Aria di Broadway a Torino di Monica Sicca

Aria di Broadway a Torino Aria di Broadway a Torino Due musical in settimana: il classico «My Fair Lady» e un aggiornamento ironico di «Piccole Donne» TORINO si trasforma in una piccola Broad�way e. dai cartelloni di Torino Spettacoli saltan fuori come da un cilindro «My Fair Lady» e «Piccole Donne», un capolavoro del musical e il primo esempio all'italiana di comicità demenziale in musica. Accade all'Al�fieri, dove per il Fiore all'Occhiello arriva la versione nostrana di ima celeberrima conunedia musicale messa, in scena da Massimo Romeo Piparo dal 27 febbraio all' 11 marzo (ore 20,45, festivi 15,30, tei. 011/562.38.00), e all'Erba, dove Per farvi ridere propone «Picco�le Donne: un Musical» di Tonino Pulci dal 1 ' all'I 1 marzo (tei. 011/6615447). Moltissime le citazioni, per My Fair Lady: prima tra tutte, la commedia di G.B. Shaw «Pigmalione», a cui si ispirarono Alan Lemer e Frederick Loewe nel '56 per creare quello che divenne subito un clamoroso successo a teatro con la coppia Julie Andrews Rex Harrison. E sarà ancora Harrison l'interprete, nel '64, del film di Cukor, che volle come protagonista l'indimenticabile Audrey Hepbum. Tutti insie�me portarono a casa otto premi Oscar, oltre a tre Golden Globe, un British Academy Awards e un David di Donatello. Adesso la parte della fioraia Elisa Doolittle sarà affidata ad Olivia Cinquemani, lEva Peròn di «Evita», la Madda�lena di «Jesus Christ Superstar» e più recente�mente Mrs. Walker in «Tommy». Sarà però questa la prima volta in cui OUvia, cantante di formazione pop e rock, si tufferà anche nel ruolo di attrice. Verrà affiancata da Luca Biagini e da una vecchia volpe del palcosceni�co come Gian, ma partecipano anche Enrico Baroni e Angioina Quinterno con un cast di venti ballerini-cantanti. Grandiose le scenogra�fie di Giancarlo Muselli, ricchissimi i costumi che tenderanno a riprodurre le atmosfere vecchia Inghilterra sottolineate da musiche ormai famose come la «Ascot Gavotte», tutte eseguite dal vivo dall'orchestra. E' su questo sfondo che si dipana la storia di inizio secolo, ambientata a Londra sulla piazza di Covent Garden, tra Higgins, studioso di fonetica un po' arrogante, e la giovane fioraia Eliza che il professore riuscirà a trasformare in una signo�ra di classe, innamorandosene poi perduta�mente. Eliza, nella versione di Piparo, parlerà all'inizio un siciliano stretto (nell'originale l'accento era cockney). Ed è ancora un libro, un romanzo per giovinette, la fonte di Piccole Donne: un Musical: lo scrisse Mary Louise Alcott e divenne subito celebre in tutto il mondo. Alla fine degli Anni 70 Tonino Pulci, insieme a Paola Pascolini, scrive e mette in scena lo spettacolo che allora girò l'Italia per tre anni e che ora ha deciso di riallestire con La Contrada Teatro Stabile Privato di Trieste e le musiche originah di Stefano Marcucci. Non si tratta di una copia dei musical anglo-americani classi�ci. Pulci inventa una forma nuova in cui si guarda a Broadway con molta ironia, dove usare la comicità legandola alla situazioni più che alle battute, esasperando gli stereotipi e le convenzioni. Le «Piccole Dorme» di Pulci, senza mai cadere nella volgarità e nella banalità, mettono insomma alla berlina, par�tendo dalle vicende delle quattro sorelle Mar�ch Meg, Beth, Amy e Jo i cliché più scontati di educazione e famiglia, invitando anche noi a considerare la vita come un gioco, di cui è possibile, ogni tanto, stravolgere le regole. Monica Sicca ■ f -S^* l'4^( ■^■V; Una scena di «My Fair Lady» all'Alfieri dal 27

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Londra, Torino, Trieste