Che cosa mangiavano i cani e i gatti degli antichi egizi?

Che cosa mangiavano i cani e i gatti degli antichi egizi? UNAMOSTRAATORINO Che cosa mangiavano i cani e i gatti degli antichi egizi? Lf INTERESSE per la civiltà deU'Antico Egitto si è molto ravvivato negli ul�timi anni, sorretto da iniziati�ve editoriali, artistiche e cultu�rali. La più recente è la mostra «Aegiptica animalia», che ri�marrà aperta fino al 30 giugno a Torino presso il Museo di. Antropologia ed Etnografia (via Accademia Albertina 17) e rientra in un progetto di studio degh animah conservati al Mu�seo Egizio torinese. Molti aspetti della vita di quei tempi sono stati approfon�diti, ma scarsa rilevanza è stata dedicata agh animali da affezione (cani, gatti, ucceUi), che" peraltro figurano spesso negh scritti, neUe raffigurazioT ni e nei monumenti funerari deU'epoca. Essi testimoniano l'interesse nei loro confronti di quel popolo e suscitano la Cu�riosità dell'uomo moderno, so�prattutto se proprietario o amante di tali animali. Essi hanno assunto un importanza notevole nel nostro Paese e, in generale, in tutti i Paesi cosiddetti svUuppati, pur essendo presenti anche negli altri. Si stima che in Italia esistano non meno di 6 mihoni di cani e 7 mUioni di gat�ti; circa U 2007o delle famiglie ne possiede almeno uno. Le motiva�zioni per cui que�sti animali ven�gono allevati so�no di tipo preva�lentemente affet�tivo. Questo set�tore ha, tra l'al�tro, assunto una notevole impor�tanza economi�ca; si calcola un giro di affari su�periore ai 3.000 miliardi (man�gimi, cure veterinarie, accesso�ri, vendita di animali). NeU'Antico Egitto da questo punto di vista la situazione era sicuramente molto diversa ma, come vedremo, le motivazioni di fondo del loro aUevamento e le tecniche di conduzione han�no molti punti in comune con quelle attuali. Agh albori deUa loro civiltà, gh Egizi erano prevalentemente cacciatori ed è pensabUe che l'ahmentazione dei loro cani fosse basata su derrate di origine animale di minor pregio gastronomico (vi�sceri, ossa, ritagli di carne, testina). Esse peraltro, con il loro contenuto di proteine, grassi, vitamine e minerali, erano in grado di supportare egregiamente le notevoh pre�stazioni atletiche richieste dal�la caccia. Questa tecnica è tutt'orà in uso, con la differen�za che, nei moderni mangimi, vengono inserite anche parti di animah (trippe, fegati, reni, ah) che, aUora, probabUmente erano consumate dall'uomo. Molte raffigurazioni di gatti ci offrono dettagli importanti suUa loro alimentazione: una scena ricorrente è quella di un gatto che mangia un pesce, altre invece lo ritraggono neh' atto di catturare un ucceUo o un topo. Queste segnalazioni, che possono sembrare scontate «Aegyanimaliafino al 3Più o il rapptra l'ue gli anda comè rimsempre ptica » aperta 0 giugno meno porto omo nimali pagnia asto o stesso dal punto di vista biologico in quanto roditori ed uccelli sono le prede abituali di questo carnivoro, sono importanti dal punto di vista storico in quan�to indicano chiaramente che esse costituivano ancora una parte importante della sua die�ta. Accanto ad esse ne esistono altre che testimoniano invece la dipendenza dall'uomo: un gatto neU'atto di divorare una coscia, un altro che rosicchia un osso. L'ahmentazione dei gatti non è cambiata molto nei periodi successivi; ancora og�gi, soprattutto neUe zone rura�li ed in quelle in cui è possibile un accesso all'esterno, avviene una cattura di prede e vengono utilizzati avanzi di alimenta�zione umana. Si calcola che circa il 700Zo dei gatti e ì'80% dei cani italiani vengano alimenta�ti con razioni casalinghe, non molto distanti, dal punto di vista compositivo, da quelle praticate dagh antichi Egizi. Non possediamo dati storici sulla durata media della vita di questi animali, ma presumibil�mente, essa non era molto lunga, cos�come quella dei loro padroni. Le scarse possibi�lità di cura e di prevenzione del�le malattie e l'ah�mentazione ap�prossimativa fa�vorivano la mor�talità infantile e rendevano spes�so infausto l'esi�to delle malattie. Le conoscenze scientifiche ma�turate in questo secolo hanno per�messo di miglio�rare di molto l'alimentazione e quindi la dura�ta e la qualità della vita degli animali da affezione. La fortuna dell'uo�mo è stata anche la fortuna di cani e gatti, U cui tenore di vita è sempre strettamente legato a quello dei loro padroni. Ai tempi deU'antico Egitto sicuramente i cani ed i gatti erano molto amati dai loro proprietari, in alcuni periodi sono stati addirittura oggetto di culto, tuttavia le loro condi�zioni di vita e di alimentazio�ne, specie per quanto riguarda i cani, non erano sicuramente paragonabili a queUe attuali. La dimostrazione più lampan�te è data dal notevole allunga�mento deUa durata della loro vita media; in tal senso l'avven�to dei mangimi completi, pro�dotti seguendo le indicazioni sempre più numerose prove�nienti daUa ricerca scientifica e l'accresciuta professionalità specifica dei medici veterinari, ha avuto una influenza deter�minante. Con una iperbole si può affermare che nei tempi anti�chi questi animali erano consi�derati degh dei ma vivevano da esseri comuni, mentre Oggi so�no considerati normali compo�nenti deUa famiglia e vivono da dio, o quanto meno meglio dei loro affezionati padroni. Pier Paolo Mussa Università di Torino «Aegyptica animalia» aperta fino al 30 giugno Più o meno il rapporto tra l'uomo e gli animali da compagnia è rimasto sempre lo stesso Affreschi in una tomba dell'oasi di Bahareya, con raffigurati cani al guinzaglio

Persone citate: Pier Paolo Mussa Università

Luoghi citati: Egitto, Italia, Torino