Novi, senza riscontri la pista immigrati

Novi, senza riscontri la pista immigrati Novi, senza riscontri la pista immigrati «La casa è un mattatoio, una ciocca unico indizio» Renalo Rizzo Inviato a NOVI LIGURE (Alessandria) Una morte orribile. La villetta nel quartiere Lodolino è stata trasformata in quello che il procuratore di Alessan�dria, uscendo pallido sull'androne, ha definito «un autenti�co mattatoio». Dilaniato da una serie di coltellate il corpo di Susy De Nardo, su cui gli assassini si sono accaniti con ferocia. Straziato da sadici fori quello del figlio Gianluca, 12 anni, lasciato inerte in una vasca da bagno piena a metà, vestito. Come se prima di vibrargli un fendente alla gola chi l'ha ucciso si fosse accanito (ma ieri al Senato il sottosegreta�rio all'Interno, Massimo Brutti, ha smentito la circostanza) in un'allucinante tortura. Per estorcergli che cosa? Un vento animale ha spazzato via in pochi minuti due vite, distrutto una famiglia, atterrito una città. La casa, all'esterno, tra il delo azzuiro e i fiori di un quartiere residenziale, sembra uno spot pubblicitario di famiglie serene. Dentro invece è un antro striato da lunghe scie di sangue: Susy, 45 anni, e Gianluca sono stati uccisi qui, mentre i muri assorbivano le urla. L'ultimo grido della donna è stato un disperato ordine rivolto alla figlia inchioda�ta senza fiato e senza forza davanti allo scempio: «Scappa, scappa». Lei, Erika, 17anni,èfuggita com'era: senzascarpe né calze, precipitandosi lungo le scale, giù fino al garage. Scalpiccio forsennato di piedi nudi nel sotterraneo, poi finalmente l'aria, un'auto che passa, la salvezza. Gli inquirenti indagano «a 360 gradi» e frugano «anche all'inter�no dei rapporti familiari». Hanno ascoltato ìl fidanzato d�Erika, coetaneo e compagno di classe: secondo gli inquiren�ti la sua deposizione «non ha fornito particolari rilevanti». Il «puzzle» della violenza ha parecchi tasselli che sembrano non combaciare. E ogni tessera anomala è un dubbio, ogni incongruenza un interrogativo senza risposte: vie aperte che gli investigatori percorrono. Da Roma arriva una squadra di 30 carabinieri specializzati, ci sono gli uomini del Ris di Parma. m La «verità» d�ieri arriva dalle dichiarazìom del procuratoro della Repubblica di Alessandria, Carlo Carlesì. Si pensa a una rapina finita male, anche se non ci sono segni di collutazione e l'unica arma recuperata nella villetta è un coltello da cucina. Appartiene ai De Nardo? «Forse à». La ragazza ha visto in faccia gli assassini, uno particolarmente bene al punto da consentire il disegno di un identikit giudicato da lei stessa perfetto e che le ha meritato �complimenti degli investigatori: «S�è dimostrata precisa, assolutamente splendida». D�più: ha identificato in un aU)um con fotografie d�pregiudicati il volto di un albanese : «È luì» ha detto con un guizzo freddo negli occhi. L'uomo, raggiunto poche ore dopo, ha esibito un alibi a prova d�bomba. Rilasciato con scuse. Torniamo all'altra sera. Stava nella sua stanza, Erika, quando la morte è entrata in casa: ascoltava musica «in cuffia». I banditi hanno agito con sfrontata noncuranza: entrati dal garage (ma stranamente non ci sono segni di scasso) sono saliti al primo piano infilandosi nella camera accanto a quella della giovane. Poi tutto precipita. Arrivano Susy De Nardo e il figlio che ha appena terminato una partita di basket. Gianluca sale nel bagno al primo piano, apre l'acqua della vasca. Sale anche la madre che secondo gh investigatori, si trova faccia a faccia con gli intrusi. Ecco, spunta il coltello. Un mulinare di colpi, grida, schizzi d�sangue. Il ragazzino si precipita nel corridoio: «Il suo urlo è stato talmente forte dirà Erika agli inquirenti che ha coperto il suono della musica, mi sono precipitata nel corridoio». Gemiti e terrore. Fa in tempo, come in un flash, a inquadrare uno degli uccisori: un uomo sui 40, dalla corporatura pesante, un velo di barba. Domandiamo al procuratore: ci sono ragioni per credere che i banditi non fossero italiani? Risposta: «Non hanno parlato, impossìbile dirlo». La pista degli stranieri perde consistenza. Ancora: Erika è stata picchiata prima di riuscire a scappare? «Nessuno l'ha toccata». Eppure sulla sua faccia qualcuno, ieri pomeriggio, ha notato un'evidente tumefazione. Si può ipotizzare che gli assalitori fossero drogati? «Diciamo alterati, uno, almeno». La villetta dei De Nardo è protetta da due cani che i vicini giudicano addestrati e inquietanti. Come mai, se gli assassini sono passati, come si dice, dal garage e, quindi, accanto a essi, non hanno neppure abbaiato? Qualcuno li ha narcotizzati o, chissà, non hanno giudicato completamente estranei questi due uomini a volto scoperto? «Un veterina�rio li ha sottoposti a esame, vedremo i risultati». Hanno' forzato la porta? Una finestra? «No commento. E poi c'è l'altra ipotesi: quella della vendetta. Gli assassini avrebbe�ro ucciso perchè riconosciuti, proprio da Susy Cassino, durante un tentativo di furto. Ma è una storia di anni fa, troppo vecchia per reggere. E c'è una discordanza non ancora chiarita: il corpo della signora è stato trovato in cucina come da ricostruzione compiuta in mattinata o al primo piano, come sostengono il magistrato e il questore nel pomeriggio? E come si può spiegare che Gianluca sia stato immerso vestito e ormai morto nella vasca da bagno? E perché tanta ferocia? Nessuna risposta. Si parla di rapina: sono scomparsi soldi o gioielli? «Solo pochi spiccioli». Forse una risposta la daranno le tracce lasciate nella casa: i carabinieri hanno trovato un ciuffo di capelli ma nessuna impronta digitale. A sera Erika toma davanti alla casa del suo terrore: non la fanno avvicinare. Entra una parente per prenderle una valigetta di vestiti. Lei, ostentatamente, tiene gli occhi rivolti verso la strada. Rapina o vendetta, indagini a tutto campo. Il giallo dei segni di tortura sul corpo dei ragazzino Pronti gli identikit Sopra: gli investigatori nella villetta della strage, in prolungamento via don Beniamino Dacatra a Novi Ligure. A sinistra Francesco De Nardo assieme alla figlia Erika, sopravvissuta all'aggressione

Persone citate: Beniamino Dacatra, Carlo Carlesì, De Nardo, Massimo Brutti, Susy Cassino, Susy De Nardo

Luoghi citati: Alessandria, Novi Ligure, Parma, Roma