«Un fondo per i bambini poveri» di Paolo Passarini

«Un fondo per i bambini poveri» Servirà per salute e educazione, i contributi da governi e grandi imprese «Un fondo per i bambini poveri» Proposta di Yisco alla conferenza mondiale d�Londra Paolo Passarini corrispondente da LONDRA Adesso si tratta di andare «oltre il debito». U ministro del Tesoro Vincenzo Visco, oratore centrale ieri alla Conferenza intemaziona�le per la lotta contro la povertà dei bambini, ha presentato dettaglia�tamente la proposta che il gover�no italiano spera venga approvata al prossimo vertice del G7 di Genova, di cui avrà la presidenza di turno. Si tratta, appunto, di .andare oltre il problema della cancellazione del debito dei paesi più poveri, che è ormai in via di soluzione, per affrontare quello dello sviluppo e della definitiva uscita dallo stato di povertà di quei paesi. Visco, nel suo interven�to, ha spiegato che, se la questione particolare del debito è in via di soluzione, la più generale lotta contro la povertà nel mondo non ha invece compiuto significativi passi avanti nei cinque anni passa�ti da quando vennero fissati gh obiettivi del piano di Internatio�nal Development, proiettato verso il 2015. Il ministro italiano ha sottolineato «l'urgenza» del pro�blema. Come ha spiegato lo 'stesso ministro più tardi ai giornalisti, mentre resta il problema della povertà in generale, il programma di cancellazione del debito rischia di essere «ingiusto» verso quei paesi poveri, magari poverissimi, che non avevano neppure debiti significativi da farsi cancellare. Per ottenere risultati nella lot�ta aha povertà sono state indivi�duate tre «aree di azione». La prima è il commercio, attraverso l'abbattimento di ostacoli come tariffe e complesse regolazioni. Visco ha proposto che questo obiettivo venga raggiunto entro la fine dell'anno e che questa scaden�za venga approvata in luglio a Genova. Secondo la Banca Mondia�le, una misura del genere potreb�be stimolare un aumento del M1}*) del Prodotto Interno Lordo dei paesi interessati.La seconda area è quella dell'accesso agli investi�menti privati, la molla del boom perle «tigri asiatiche». Gh investi�menti vanno incentivati, soprat�tutto creando l'ambiente giusto e fornendo assistenza qualificata. Ouella dell'aiuto propriamente detto rappresenta la terza area d'azione. Si tratta di due temi fondamentali nella costruzione di un futuro migliore, salute ed edu�cazione. Per evitare il rischio peggiore in questo tipo d'azione, cioè la dispersione, la proposta itahana prevede la costituzione di un Trust Fund, un fondo speciale, di almeno un miliardo di dollari gestito dalla Banca: Mondiale, n fondo dovrebbe essere finanziato per metà dalle mille più grosse compagnie private del mondo, «che dovrebbero impegnarsi a ver�sare almeno 500 mila dollari ognu�na», ha spiegato Visco. Si tratta di un miliardo di lire, ovviamente detraibile. I governi coprirebbero l'altra metà della cifra.

Persone citate: Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Genova, Londra