Dal Carso alla Terra del Fuoco

Dal Carso alla Terra del Fuoco Dal Carso alla Terra del Fuoco La storia di Egidio Feruglio, il geologo friulano costretto dal fascismo ad emigrare in Argentina COME ha insegnato papà Dan�te chi percorre il cammino dell'esilio prima o poi speri�menta "come sa di sale lo pane altrui". E tuttavia, per qual�cuno, la vita concede generose eccezioni: è il caso ad esempio di Egidio Feruglio, il geografo e geolo�go friulano che nel 1934 non avendo accettato di prendere la tessera del Partito Fascista deve rinunciare alla cattedra di geolo�gia alla quale sta approdando presso l'Università di Torino. Ed emigra esule in Argentina, terra dove ha già soggiornato per lunghe e proficue missioni scienti�fiche e nella quale trova una nuova patria. Nonché un eccezio�nale ambiente di studio, attraver�so esplorazioni che lo portano negli Anni Trenta in ogni angolo del Paese, dalla Patagonia alle pendici del Cerro Fitz Roy. Quella dell'Argentina non è cer�tamente una scelta lieve per que�sto esponente della scuola geogra�fica friulana che ha avuto in Olinto Marinelli il suo maestro e che si riconosce in quella Società Alpina friulana che negli anni a cavallo della grande guerra attrae attorno alle riviste In Alto e Mondo sotterraneo una genera�zione di studiosi vahdissimi e generosi. Come ben spiegano gli atti curati da Javier Grossutti della giornata di studio che il comune di Tavagnacco ha organiz�zato nel 1997, in occasione del centenario della nascita di Feru�glio, la Società Alpina Friulana era uno di quegli snodi preziosi della vita scientifica e culturale che la provincia italiana, un tempo, offri�va con qualche ampiezza. Attorno a studiosi di sicuro spessore e ad una sala di lettura che, come spiega Francesco Micelli nel suo intervento al convegno (al quale hanno partecipato studiosi friula�ni, triestini, argentini), era abbo�nata a oltre un centinaio di riviste scientifiche si riuniscono giovanis�simi non ancora approdati all'Uni�versità. Sono attratti da discipline la geografia, la geologia, la spele�ologia che consentono anche un entusiasmante, a volte avventuro�so, esercizio fisico. Quindi al di là dei cartacei orizzonti delle pubbli�cazioni consultate e discusse in appassionate conferenze anche le ricerche sul campo e le arrampi�cate. E le esplorazioni nel ricchis�simo mondo sotterraneo grotte, fiumi sommersi che caratterizza tutto l'ambiente fisico del Carso. Scriverà Ardito Desio, amico fraterno di Feruglio in quegli an�ni: "Compivamo lunghe escursio�ni parte in bicicletta, parte a piedi e ritornavamo carichi di rocce e di fossili. Le nostre scorribande dura�vano per lo più una giornata, ma talora rimanevamo fuori di più, pernottando nei fienili e nelle stalle...". E' una stagione, durata pochi anni, capace di saldare esistenze diversissime ma mosse dalla comu�ne curiosità non solo di conoscere nella sua concretezza di pietre, acque, fossili, la "piccola patria" in cui si trovano a vivere ma come dimostrano gli studi di Fratini, Pirona, Cantarutti, Perissutti an�che i legami tra l'assetto fisico del territorio e le condizioni e le dinami�che sociali. I rapporti tra emigrazio�ni e natura del terreno, tra igiene umana e caratterizzazioni delle ac�que, tra pellagra e altitudine dei luoghi: questi alcuni dei temi che i giovani affluiti presso la Società Alpina Friulana si trovano ad af�frontare. Facendone la palestra per un impegno che fa emergere in alcuni di essi Giovan Battista De Gasperi, Umberto Micoli, Ardito Desio, Ludovico di Caporiacco e ovviamente Egidio Feruglio sensibilità non solo scientifiche ma cul�turali e politiche. La grande guerra è per questa generazione una falce stprminatrice: De Gasperi che assieme a Desio e a Feruglio compone un terzetto inseparabile e che aveva fatto parte nel 1910 della missione di padre De Agostini che aveva esplorato per la prima volta sistematicamente la Terra del Fuoco cade in trincea. Desio s'arruola nei volontari ciclisti di Udine. FerugUo che è contrario all'intervento compie magnifica�mente il proprio dovere: ufficiale degli alpini si merita una medaglia d'argento al valor militare. E' dopo, negli anni del dopoguer�ra, che la contrapposizione imposta dalle ideologie, soprattutto da parte di chi vuole utilizzare la ricerca geografica per difendere interessi nazionalistici e strumentalizzazio�ni di potenza, calerà su questo sodalizio. Mentre procede lenta�mente nella carriera scientifica (as�sistente di geologia a Cagliari nel 1922-1925) Feruglio è testimone della cruenta contrapposizione poli�tica che incendia il Paese. Prove�niente da una famiglia cattolica (settimo di dodici figli) è lontano da qualsiasi militanza personale. Ma assiste con indignazione alle perse�cuzioni inflitte ai cugini Egidio, Felice, Antonio, Beniamino, tutti impegnati a sinistra e che hanno più volte la casa incendiata dagli squa�dristi e che conoscono perquisizio�ni, arresti arbitrari, assegnazioni al confino perché militanti comunisti. Nel 1933 Beniamino Feruglio viene condannato dal Tribunale speciale a nove anni di galera. In questi anni Feruglio ha lasciato l'Italia accettando di lavorare come geologo in Argentina. Le sue ricer�che volte al ritrovamento del petrolio per la Direzione Argentina dei Giacimenti petroliferi si spin�gono dalla provincia di Mendoza al Chubut, da quella di Salta a quella dello Jujuy. Ha fatto brevemente ritomo in Italia nel 1928, quando ha sposato Aurelia Magrini, donna che gli sarà accantp intelligente e coraggiosa in tutte le sue peregri�nazioni. Il va e vieni attraverso l'Atlanti�co procede per qualche tempo: nel 1930 con il salesiano De Agostini ha esplorato la regione del lago Argen�tino. Ma all'imposizione della tesse�ra, nel 1934, oppone un netto dinie�go e assieme alla moglie e alla figlioletta si dirige fiducioso verso quella che sarà per lui una vera patria sino al 1946. In Argentina svolge un'attività prodigiosa, muo�vendosi in ogni angolo anche il più sperduto dell'immenso Paese e formando una generazione di nuo�vi studiosi. Dà origine inoltre a quel Museo Paleontologico che costitui�sce attualmente uno dei poli turistico-scientifici più rilevanti della Pa�tagonia. Alla fine del secondo conflitto mondiale FerugUo tornerà in Italia (dove morirà nel 1954 a Udine) attratto scrive "dall'immenso affetto che ci lega ai parenti e alla terra natale". Ma parte del suo cuore batte per l'Argentina "terra di abbondanza e di pace", capace di accoghere con umanità, negli anni di tormenta, gli esuli giunti dalla Vefcchia Europa. DA LEGGERE Autori Vari: Egidio Feruglio L'attività scientifica e gli altri doveri verso la Patria (1897-1954). Atti della giornata d�studio nel centenario della nascita. Comune d�Tavagnacco, Udine 1997 A.M. De Agostini: Ande Patagoniche. Viaggi di esplorazione alla Cordigliera patagonica Vivalda. Torino 1999 LUOGHI COMUNI Personaggi e memorie dell'Unità d'Italia di Oreste del Buono e Giorgio Boatti (gboatti@venus.it) Egidio Feruglio esplorò con padre De Agostini le Ande Patagoniche