Un bosco citato da Plinio e Strabene

Un bosco citato da Plinio e Strabene L'ALEVE' IN VAL VARAITA Un bosco citato da Plinio e Strabene Una delle poche cembrete in purezza d'Italia Q ta deUe UANDO la prima neve cade nel bosco dell'Alevé, la più vasta cembreta deUe Alpi, in vaUe Varaita, ai piedi del Monviso, è U momento di assaporare U sUenzio del bosco invernale, interrotto sol�tanto dai richiami deUa noccio�laia, U corvide cembricoltore che si scorda i nascondigli dove ha riposto i pinoli in estate assicurando la propagazione del bosco. SuUa neve fresca le impronte mostrano U passaggio deUa vol�pe, o forse deUa lince che si dice tornata neU'Alevé dopo quasi novant'anni. Gh ultimi giorni luminosi d'autunno hanno visto l'operare sUenzioso dei raccogUtori di pinoli che riforniscono i vivai forestah del nord Italia, un mestiere che alcuni giovani deUa vaUe si sono reinventato, tornando ai gesti dei loro ante�nati che raccoglievano i semi dei cembri per spremere l'olio che bruciavano neUe lanterne. Situato tra i 1550 e i 2700 metri sul mare, l'Alevé (in lin�gua occitana significa "la fore�sta dei pini cembri") ha una superficie di 817 ettari. In bas�so U cembro cresce rado aU'ombra di noccioli, maggiociondoli, sorbi, aceri e ontani. In alto quasi scompare, sostituito dai larici. Al centro si trova la cembreta in purezza: U cuore deU'Alevé, iscritto dal 1960 nel Libro nazionale dei Boschi da seme, assieme a poche altre cembrete in Piemonte, Lombar�dia e Trentino. La raccolta dei pinoli è faticosa. Si ispezionano le piante più produttive; si sale lungo la corteccia rugosa e, giunti sui rami più alti, si fanno cadere le pigne. Poi si insacca U raccolto in grandi bisacce che, legate l'ima aU'altra con una robusta cordiglia, vengono tra�scinate a vaUe lungo uno scivo�lo erboso. A tratti la pendenza è limitata, e U raccoghtore deve tirare i sacchi a forza di brac�cia; ma dove la pista si fa ripida U trasporto diventa una corsa a rompicoUo giù perla montagna. La squamatura deUe pigne con l'estrazione dei pinoU, la setacciatura e la monda si fanno al coperto nelle aie deUa borgata; quindi, asciugati e insaccati, i pinoli partono per i vivai fore�stah. Cos�gran parte dei piccoh cembri messi a dimora nei bo�schi itahani sono figli deU'Alevé e del lavoro di questi montana�ri. "L'Alevé è una cembreta sana" confermano i tecnici fore�stah deU'IPLA (Istituto Piante da Legno e Ambiente) di Torino. "ÌPrati e pascoli intomo sono pieni di semenzali e U bosco si sta espandendo". Oltre che in vaUe Varaita U cembro, o cirmo�lo, alligna in vaUe Maira e nel Parco, regionale dell'ita VaUe "Pesio" e" tàhàro, "dove c'è U nucleo più meridionale. A set�tentrione si trova neUa valle di Oulx, poi nel Parco nazionale del Gran Paradiso versante valdostano e neU'Ossola. In passato U cembro veniva sradi�cato dai montanari, poiché occu�pava l'area destinata a pascolo, ma a ricordare le cembrete di un tempo sono rimasti i toponi�mi: Elva, AUevé (alvo significa cembro) neUe Alpi eccitane e neU'area linguistica franco-pro�venzale, dove U cembro è l'arolla, U Gias deU'arolèi a Chialamberto e U VaUone deU'aroUei sopra Cogne. In vaUe Varaita U bosco deh' Alevé, citato da Plinio nel canto decimo deU'Eneide, e daUo stori�co Strabene, ha conservato gran parte deUa sua estensione poiché nei secoh passati è stato tutelato dalla popolazione loca�le. Si legge negh Statuti medievah del comune di Casteldelfino: "E' fatta rigida proibizione di coupper, extraire, arracher ou romper qualsiasi specie di legname neU'Alevé". Correva l'anno 1387: l'alta vaUe Varaita faceva parte con l'alta vai Chisone, la vaUe di Oulx, U Brianzonese e U Queyras, del Delfìnato da pochi decermi ceduto al Regno di Francia. Ma questa è davvero .un'altra storia... Predo Valla Particolare del bosco dell'Alevé, in alta Valle Varaita, provincia di Cuneo

Persone citate: Maira