«Il Vaticano sbaglia, viola il Concordato»

«Il Vaticano sbaglia, viola il Concordato» «Il Vaticano sbaglia, viola il Concordato» Àcquaviva: gravissimo errore scavalcare i vescovi Ui n errore, un gravissimo errore. Una violazione dello spirito e della lettera del nuovo Concor�dato tra l'Italia e la Chiesa cattolica». Gennaro Àcquaviva conosce bene le clausole del Concordato siglato dal cardinale Agostino Casaro li e dall'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi. Di Craxi, Àcquaviva fu consi�gliere e braccio destro con speciale competenza sui rapporti con il Vatica�no. Oggi 0 suggeritore di allora critica con molta durezza l'iniziativa del Se�gretario di Stato vaticano cardinale Angelo Sodano di avviare «consulta�zioni» ufficiali con le forze politiche italiane alla vigilia delle elezioni. Per la verità, senatore Àcquavi�va, il cardinole Sodano sostiene di essersi limitato a venire in�contro a una richiesta dei candi�dati italiani «Non mi sembra che cambi la sostan�za della questione. Anzi, conferma l'eccesso di ossequio delle forze politi�che italiane chepensano, presentando�si con il cappello in mano al cospetto delle autorità vaticane, di ottenere un riconoscimento tanto agognato. Non cambia il giudizio sulla mediocrità dell'attuale ceto dirigente della politi�ca italiana. E non cambia la sensazio�ne che anche nei vertici della Chiesa prevalga uno stato confusionale che non dice niente di buono su, questi ultimi scampoli del pontificato di Gio�vanni Paolo n». Addirittura? «Non credo che la mia sia un'afferma�zione irrispettosa Cerco soltanto di domandarmi che cosa possa avere ispirato un errore cos�grossolano da parte del cardinale Sodano. Il quale ha il pregio di non usare un linguaggio troppo diplomatico e obliquo. Ma che in questa circostanza si è comportato con una superficialità nei confronti delle norme concordatarie che davve�ro lascia perplessi». E perché mai? In fondo, il cardi�nale Sodano ha motivato questi abboccamenti invocando lo spi�rito della glasnost; meglio incon�tri pubblici e trasparenti che segreti e sotterranei. «A maggior ragione non si capisce perché abbiano deciso di scavalcare in modo cos�clamoroso la Conferenza episcopale italiana che il nuovo Con�cordato indica espressamente come la controparte dello Stato. Nel Concorda�to, in fondo, venivano valorizzate due novità: 0 finanziamento della Chiesa italiana attraverso l'8 per mille e l'assunzione da parte dei vescovi degli interessi della Chiesa in Italia. Mi pare e ridente che l'iniziativa irrituale delle "consultazioni" abbia, seriamente messo in discussione il secondo dei due pilastri che ho appena ricordato. Io non dico quindi che la Chiesa debba disinteressarsi di ciò che accade in Italia e dunque nella politica italiana. Ma se questo fosse stato lo spirito alla base delle "consultazioni" appare evi�dente che non il segretario di Stato ma la Conferenza episcopale italiana do�veva intervenire e prendere l'iniziati�va. Se non lo si è fatto, ne ricavo due conseguenze, entrambe particolar�mente gravi». La prima conseguenza? «La prima conseguenza è che si assiste a un esautoramento di fatto del cardi�nale Ruini che è a capo della Conferen�za episcopale italiana e die non è stato in grado di bloccare sul nascere una procedura molto singolare e molto dannosa nei rapporti tra Stato e Chie�sa definiti dalle nuove norme concor�datarie». La seconda conseguenza? «E' il sospetto che la Chiesa, adottan�do metodi a dir poco discutibili, coltivi dei secondi fini che la politica italiana farebbe bene, se fosse in grado di contrastare alcunché, a non avallare». Non le sembra di essere un po' troppo sospettoso? «Credo di no. E' stato giustamente notato che il metodo adottato per le "consultazioni" ricorda quello della trattativa. Il problema è che il ruolo della Chiesa non è e non dovrebbe essere quello di un sindacato, o di un'associazione confindustriale, che interloquisce ufficialmente con i pub�blici poteri per portare a casa-i risulta�ti di un un fruttuoso negoziato. Ecco la radice dell'errore, che evidentemen�te non è solo di metodo ma anche di sostanza. E la sostanza è che con la fine della Democrazia Cristiana e del�l'unità politica dei cattolici manca alla Chiesa una sponda nella politica italiana che ne interpreti gli interessi legitti�mi e ne rappresenti i valori. Finita la De, è prevalso nella Chiesa un atteggia�mento frettoloso, concitato, che ha reso meno lucida la percezione di ciò che si muove nella politica italiana fino a commettere l'errore, come è avvenuto in passato quando la Chiesa appoggiò la leadership di Rocco Butti�gliene nel Ppi dopo quella di Martinazzoli, di puntare sull'uomo sbagliato nel momento sbagliato». E invece? «E invece la Chiesa dovrebbe muover�si con più prudenza, rispettando il travaglio di un paese come l'Italia che ha visto nel giro di pochi anni sconvol�to il panorama delle sue forze politi�che tradizionali. Osservando, aggiun�go, le norme del nuovo Concordato che non possono essere trattate come un elastico. Solo cos�non si commette�ranno nuovi errori come quelli com�piuti dal cardinale Angelo Sodano». Gennaro Àcquaviva è stato uno dei principali fautori del nuovo Concordato siglato dal cardinale Agostino Casaroli e dall'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi

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