A Brescia terze caso sospette di mucca pazza di Paolo Colonnello

A Brescia terze caso sospette di mucca pazza A Brescia terze caso sospette di mucca pazza Oggi il test definitivo egli allevatori tornano aprotestare Paolo Colonnello BRESCIA «Qui in casa ghè nesciun...'rìvederci». La risposta surreale ma eloquente che alle sei di sera arriva dal proprie�tario della cascina Canova di Verolanuova, in provìncia di Brescia, la dice lunga sul senso di paura ed esaspera�zione che ormai nella Bassa si vìve ad ogni annuncio di mucca pazza. E questa volta, la quarta dall'inìzio del�l'anno in Italia, è toccato a luì, al signor Antonio Fontana della cascina Canova, scoprire che il flagello del prione era entrato nel suo allevamen�to colpendo un bovino nato verso la fine del '94, morto in stalla e macella�to a Piacenza, dove è risultato positi�vo al primo test rapido antì-Bse ese�guito a Modena. I tecnici della Asl d�Brescia, ieri mattina, hanno perciò ordinato il sequestro della stalla e la conseguente quarantena di tutti i prodotti derivati della cascina. Cos�il signor Fontana, dopo aver farfugliato al telefono che «no, mai usati �mangi�mi animali», ha dato retta all'istinto contadino e mandato tutti a quel paese, barricandosi nella stalla a sa�cramentare con le altre 80 mucche minacciate d�stennìnìo. Perchè s�sa, quando dal macello dove hai manda�to la vacca anziché il saldo della fattura ti toma indietro il decreto della Asl è come se in casa entrasse la peste, peggio: lo spettro della rovina in divìsa da carabiniere. E fa niente se il coordinatore del progetto strategico sulla Bse del Cnr, Franco Valfre, si affretta a tranquilliz�zare l'opinione pubblica dichiarando che questo nuovo caso sospetto di mucca «non deve allarmare �consu�matori». Lo sanno tutti che da oggi, dalla cascina Canova, nessuno com�prerà più nemmeno un uovo. E le conseguenze possono essere catastro�fiche per tutti: perchè su quattro casi d�mucca pazza denunciati dall'inìzio dell'anno, gli unici due che hanno avuto conferme sono stati trovati nelle campagne lombarde tra Brescia e Mantova. All'inizio, il 13 gennaio, la mucca 103 della Casina Malpensata d�Pentevko (Bs). Pei, il 14 febbraio, la mucca numero 285 d�Marmìrolo nel mantovano. Nel mezzo, gli allar�mi, poi rientrati, per la mucca Sìss�di Albaredo d'Adige (Verona). Così, se anche i sospetti di quest'ultimo caso a Verolanuova devessero venir confeimatì, (la risposta è attesa per que�sta mattina dall'istituto zooprofilatti�co d�Torino), le mucche impazzite nella stessa zona diventerebbero tre. Le ripercussioni per l'economia agri�cola dell'intera area, già in ginocchio per il crollo dei consumi d�carne (meno 50 per cento) potrebbero esse�re pesantissime. Bisogna aggiungere che ieri, a un certo punto della mattinata, c'è stato un pìccolo giallo: �tecnici dell'Asl non erano sicuri dell'esatta provenienza della mucca sospetta Bse per la man�cata corrispondenza tra il numero con cui era marcato l'animale e quel�lo segnato sul campione d�cervello analizzato. E cos�oltre a quella d�Verolanuova, finché l'equìvoco non è stato chiarito, per l'intera giornata è stata dichiarata "off-limits" anche un'altra stalla di Pentevico, quella dei fratelli Delfini. Nel pomeriggio l'Asl ha deciso il dissequestro d�que�st'ultima. Ma, in serata, nuovo con�trordine: la procura d�Brescia ha disposto il sequestro di entrambe le stalle. La fattorìa dei fratelli Dolfin�è proprio vicino alla Malpensata, la prima interessata al problema, deve vìge tutt'ora il sequestro delle Asl e il presìdio dei Cobas del latte, in attesa che il Tar del Lazio, cui si sono rivolti �titolari, decida se confermare il prov�vedimento della Asl d�Brescia per la soppressione dell'allevamento. Una decisione attesa per il primo marzo. Si capisce perciò che tra le ansie degli allevatori e le paure dei consumatori, ogni ritardo, in merito anche a decisio�ni legislative da prendere, possa èsse�re fatale. «E' opportuno ha detto ieri il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni che questa emer�genza venga afirontata con la freddez za, la determinazione e la precisione chirurgica che vanno dedicate a un problema che d�sicuro non s�affievo�lirà nell'arco di qualche settimana o d�qualche mese e che non può e non deve essere affrontato in ogni occasio�ne e in ogni passaggio criminalizzan�do o terrorizzando volta per volta, allevatori o macellatori». Oggi, intantOj dalle 9 nuova mani�festazione davanti Montedtorie a Ro�ma degli allevatori di Confagricoltura. Secondo l'oiganìzzazìone agricola «nessuno dei provvedi�menti chiesti dagli allevatori è opera�tivo e le misure previste dal governo sono insufficienti dal punto d�vista finanziario e rese incerte dai ritardi e dai problemi d�fine legislatura. Gli allevatori sono al collasso; gli italiani non mangiane più carne. I consumi hanno subito un crollo del 40*54 men�tre gli abbattimenti sono diminuiti deU'80%. Le perdite ammontano a 500 miliardi e crescono di 3 miliardi al giorno». Finora in Italia seno state fatte 25.768 analisi per verificare la presen�za del morbo di mucca pazza, 24.302 da quando il controlle è diventato obbligatorio. Altri 1.165 campioni se�no sottoposti al test e si è in attesa del responso finale (disponibile nell'arco di 48 ore). Sequestrate 2 stalle L'allevatore assicura «Non abbiamo mai utilizzato farine animali» Eseguite in tutta Italia 26 mila analisi contro il prione La Confagricoltura: «La crisi si aggrava Perdiamo 3 miliardi al giorno Nessuno dei provvedimenti chiesti al governo è operativo» Controlli dei tecnici dell'Asl nell'allevamento della cascina Canova di Verolanuova nel Bresciano

Persone citate: Antonio Fontana, Canova, Fontana, Franco Valfre, Roberto Formigoni