L'alternativa del Cremlino allo «scudo» di Anna Zafesova

L'alternativa del Cremlino allo «scudo» L'alternativa del Cremlino allo «scudo» Presentata al segretario Nato la «difesa non strategica europea» Anna Zafesova MOSCA Mentre la nuova amministrazione della Casa Bianca usa con la Russia un tono sempre più freddo, Vladimir Putin cerca un compromesso. Ieri il presidente russo ha consegnato al segretario generale della Nato, Geor�ge Robertson, un piano alternativo di difesa antimissili, la risposta rus�sa alla decisione degli Usa di dotarsi di uno «scudo stellare». Mosca fino�ra è rimasta risolutamente ostile all'idea, americana di costruire una difesa antimissili del territorio ame�ricano, che violerebbe il trattato Abm del 1972 e distruggerebbe l'equilibrio strategico tra Russia e Usa. «Due sono i problemi che ci preoc�cupano, la difesa antimissili e l'esten�sione della Nato», ha detto ieri Putin a Robertson. Sul primo dei problemi il Cremlino è pronto a offrire una soluzione e a inviare a Bruxelles «al più presto» i suoi tecnici per definire i particolari del piano alternativo della «difesa non strategica euro�pea». Che prevede la costruzione, in parallelo con gli Usa, di un sistema che protegga l'Europa e la Russia. Il piano, non solo militare, ma anche politico e diplomatico, dovrebbe comporsi di tre fasi: prima si dovrà valutare l'esistenza e la portata del�la minaccia missilistica, poi si cer�cherà di liquidarla con metodi politi�ci. E solo dopo verranno creati «elementi mobili» dello scudo che copriranno i bersagli più vulnerabili in Europa e in Russia. «Un sistema radicalmente diverso da quello americano», ha commenta�to un generale dello Stato maggiore russo. Qualche dettaglio in più è stato fornito da Grigorij Javlinskij, leader dell'opposizione liberale «Jabloko», che già da due anni a quanto pare, con la tacita approva�zione del Cremlino promuove l'idea di uno «scudo» russo-europeo. Secon�do Javlinskij, i russi fornirebbero al progetto il loro possente potenziale missilistico, mentre gli europei ag�giungerebbero le tecnologie moder�ne, che la Russia non possiede. Robertson ha reagito alla propo�sta con prudenza, chiedendo di ave�re «ulteriori particolari». Il segreta�rio della Nato ha comunque diploma�ticamente apprezzato un «progres�so» nel negoziato, spiegando che la Russia «ha preso coscienza della minaccia esistente e della necessità di fronteggiarla». All'accusa di Pu�tin, che la Nato vede nella Russia una minaccia, Robertson ha risposto che «gh ex avversari devono diventa�re partner e perfino amici», e ha addirittura ipotizzato una futura, seppure lontana, adesione di Mosca all'Alleanza Atlantica. L'idea è stata accolta da Putin con un «perchè no?» ironico: i rapporti con la Nato sono appena ripresi, cautamente, dopo un congelamento di quasi due anni, e solo ieri Robert�son ha riaperto a Mosca un ufficio dell'Alleanza chiuso dai russi con l'inizio dei bombardamenti della Ju�goslavia durante la crisi del Kosovo. Nonostante questo nessun progres�so, a quanto pare, è stato fatto sull'estensione della-Nato ai Paesi dell'ex Urss, che il Cremlino conside�ra una minaccia diretta ai suoi confini. «Ascolteremo ovviamente il parere della Russia, ma non si parla di nessun diritto di veto di Mosca», ha detto Robertson. Anche il problema della difesa antimissilistica appare lontano dalla soluzione che entrambe le parti stan�no cercando. Ieri un parlamentare repubblicano, Curt Weldon, ha rive�lato a Mosca di portare «a parole» un'offerta di George Bush a Putin, di far collaborare la Russia allo «scu�do» Usa. Questa proposta però non contempla la creazione di sistemi alternativi a quello americano e fonti del ministero della Difesa russo hanno già fatto capire che questo piano verrà respinto. L'ultra nazionalista russo Vladimir Zhirinovskij fuma il narghilè Indossando un abito tradizionale arabo ieri nella capitale irachena, dove è andato a offrire solidarietà a Saddam