Lei ripeteva: povera mamma di Giovanni Cerruti

Lei ripeteva: povera mammaIt RITRATTO-DEI DUE ADOLESCENTI — -— —^Lei ripeteva: povera mamma Fino all'ultimo ha raccontato della rapina testimoiiianze Giovanni Cerruti inviato a NOVI LIGURE POVERA mamma, cosa le hanno fatto!», piange an�cora lei. O povera mam�ma, cosa le avete fatto? Erika e Omar, i due ragazzini cos�belli, cos�buoni, cos�norma�li. «Omar sono venuti a chia�marlo a mezzogiorno dice Maurizio, il padre che sta dietro il bancone del suo bar Adesso vado in caserma e dico ai carabinieri di riman�darmelo a casa. E' minoren�ne, e poi che c'entra?». Mauri�zio non andrà in caserma, lo avviserà il maresciallo Rus�so: «Omar è nei guai, ha bisogno di un buon avvoca�to». Con Erika aspetta l'inter�rogatorio. Indagati. Accusa�ti. I carabinieri aspettano solo le confessioni. «Qualun�que sia la verità, anche la più sconvolgente, venga fuori al più presto», chiede Mario Lovefli, il sindaco. Anche que-. sta, la peggiore. Erika e Omar complici. «Erano sem�pre assieme, un rapporto qua�si morboso», racconta il papà di Omar. Restano gli occhi di lei e quelli di lui, quando alle 13,20 escono dalla casetta rosa. Il sopralluogo è finito, la loro storia comincia ades�so. Erika guarda dritto, spau�rita e assente. Lui abbassa la testa, nasconde il minuscolo pizzetto ossigenato e quasi le scivola addosso. La macchi�na grigia ha la portiera aper�ta: «Salite, andiamo in caser�ma per il verbale». Zia Vitto�ria saluta Erika che se ne va. «Poverina, chissà come sof�fre». La rivedrà in caserma. «Non ci voglio credere, non ci posso credere». Maurizio ha lasciato il ban�cone del bar, disperato. Ha i capelli lunghi e disordinati, l'orecchino, due braccialetti, l'anello. «Ditemi cosa sta suc�cedendo, io non capisco più niente. Omar non c'entra, vero? Si conoscevano da cin�que mesi. Sì, è vero, l'altra sera mi ha chiamato per dirmi cosa era successo, sono andato anch'io con lui davan�ti a quella casa». Ora che la tv comincia a raccontare «il dramma nel dramma», ora che amici, com�pagni di scuola e parenti corrono davanti a questa ca�serma, svanisce il silenzio, il perbenismo che tutto copre e la brava Erika non è più un angelo. Da quella casa dove mercoled�sera nessuno ha sentito un grido spesso ascol�tavano le urlate tra Erika e mamma Susy. «Perché non sei come tuo fratello?». Gianluca, lui cos�buono e bravo a scuola, nessun pro�blema e un ottimo rapporto con la madre. Non cos�Erika che da quando ha conosciuto Omar è diventata un'altra, ogni giorno un problema, una lite, più che capricci, e quelle sere in discoteca o al Bowling, certe compagnie, i primi spinelli. «Padre, ci pen�si lei». E l'aveva mandata nella scuola privata di don Erasmo che adesso dice così: «Una brava ragazza, ma non so cosa facesse di pomerig�gio. Io non ho certezze su nessuno». Luned�mattina don Era�smo era nella classe di Erika per una supplenza di lettere. Divina Commedia, Vtnfemo. «Professore domanda Erika ma allora secondo Dante per l'uomo c'è sempre la possibilità di un riscatto?». Quando don Erasmo parla è mezzogiorno. Novi Ligure sta ancora cercando i due criminali assassini ed Erika è la brava figlia dell'ex allieva Susy che giocava a pallavolo, cantava nella corale e se ha proprio qualcosa di singolare è che è mancina. L'insegnante di ginnasti�ca, in tuta, ha una sua teoria. «E' una ragazza portata per lo sport, è agile e atletica. Sono convinta che proprio grazie a queste doti è riuscita a fuggire da chi la voleva ammazzare». Come la madre frequentava la palestra, ulti�ma passione la boxe femmini�le. «Il ragazzo lo conoscevo solo di vista dice don Era�smo l'aspettava sempre al�l'uscita. Ma davvero è anda�ta così?». Si sono conosciuti a no�vembre, proprio davanti al bar di papà Maurizio. C'era la festa di Santa Caterina con le giostre nella ex caserma dell'esercito. Quasi diciasset�te anni Erika, quasi diciotto Omar. «Mio figlio l'hanno chiamato in caserma perché la ragazza, come mi hanno detto, lo voleva vicino. Scusa�te l'ignoranza, ma cosa vuol dire "il caso è chiuso"?. Catti�ve amicizie? Ma quali? Erano sempre assieme, studiavano anche». Lui all'istituto tecni�co Ciampini, ottima media, ottima fama, la moto e presto la patente per la macchina. «Mio figlio c'entra solo per�ché la conosce. Io non sapevo chi fosse, l'ho letto sul giorna�le che è la figlia di un dirigen�te della Pemigotti». Come può capitare spesso il padre nulla sa di cattive compagnie e Omar resta un angelo. «Non dorme da due notti, sta male. Spero che 'sta storia finisca presto». Non andrà così. Sem�pre assieme, anche nella stan�za della caserma. «Povera mamma, cosa le hanno fat�toi». Ma quando i carabinieri li lasciano soli la disperazio�ne sparisce. Si baciano, si parlano e non sanno di essere visti e ascoltati. Fuori, sulla piazza della caserma, arrivano gli amici, i compagni di scuola, i paren�ti. «Davvero è così?». «Aiiche Omar?». Un'amica di Susy vuol sapere qual è il moven�te, ma nemmeno aspetta la risposta. «È per via del fratel�lino, per i litigi con la mam�ma?». Sembra proprio di sì. Erika e Omar, sempre assie�me, «quasi morbosi», ora so�no in due stanze diverse. Stanno per cominciare gli interrogatori. I carabinieri sanno già tutto, li hanno ascoltati, li hanno visti die�tro il finto specchio. Erika ha ancora le lacrime, si mostra sicura. Omar un po' meno. Allora, cosa avete fatto? E comincia l'attesa. Chi cede per primo? É Il padre del ragazzo «Con Omar erano sempre assieme Un rapporto quasi morboso Cattive amicizie? Ma quali?» Una coppia affiatata jnalei sembrava cambiata Si racconta di cattive compagnie e di spinelli Si parla anche di liti in casa tra Susy e la ragazza «Perché non sei come tuo fratello?» Gianluca era il più bravo a scuola L'ULTIMO TENIA Dl GIANLUCA Adestra, il piccolo Gianluca De Nardo In basso la madre Susy •V.." \ti rjll a' '.TltM Erika e Omar mentre escono dalla villetta dopo l'ultimo sopralluogo di ieri

Persone citate: Catti, Ciampini, Mario Lovefli, Mauri

Luoghi citati: Novi Ligure