pubbhche non do�vessero essere all'altezza. Bush si è presentato davanti ad un Congresso spaccato praticamente a metà fra repubblicani e democratici e sa che senza il sostegno dell'opposizione il suo «Piano» avrà vita assai difficile. Da qui il tentativo di ammorbidire i democratici con i progetti di raffor�zamento della sanità pubblica e di stanziamento di fondi a favore dei ceti più socialmente disagiati. Ma non sarà facile spuntarla. I leader democratici del Congresso rimprove�rano a Bush una proposta di bilan�cio di stampo populista che non tiene presente l'evoluzione della si�tuazione economica e mette a ri�schio il benessere del Paese. Nel tentativo di scardinare l'opposizio�ne Bush ha chiamato a raccolta, lunedì, tutti i governatori di Stati e Tenitori degh Usa venti dei quali democratici e si accinge ad effettua�re un tour negh Stati di lowa, Georgia e Arkansas, dove molti de�putati e senatori democratici hanno alle spalle un elettorato moderato e sensibile al richiamo della proposta di «fisco sano». Con le quasi cento cartelle lette da Bush davanti al Congresso quando in Italia erano circa le tre del mattino di oggi incomincia la prova più difficile per il rieo-presidente che da un lato è chiamato a tenere fede agh impegni elettorali e dall'altro dovrà mostrare flessibilità per arrivare all'indispensabile com�promesso con i democratici. L'atmo�sfera pohtica a Washington comin�cia ad essere tesa: ieri nel mirino della criticha è finito il nuovo ufficio creato da Bush per promuovere attività di assistenza da parte di enti religiosi. Le associazioni ebraiche vanno all'oSensiva: temono che il risultato sarà il finanziamento di «enti dediti al proselitismo ed alla conversione di chi professa altre religioni» oppure di «organizzazioni come la Nazione dell'Islam dichiara�mente ostili agh ebrei».
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