La City bacchetta Berlusconi: ha alleati come Haider di Gigi Padovani

La City bacchetta Berlusconi: ha alleati come Haider La City bacchetta Berlusconi: ha alleati come Haider Gigi Padovani CHISSÀ se sabato pomerig�gio i leghisti londinesi (sì, anche nella capitale inglese non manca una sezione di emigra�ti itahani legati al Carroccio), ne chiederanno conto a Giancarlo Pagliarini: «E con Haider, come la mettiamo?». In realtà il titolo della relazione sulla quale interverrà il capogruppo della Lega all'Hotel Imperiai di Russel Square, a pochi passi dal British Museum, dovreb�be inquietare ancora di più i gior�nali aOItre Manica: «La Costitu�zione della Repubblica Sovietica Italiana proposta dalla sinistra». Di certo, nonostante i contatti in Vaticano e con alcuni emissari americani da parte della Lega, e nonostante gh incontri di Berlu�sconi con Blair e Thatcher, la stampa britannica continua ad insistere sullo stesso tasto: Bossi al governo è un pericolo, è come Haider, anzi è peggio di lui. La conferma è venuta ieri da un durissimo attacco nella pagina dei commenti del Financial Times, il più autorevole quotidiano della City, nel quale il giornalista Questi Peel si chiede cosa succederà qua�lora l'alleanza Polo-Lega vinca le elezioni e si dà una risposta fin dal titolo, che recita cosà: When normal ruies muy net apply. Cioè: «Quando le normali regole potreb�bero non contare». L'Italia subirà le stesse sanzioni dall'Unione Eu�ropea, si chiede il notista inglese, che hanno ricevuto l'Austria per la presenza del partito di Haider nel governo e l'Irlanda per i tagli eccessivi alle tasse, qualora il cen�trodestra vinca le elezioni? La risposta è negativa: non succede�rà, in quanto l'Italia è uno dei membri più importanti dell'Ue e non un piccolo Stato. Nel mirino del Flnancicd non c'è soltanto Berlusconi, che pure viene descritto come «Tetemamente sun-tanned (abbronzato) magnate dei media», quanto i due suoi alleati. Sia Alleanza Nazionale sìa la Lega Nord secondo il quotidiano «hanno importanti elementi in comune con Haider e il suo Fpoe». Fini ha fondato An «sulle rovine del vecchio movi�mento fascista italiano», e nono�stante sia diventato un «normale partito conservatore», al suo inter�no vi sarebbe ancora chi «nutre nostalgia per l'epoca di Mussoli�ni». Quanto a Bossi, il giornale lo presenta come un leader populi�sta, la cui principale piattaforma è per unaradicale devolution di potere alle regioni, ma che ha posizioni ancor più estreme del governatore austriaco: «E' contro gh immigrati, contro i musulma�ni, contro gh omosessuali, per citare soltanto alcuni dei suoi pregiudizb. Ma ce n'è anche per Berlusco�ni: al Fìmncial Times non sono piaciute le dichiarazioni londinesi (che riporta) del il «probabile pros�simo premier italiano», il quale ha detto di essere «contrario all'armo�nizzazione deUe politiche di bilan�cio» su base europea. Una delle misure che invece i 12 ministri delie Finanze hanno recentemen�te dichiarato di voler perseguire. La City non sembra dunque curarsi molto se il leader di Forza Italia, proprio alla vigilia della visita di Joeig Haider in Vaticano, nel dicembre scorso, abbia dichia�rato di non aver «alcuna parente�la» con lui, né delle molteplici prese di distanza del senatur dal governatore della Carìnzia. Forse Berlusconi e Bossi ieri sera, nella consueta cena ad Arcore del lunedì, hanno dovuto affron�tare anche questo argomento. Non tanto «il pericolo Austria», quanto la necessità che la coalizio�ne di centrodestra rafforzi la sua credibilità internazionale. E se dai Ds e dai Democratici il commento del quotidiano inglese è stato ac�colto con festanti dichiarazioni, l'imbarazzo del Polo si misura dalla reazione, lasciata a Rocco Buttiglione: «Sciocchezze». Garan�tiscono i centristi. Un duro commento sul «Financial Times» Nel mirino Bossi, Fini e itagli alle tasse

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