Operazione anti teste rasate, 13 arresti

Operazione anti teste rasate, 13 arresti Operazione anti teste rasate, 13 arresti A Bolzano contro gli appartenenti a «Sangue e onore» Luigi Buggera BOLZANO Tredici persone arrestate e ot�to indagate. È il risultato del�l'operazione «Schwarz, weis und rot» (nero, bianco e rosso i tre colori della bandiera del 30 Reich), chiusa dalla Digos di Merano dopo un anno di indagi�ni. Rock, violenza e razzismo. Questi gli ingredienti che lega�no gli appartenenti alla sezione di Merano del gruppo «Skinheads del Tiralo». Sono 23 giovani, appartenenti al gruppo lingui�stico tedesco, definiti di mediabassa cvltura, quasi tutti con un'occupazione. Il blitz è scattato alle sei di ieri mattina: 120 poliziotti e 40 mezzi per arrestare i naziskin, tutti giovani di età compresa dai 19 ai 26 anni. Degli indaga�ti, dodici già rinchiusi nel carce�re di Bolzano, pochi hanno il diploma di maturità, quasi tut�ti lavorano come operai o arti�giani. Indossano la «divisa» dei naziskin: anfibi ai piedi, jeans aderenti, giubbotti tipo bom�ber personalizzati da simboli e scritte naziste, e teste rigorosa�mente rapate a zero. All'inter�no del gruppo aveva un deter�minante ruolo di aggregazione la band musicale «Siidfront» (fronte del sud, inteso come Sudtirolo), composta da cinque degli arrestati ieri. Gli arrestati, oltre al cittadi�no tedesco Achim lohler; «men�te» del gruppo e residente in Austria, sono: Athos De Batti�sti, di 25 anni, Kristoph Hoelzl, di 22 anni; Florian Santner, di 22 anni, Andreas Obkircher, di 20 anni, i fratelli Ennemoser, Hannes e Stefan, 20 anni il primo e 19 il secondo, Andrea Eppacher, 20 anni, Ralf Pfoestl 23 anni, Martin Raffi, 20 anni. Oetzer Tomboli, residente a Innsbruck (Austria) di 28 anni e Alexander. Holzknecht, di 26 anni. In carcere infine anche la mamma di un bambino di tre anni, Jenny Schweigl di 24 anni. Due ragazzi del gruppo «Sudfront» fungevano da referenti del gruppo per «Blood and Honour», l'organizzazione in�temazionale neo-nazista. Per tutti l'accusa è di aver violato in più occasioni la legge contro il razzismo con «episodi di violenza, aggressioni, manife�stazioni esteriori in luogo pub�blico di ideologia nazionalso�cialista, di atti eh discriminazio�ne, di istigazioni a discrimina�re e per l'organica appartenen�za ad un sodalizio avente come scopo l'affermazione della su�premazia della razza ariana su tutte le altre». In una recente intervista rilasciata dal leader della band meranese a un quotidiano, ve�niva teorizzata per conto del�l'intero gruppo, la loro ideolo�gia nazionalsocialista, riletta in chiave antistorica la trage�dia dell'olocausto, affermata la supremazia della razza ariana e veniva precisato che gli italia�ni «sono da considerarsi razza inferiore, perché non apparte�nenti al ceppo anglo-sassone». L'operazione di ieri è stata definita dalla questura di Bol�zano una concreta risposta al�l'escalation di violenza e al ripetersi, con sempre più fre�quenza di raduni di naziskin, mascherati da concerti d'area, che richiamavano oltre ai sudti�rolesi anche numerosi «camera-' ti», provenienti dalla Germa�nia, Austria e Svizzera. Il più noto dei raduni, mascherato in concerto-party, è stato quello organizzato a Varna (Bolzano), il 13 gennaio, dove si affronta�rono due schieramenti contrap�posti, ovvero un gruppo di skinheads sudtirolesi e una formazione di skinheads appar�tenenti al «veneto Fronte Skinheads». Gli skinheads meranesi, animati da un parados�sale odio etnico e nazionale, si opposero prima con una azione di volantinaggio e poi con una azione di forza, all'ingresso dei «camerati italiani» in quanto reputati inferiori e non graditi. «Una brillante, accorta e ap�profondita indagine della Poli�zia, permette oggi di conferma�re con importanti arresti quan�to da tempo stava emergendo». Lo afferma in una nota l'onore�vole Franco Frattini, di Forza Italia. «C'è una forte diffusio�ne, in Provincia di Bolzano, di gruppi tedeschi e altoatesini che si richiamano con le parole e con i fatti alla violenza estre�miste neo-nazista. Trovano purtroppo pieno riscontro dice una nota le preoccupazio�ni che avevo espresso sulla necessità di mantenere con uomini, mezzi e tecnologie un alto livello di prevenzione e di controllo del territorio, di fron�te ad una pericolosa strategia di saldatura tra fazioni del neonazismo tedesco e gruppi di naziskin localizzati in Alto Adi�ge e nel Nord Est del Paese». Tutti giovani di lingua tedesca nel gruppo c'era anche la mamma di un bambino di tre anni Per loro gli italiani sono di serie B Materiale sequestrato e a sinistra il sito di «Blood S Honour» i nazionalsocialisti tedeschi