Muro del Pianto di Fiamma Nirenstein

Muro del Pianto Muro del Pianto «Ebrei, nontoccatelo appartiene all'Islam Fiamma Nirenstein GERUSALEMME GLI ebrei non devono neppure toccare il Mu�ro del Pianto, né posso�no mettere i biglietti dentro le sue fessure. Senza scompor�si lo dichiara la portavoce del Muft�di Gerusalemme Mai Soleb in un'intervista all'agen�zia di informazioni IMRA. E ha condito la sua affermazio�ne ripetendo quello che il Muft�aveva già detto in una fatwa una presa di posizione con valore teologico, tre gior�ni fa: il Muro del Pianto (o Muro Occidentale) fa parte dell'Haram el Sharif dove sor�ge la Moschea di Al Aqsa, ed è esclusivamente musulmano. «Non dovrebbe essere chiama�to il Muro del Pianto, ma solo Muro di Al Burak (il cavallo alato che Maometto secondo i musulmani legò al Muro ndr) ed è parte della Moschea». Alla domanda se di conse�guenza ci sia un problema col fatto che gli ebrei toccano il muro, Soleb risponde «Certa�mente... Il problema è sia politico che religioso». C'è un problema col fatto che metta�no bigliettini nelle fessure del muro? «Certo... Poiché il po�sto non ha alcuna connessio�ne con loro, qualunque cosa facciano là, mettere biglietti, pregare, tutte queste cose noi non le voghamo... Non posso�no essere fatte perché il posto non appartiene a loro...». L'intervistatore insiste, in�credulo: «Dunque secondo l'Islam gli ebrei non devono mettere bigliettini nel muro, non lo devono toccare, non devono fare nulla presso quel muro». «Esatto. Noi pensia�mo che sia una nostra proprie�tà religiosa e un giorno la riprenderemo». Alla richiesta di una reazio�ne, il professor Gavriel Bachay, premio Gerusalemme per l'archeologia, per poco si sente male: «Il tempio sul Monte del Tempio e quindi il Muro Occidentale è una delle rovine più importanti della storia dell'umanità, e anche una di quelle la cui storia è più evidente, fuori di ogni discussione: le rovine prima del Tempio di Salomone e poi di quello di Erode che lo allargò e lo arricch�sono tutte là, e corrispondono per�fettamente alle descrizioni de�gli storici: con le quattro mura perimetrali e le scalina�te e gli ingressi, l'entrata principale a sud, la spianata dove sorgeva il Sancta Sanctorum, le scritte in ebraico... E' tutto là, e il tentativo di spazzar via il passato degli ebrei, che non hanno mai lasciato il posto, e della storia dell'umanità, sarebbe ridico�lo se non fosse tragico. E' incivile, brutale, ed ha già molti precedenti: spazzar via le altre religioni, questo è ciò che tentano di fare. Cos�han�no fatto negli ultimi mesi vandalizzando la Tomba di Giuseppe, le sinagoghe di Ga�za e di Gerico, e il mosaico d�Samoa a Hevron». Il decano degli archeologi israeliani professor Avraham Biran, ex sovrintendente alle antichità, non si scalda: «C'è scritto anche nel Corano che quello è un luogo sacro agh ebrei. Le prove archeologiche sono là, compresa l'iscrizione sull'angolo che dice: "da que�sto punto i cohen (i sacerdoti) devono suonare lo shofar" (il corno d�ariete). Non resta che ignorare le loro afferma�zioni senza senso». Il più icastico è il rabbino Capo Meir Lau : «Mentre sono ancora vìvi i sopravvissuti dell'Olocausto col numero ta�tuato sul braccio, c'è chi lo nega. Non mi sorprendo che ci siano quelli che tentano di distorcere e pervertire un pas�sato che ha duemila anni».

Persone citate: Avraham Biran, Burak, Erode, Mai Soleb, Meir Lau, Muro Occidentale, Sancto, Soleb

Luoghi citati: Gerico, Gerusalemme